Intervistiamo

Il popolo giallorosso si ritrova

Scritto da Redazione
Le anime del tifo si confrontano alla ricerca di una sintesi. Servono risposte alla crisi di una città intera. Resoconto dell’incontro tenutosi ieri fuori dal “Ceravolo”
 
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Splende ancora il sole su Catanzaro. Oltre la bella giornata autunnale e dopo una vittoria tanto voluta quanto sofferta, il prologo ci sta tutto.

La situazione calcistica sui tre colli non sta vivendo proprio un bel momento e come spesso è accaduto in questi ultimi anni, quando la situazione sembra non abbia più uno sbocco positivo, si cerca in qualche modo di fare quadrato per vedere se la zattera su cui naviga il Catanzaro è ben salda nel mare in tempesta.

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È con questo principio che, nonostante il consueto dilaniarsi tra le varie anime della tifoseria, si continua a cercare uno spiraglio di senso di comunità, convinti che un sano connubio tra le varie componenti dell’ ambiente giallorosso, non può che portare linfa ed entusiasmo ad una città resa ormai apatica dall’incedere della mediocrità imperante.

La tifoseria sembra avere le idee chiare. Al perenne vuoto politico e imprenditoriale, pare che anche il presidente Cosentino si sia adeguato all’andazzo .

Navigare a vista, il tira e molla continuamente dichiarato e una squadra allestita male e guidata peggio, hanno finito per svilire ogni proposito di riscossa del calcio catanzarese e del suo pubblico.

La chiamata al confronto da parte di singoli tifosi per dare un segnale di vitalità non può che essere ben accetto, se non sostenuto, da tutte le parti che hanno a cuore le sorti dell’Uesse.

Ed è accaduto che dalle pagine del nostro forum, quasi timidamente, si è lanciato un invito a ritrovarsi all’esterno del “Ceravolo” per discutere, confrontarsi e dire la propria sull’attuale situazione.

Al continuo lagnarsi, prerogativa di tanti in questa città, si è cercato di dare un senso all’andare allo stadio, come tifoso partecipe e non passivo sugli spalti.

Pochi o molti, non è quello che merita di essere rimarcato. In una Catanzaro poco avvezza alle manifestazioni di piazza non ci si aspetta mai molto, ma chi ha voluto esserci ha fatto un gran gesto a se stesso ma sopratutto al Catanzaro.

Intorno all’ora stabilita (15.30, ndr) alla spicciolata si è creato un capannello di tifosi che hanno detto la loro, concordando che solo uno spirito collettivo ed una massa critica e numerosa, può aspirare a far sentire meglio la propria voce a chi vuole stare lontano o peggio ancora soffre di scarso udito.

Persino il gruppo notoriamente più oltranzista ha condiviso la necessità di portare avanti delle proposte che siano finalizzate al rispetto della tifoseria tutta, e che nessuno, sia essa società, politica o imprenditoria cittadina, può lavarsi le mani su un patrimonio, ormai l’ unico che identifica il capoluogo di regione.

Il primo passo è stato fatto, con l’augurio che un processo stabile e duraturo porti risultati evidenti e non i soliti mugugni che sfociano in inutili pantomime da parte di chi sul Catanzaro ha sempre avuto un tornaconto.

La tifoseria ha fatto tesoro del passato ma ancora non lo ha messo a frutto. Nel prosieguo del campionato questa redazione seguirà gli sviluppi di ciò che ci auguriamo nasca, con la consapevolezza che nulla è impossibile se c’è la volontà. Come rinverdire antichi fasti.

È tempo che le varie voci, soprattutto le singole prive di rappresentanza, convergano su un unico coro, che si trovi la sintesi dei confronti che avverranno, che ci siano figure di spessore che diano credibilità e che sappiano ricucire i fili, troppo spesso strappati per mere questioni di interesse o lana caprina.

Magari scopriremo che i tifosi sono gli unici ad aver capito come esercitare il proprio ruolo, in attesa che le altre componenti facciano altrettanto.

 

 Red

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Redazione

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18 Commenti

  • La festa dell’ipocrisia! Aiutare significa non farsi fare 1000€ di multa ogni domenica…né tanto meno prendersela con l’unica persona che è stata disposta a guidare il Catanzaro!!per prenderlo Cosentino si è accollato addirittura i debiti e invece ora non lo vogliono manco gratis!meditate prima di aprire la bocca e quando state per aprirla meditate ancora!mi raccomando andiamo avanti a petardi

  • Caro io sono un ammiratore del ns presidente, ottima persona e grande imprenditore. Ma mio caro cosentino scrivera’ lui stesso la sua storia nel catanzaro. L’ha presa dal fallimento e io spero la porti in alto per scrivere una grande storia. Se la lasciera’ nel caos societario e in serie D avra’ scritto una delle pagine piu’ nere della storia della squadra. E’ inutile meditare ed e’ inutile che come ha scritto la redazione dell’articolo, un tifoso passivo da divano come stranieronellanotte, scriva completamente daccordo. Mi si accappona la pelle

  • IL NOSTRO GRANDE PRESIDENTE con l’orgoglio che ha porterà il Catanzaro in alto .Alla faccia di quei quattro insignificanti della curva..Forza Presidente non mollare.

    • All’interno della curva ci sono elementi che contestano l’unico imprenditore disposto a fare calcio a Catanzaro. I motivi per i quali a cosentino è passata la voglia sono sempre gli stessi: contestatori a prescindere e/o col senno di poi, ubriaconi pilotati, bombaroli, classe politica remante contro, classe imprenditoriale spilorcia e, aggiungo io, oratori senza abbonamento. Io penso che questa sarà ricordata come la piazza peggiore della storia del catanzaro.

      • All’interno della curva c’è gente che abbandona la famiglia e porta ovunque il nome di Massimo e i colori giallorossi, al contrario di tanti che hanno solo bocca per vomitare… <br />
        Il problema di Cosentino non è né lo stadio, né la multa, né i quattro ubriaconi che sono molto più sobri di te…<br />
        il problema suo è che non hanno mantenuto le promesse che gli hanno fatto. STOP<br />
        E "a pila" la sta togliendo dalla sua tasca, al contrario di quello che aveva previsto. <br />
        Sulle sue doti imprenditoriali non mi metto a parlare perché non lo conosco, ma di certo non è la stessa cosa dirigere una società di calcio.<br />
        Comunque quello che ha scritto la redazione non c’entra nulla né con le bombe né con gli ubriaconi.<br />
        Leja bonu prima ma spari sentenzi

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