Estorsione con modalità mafiosa, dirigente della Questura si difende

La sede della Questura di CatanzaroÈ durato due ore e mezza, questo pomeriggio, l’interrogatorio di Nicola Cosimo Miriello, capo di gabinetto della Questura di Catanzaro. L’interrogatorio si è svolto in Procura alla presenza del sostituto procuratore della Dda, Elio Romano, e del nuovo capo della Squadra Mobile Nino De Santis. Miriello, assistito dall’avvocato Francesco Gambardella, è indagato dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro per estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Nel corso del lungo interrogatorio l’indagato ha respinto ogni accusa e chiarito la propria posizione.

Il reato ipotizzato nei suoi confronti sarebbe stato commesso nel 2010 a Lamezia Terme, ai danni di una ditta specializzata nella vendita di mobili. Miriello avrebbe chiesto un forte sconto al titolare del negozio lametino usando come tramite Claudio Scardamaglia, arrestato lo scorso 14 maggio nell’ambito dell’operazione “Andromeda” condotta contro il clan Iannazzo e i suoi affiliati. Tra questi risulterebbe l’imprenditore Scardamaglia, accusato di estorsione e illecita concorrenza aggravate dalle modalità mafiose. Reati effettuati con l’aiuto della cosca Iannazzo. È il caso dell’illecita concorrenza, secondo gli inquirenti, condotta ai danni di un imprenditore che voleva costruire un supermercato Lidl in contrada Savutano, su un lotto di terreno difronte al quale è poi sorto il centro commerciale Agorà di Scardamaglia.

Sulla vicenda Miriello è stato convocato dagli inquirenti lo stesso Scardamaglia che ha però deciso di non rispondere.

 

Alessia Truzzolillo

corcal

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento