Dalla Redazione

Kamara saluta Catanzaro: «Sarò sempre a disposizione»

Il commiato dell’attaccante che ripercorre la stagione: «Non voglio fare polemiche con Cosentino». Ma poi ribadisce le accuse delle ultime settimane
 

 

È tornato appositamente a Catanzaro. Per chiarire il suo pensiero dopo la separazione dal Catanzaro del presidente Cosentino. Joe Kamara all’ultimo atto, in una conferenza stampa convocata all’Hotel Paradiso per chiudere il suo rapporto con la squadra giallorossa che, a inizio anno, lo aveva riabbracciato come un figliol prodigo. Ma il rapporto con il presidente Cosentino non è mai decollato.

In 45 minuti, seduto al fianco di una persona di fiducia, Kamara ribadisce i concetti già lungamente espressi in alcune interviste apparse sulla stampa locale. I giornalisti se ne vanno senza un titolo, i tifosi lo salutano comunque con un po’ di rimpianto. 

Parte dai ringraziamenti Joe: «Volevo ringraziare tutti coloro che sono venuti qui oggi. Ho deciso di parlare perché mi sentivo in debito verso tutti i tifosi che l’anno scorso mi hanno accolto a Lamezia, mi sentivo in debito con loro. Non voglio assolutamente alimentare polemiche nei confronti della società o del presidente Cosentino».

Poi un chiarimento sul suo rapporto contrattuale con il Catanzaro: «Da parte mia avrei voluto continuare col Catanzaro, da giocatore o dirigente. A gennaio, quando sono rientrato, avevo ancora un contratto di due anni a cifre molto alte. In estate avevo parlato a Roma con Ortoli e Cosentino dopo essere stato cercato da loro. Cosentino mi aveva detto di voler andare in serie B, io mi ero detto disposto a rinunciare ai due anni da dirigente pur di venire incontro alla società ma è stato lui ad insistere e farmi sottoscrivere anche due anni da dirigente perché la mia esperienza poteva tornare utile». Poi l’infortunio e a gennaio tutto è precipitato: «Quando mi è stato proposto di cancellare il contratto perché la società stava fallendo inizialmente mi sono rifiutato, poi ho accettato di abbassarmi ulteriormente l’ingaggio con la promessa di continuare a giugno da calciatore o dirigente. Non volevo abbandonare la squadra in un momento di difficoltà, non l’ho mai fatto».

Nonostante i propositi iniziali, Kamara non può non arrivare alla polemica con Cosentino. E sono ancora parole dure, le stesse già pronunciate nelle settimane scorse: «L’unico pensiero di Cosentino era liberarsi del mio contratto. Pensavo che avesse valore la promessa fatta a gennaio. Prima dell’ultima di campionato torno a Catanzaro e parlo col direttore Ortoli. Parliamo di futuro e io dico che a giugno tornerò a giocare con la maglia giallorossa. Ortoli mi dice “Joe guarda che il presidente non ti vuole. Non ti ama”. Mi è caduto il mondo addosso».

Ma Joe non ha mai pensato di scatenare una guerra legale contro la società: «Ho rinunciato al mio contratto che avrei potuto tranquillamente depositare mettendo in difficoltà la società. Con questo gesto ho voluto dimostrare il mio rispetto verso i tifosi e verso la città. Non voglio che dopo queste mie parole ci siano repliche. Non ce n’è bisogno. Ognuno resterà sule sue posizioni com’è giusto che sia. Io a Cosentino se lo vedo gli stringo la mano, non ho alcun problema con lui».

Kamara ammette anche le sue responsabilità, soprattutto in tema di infortuni: «Quando è accaduto questo problema ho avuto il sostegno di tutti i ragazzi dello spogliatoio. Credo di essere una persona umile fin dalla prima volta che misi piede qui a Catanzaro. È ovvio che ci sia anche responsabilità mia in quello che è successo. Catanzaro non poteva permettersi Kamara infortunato. Eppure, con una gamba sola, ho messo a segno 4 gol in 8/9 partite. A fine anno avrei superato la doppia cifra. Però credo che non mi si possa giudicare da calciatore avendo sempre giocato da infortunato. Fammi giocare e dimostro il mio valore». 

Ancora su Cosentino e sul suo rammarico per una storia che finisce qui: «Cosentino è padrone a casa sua. Mette i soldi e io rispetto anche le sue posizioni, però si poteva affrontare tutto diversamente. Un progetto non può finire dopo due mesi. Vi assicuro che se non fossi stato a Catanzaro, nessuno si sarebbe potuto permettere di trattarmi così. Lui doveva rispettare la parola data. La verità è che avevo un contratto importante che Cosentino non poteva sostenere, e quando se n’è reso conto si è tirato indietro. Oggi sono solo dispiaciuto perché volevo chiudere la carriera qui a Catanzaro».

Poi un’analisi sul campionato scivolato via già prima di Natale: «Quello che non ha funzionato sono stati i tanti giocatori infortunati, ma sicuramente un progetto non si può mettere in discussione dopo poco tempo. A gennaio potevamo ancora dire la nostra. C’era bisogno di crederci e avere pazienza, perché non è il singolo giocatore che ti fa vincere il campionato, ma il gruppo». 

Infine, uno sguardo al futuro, suo e del Catanzaro: «In base alla mia esperienza non credo che Cosentino resterà ancora molto a Catanzaro, l’ho visto stanco, demotivato. Solo per questo ho detto che tornerò quando ci sarà un nuovo progetto. La mia disponibilità ci sarà sempre e se qualcuno vorrà il mio aiuto io sarò a disposizione. Kamara andava protetto perché era un patrimonio del Catanzaro. Per quanto mi riguarda, penserò se continuare a giocare o meno. Ho alcune proposte ma non voglio continuare senza stimoli».

Gli auguri doverosi a Cosentino, Donnarumma e al Catanzaro: «Continuerò a seguire il Catanzaro da tifoso, sperando che torni ai livelli che gli competono».

Sipario.

logotwitterFrancesco Panza

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5 Commenti

  • Joe vorrei sapere chi te la fatta fare di ritornare a catanzaro. Ci avevi lasciato 15 anni fa con un bellissimo ricordo, quello di grande calciatore e ragazzo d’oro.ora purtroppo (non da me) verrai ricordato per questo ultimo anno deludente, ti ricordo che siamo nella patria delle vucche larghe e degli eterni insoddisfatti. Spero per questo che qui a cz non torneranno mai i vari Palanca, Ranieri, Mauro. Non ci meritiamo niente. Sempre FORZA MAGICO

  • "L’ambiente" di Catanzaro, soprattutto quello politico ed imprenditoriale, stancherebbe e demotiverebbe chiunque!<br />
    Fortunatamente per noi Gicos è un vero calabrese caputosta e non ci resta che sperare che non si accontenterà di guardare la Serie B lontana all’orizzonte col binocolo ma che gli verrà la voglia di tentare di afferrare la promozione e chissà, potrebbe prima o poi, anche allentare qualche cordone stretto della borsa.

  • Ricordo post sulle femminucce in campo. Catanzaro e’ terreno fertile per i contestatori dei contestatori, per gli adulatori in cerca di simpatia, insomma per i tipo come sttaniero in cerca di notorieta’. Concordo con acquascura, di straniero e c. Nun se ne pote

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