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Inchiesta “multopoli” a Catanzaro, chiuse le indagini

Scritto da Redazione

Associazione per delinquere, truffa aggravata, abuso di ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità materiale commessa dal privato e simulazione di reato.

Queste le ipotesi d’accusa avanzate dalla Procura di Catanzaro nell’avviso di conclusione delle indagini dell’inchiesta sulla “Multopoli” del capoluogo calabrese.

Quaranta gli indagati compresi il primo cittadino di Catanzaro Sergio Abramo e il consigliere regionale Domenico Tallini, sotto accusa con l’ipotesi di abuso di ufficio.

Nelle 41 pagine notificate oggi agli indagati l’accusa più grave di associazione a delinquere, ipotizzata dal pm Gerardo Dominijanni, pende sugli ex assessori comunali Massimo Lomonaco e Stefania Lo Giudice, sul capo della polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno e il maggiore Salvatore Tarantino.

I primi due per acquisire consenso elettorale e gli altri due per ottenere prestigio in ambito politico si sarebbero associati per far ottenere o conseguire ingiusti profitti patrimoniali con l’annullamento illegittimo di multe, abusando e strumentalizzando il potere e le funzioni di cui erano investiti.

Il sostituto procuratore nell’avviso sottolinea come la condotta iniziata nel periodo delle elezioni comunale del 2012 sia tuttora in corso.

Le indagini avrebbero consentito di svelare un vero e proprio sistema teso ad annullare i verbali di contravvenzione nei confronti dei pochi privilegiati. In fase di indagini il pm aveva chiesto quindici misure interdittive e cautelari. In carcere, per il pm, sarebbe dovuto finire il tenente colonello Salvatore Tarantino, mentre ai domiciliari gli ex assessori Massimo Lomonaco, Stefania Lo Giudice e il capo del corpo di Polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno.

Il gip aveva bocciato le richieste cautelari, pur ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza. Era stata rigettata anche la richiesta di sospensione dal servizio per sei mesi per 12 vigili urbani coinvolti nell’inchiesta.

Gli altri indagati sono: Carlo Nisticò, Amedeo Cardamone, Domenico Amico, Adelina Angotti, Rosaria Paola Barbuto, Francesco Basile, Luciano Calabrese, Giuseppe Canino, Antonio Celi, Rocco Cristallo, Maria Teresa De Masi, Maria Teresa Di Martino, Ubaldo Errigo, Giuseppe Fazio, Ferdinando Greco, Ivan L’Arocca, Vincenzo La Croce, Rosario Lo Stumbo, Orlando Nisticò, Antimo Paternuosto, Francesco Pellegrino, Umberto Raimondo, Giovanni Rubino, Gianfranco Rotundo, Alessandro Rubino, Leonardo Rubino, Luigi Sacco, Luigi Talarico, Massimo Tomaselli, Ivan Tucci, Pasqualina Usai, Maurizio Valente, Luigi Veraldi e Santo Veraldi. (AGI)

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