Avversario di turno

Scopriamo la Viterbese!

Tutto quello che c’è da sapere sui prossimi avversari del Catanzaro

LA SQUADRA

Sfida in alta quota
domenica prossima al “Ceravolo” tra il Catanzaro, euforico per la vittoria
all’ultimo respiro contro il Foggia, e la Viterbese, delusa e bloccata dal
Benevento sul pari interno. I laziali si presentano in Calabria con due punti di
vantaggio, forti della vittoria dell’andata e consapevoli di avere a
disposizione due risultati su tre. A differenza dei giallo-rossi di Braglia, la
Viterbese ha operato con grande cautela sul mercato, cercando di tutelare senza
stravolgerlo un organico che finora ha funzionato alla perfezione. I movimenti
in entrata e uscita sono stati ridotti e di basso profilo. In difesa sono
partiti quattro giovani poco utilizzati da Carboni, ed è arrivato dal Guidonia
Daniele Rambaldi, 23 anni con scarsa esperienza. Nessun movimento in attacco,
dove Santoruvo, Martinetti ed Evacuo rimangono gli unici tre elementi a
disposizione. I due colpi di un certo livello riguardano la linea mediana del
campo con gli innesti di Andreotti, prelevato dalla Fiorentina, e Berardi,
21enne in prestito dal Bari.

Il 4-4-2 viterbese rimane
quindi immutato. Solo Andreotti potrebbe entrare nell’undici titolare, anche
se Carboni sembra concedere – giustamente – la priorità agli uomini che lo
hanno portato in cima alla classifica. Davanti a Paoletti, la difesa è composta
da Gimmelli e Di Sauro sulle fasce, Sibilano e Bianconi al centro. In mezzo al
campo i centrali sono Gazzi, 21enne grande rivelazione del campionato, e
Mannucci (con il “vecchio” Favo e Pollini primi rincalzi), mentre ai lati
agiscono Cingolani a destra e Frau, pendolo alla Nedved, che da sinistra si
accentra per supportare le punte. In attacco Santoruvo e Martinetti
costituiscono la coppia titolare, con il giovane Evacuo pronto a subentrare.

La squadra laziale ha
trovato una perfetta quadratura che le consente di adeguarsi a qualsiasi
avversario. Il movimento e l’estro di Frau – lanciato da Zeman in serie A
con la maglia della Roma – permettono un’adeguata copertura, senza perdere
incisività in attacco. Se si aggiunge una difesa di ferro e uno straordinario
cinismo sottoporta, possiamo facilmente prevedere che la Viterbese sarà un osso
durissimo fino alla fine del campionato. L’unico dubbio riguarda una panchina
poco utilizzata che, in caso di infortuni, non sembra garantire la stessa qualità
dei titolari.

Formazione
tipo (4-3-1-2): Paoletti, Gimmelli, Bianconi, Sibilano, Di Sauro; Cingolani,
Mannucci, Gazzi; Frau; Santoruvo, Martinetti.

 

FOCUS
ON

Questa settimana “Focus
On” sarà un po’ particolare. La difficoltà di trovare una vera e propria
punta di diamante nello scacchiere di Carboni ci ha indotti a concentrare
l’obiettivo della rubrica su un intero reparto, la difesa giallo-blu, vero
punto di forza dei laziali. Solo 13 reti subite, seconda del girone dopo
l’Acireale, la linea difensiva della Viterbese è formata da 4 ottimi
giocatori che stanno facendo la differenza. La coppia centrale, senza dubbio la
più forte dell’intera serie C, è composta da Lorenzo Sibilano e Stefano
Bianconi, giocatori di classe superiore con esperienze nella massima serie. I
due centrali laziali sono molto simili come caratteristiche fisiche e tecniche.
Sibilano (1 metro e 89 per 83 Kg.) ha 25 anni ed è di proprietà del Bari. Ha
sempre vestito la casacca bianco-rossa, collezionando 16 presenze in A e 18 in B
(con un gol), a parte la stagione ’98-99, vissuta a Crotone nel primo anno di
C1 della società pitagorica (31 presenze e 1 gol). Bianconi, invece, è
arrivato a Viterbo per concludere la sua carriera. 35 anni, due centimetri e due
chili in meno rispetto al suo compagno di reparto, una vita spesa al centro
delle difese di squadre toscane. A parte una mezza stagione (8 partite) a
Cagliari in serie A, il gigante di San Miniato (PI) ha sempre giocato nella sua
regione d’origine, a partire dai primi due anni al Pontedera in C2. Dopo 6
stagioni nei dilettanti, arriva la chiamata dell’Empoli, dove giocherà per 7
anni consecutivi (a parte la parentesi sarda). Con gli azzurri gioca sempre da
titolare – spesso in coppia con capitan Baldini – raggiungendo la doppia
promozione in serie A. In totale disputa 73 partite nella massima serie,
realizzando un solo gol che regala all’Empoli, nella primavera del ’99, il
secondo successo della storia sulla Juventus. Finora i due centrali, forti
soprattutto nel gioco aereo, hanno realizzato un gol per parte in questo
campionato.

La linea difensiva
giallo-blu è completata sulle fasce da Roberto Gimmelli e Fabio Di Sauro.
Gimmelli gioca a destra e rappresenta l’autentica sorpresa di questo
campionato. Arrivato in prestito dall’Inter, il 21enne pugliese ha dimostrato
di avere clamorose doti offensive, avendo realizzato in questo campionato già 4
reti (2 nelle ultime 3 partite, decisivo il gol al Chieti). Alla sua terza
stagione tra i professionisti, la seconda a Viterbo dopo l’esordio con la Pro
Sesto, Gimmelli ha scoperto di essere un classico fluidificante vecchio stile e
di avere una vena realizzativa assolutamente straordinaria. Di Sauro, 29enne
terzino sinistro di Terracina, ha invece cambiato nel corso della sua carriera
10 maglie. Al suo attivo 1 presenza in A con l’Inter a 17 anni e 93 in serie B
(una stagione a Cosenza). Negli ultimi 5 anni ha giocato sempre da titolare in
C1 con Arezzo, Reggiana, Avellino e Viterbese. Con gli irpini ha centrato
l’anno scorso la promozione in B, mentre il suo unico gol in carriera risale a
due anni fa con la maglia della Reggiana.

Insomma, la difesa
giallo-blu è un reparto completo, difficile da superare ma anche
pericolosissimo in fase offensiva con le discese di Gimmelli e gli inserimenti
in area sui calci piazzati dei due centrali. Domenica mancherà Sibilano, un
vantaggio non da poco per il Catanzaro, alla luce della ritrovata vena
realizzativa di Giorgio Corona.

 

VERSO
CATANZARO-VITERBESE

La
Viterbese ha comandato la classifica del girone per tante partite. La partenza
della squadra di Carboni era stata fulminante con 6 vittorie nelle prime 8
partite, con vittime eccellenti come Catanzaro, Benevento e Acireale. Poi, nelle
successive 9 partite, un andamento altalenante con 3 vittorie, 3 pareggi e 3
sconfitte. Infine, 3 vittorie di fila all’inizio del girone del ritorno e il
pareggio di domenica scorsa con i sanniti. Il secondo posto attuale, con 42
punti a una sola lunghezza dall’Acireale, rispecchia la forza di questa
squadra che, come il Catanzaro, ha un andamento straordinario soprattutto in
casa. Fuori dalle mura amiche i giallo-blu hanno comunque ottenuto finora 4
vittorie (Benevento, Acireale, Lanciano, Chieti), 4 pareggi (Martina, Foggia,
Giulianova, L’Aquila), 2 sconfitte (Taranto e Crotone). 7 gol fatti, solo 5
quelli subiti, segno che la Viterbese in trasferta si chiude molto bene ed è
pronta a punire gli avversari alla prima disattenzione.

Per
l’incontro di domenica, Carboni ha rinunciato alla consueta partitella
infrasettimanale, preferendo un lavoro tattico. Il tecnico giallo-blu dovrà
rimpiazzare lo squalificato Sibilano, il più forte difensore del girone. Al suo
posto ballottaggio tra Moretti, 3 presenze e 1 gol (pareggio a tre minuti dalla
fine a Martina), pronto al rientro dopo un brutto infortunio nel mese di
ottobre, e il nuovo acquisto Rambaldi. Per il resto dovrebbe giocare la
formazione titolare, con il rientro di Cingolani sulla destra. In lizza per un
posto a centrocampo anche Andreotti, titolare contro il Benevento, comunque
pronto a rilevare Frau o Cingolani su una delle fasce, oppure Mannucci al
centro. Sicuro del posto a centrocampo solo Gazzi. Prevedibile una Viterbese più
coperta e pronta a sfruttare ogni minimo errore della difesa giallo-rossa con
Martinetti (6 gol finora) e Santoruvo (4).

Probabile formazione
(4-4-2): Paoletti, Gimmelli, Bianconi, Moretti (Rambaldi), Di Sauro; Cingolani,
Mannucci, Gazzi, Frau (Andreotti); Santoruvo, Martinetti.

 

I
PRECEDENTI

Solo
4 i precedenti tra le due squadre, tutti in C2. Due vittorie giallo-blu al
“Rocchi”, 1 per parte al “Ceravolo”. 1-0 per i giallo-rossi nel 1996.
2-0 per i laziali (davanti a 12.000 spettatori) l’anno successivo, con i gol
di Giuliano e Martinetti.

All’andata
una partita molto tirata vide il Catanzaro soccombere nella Città dei Papi. Le
due squadre giocarono con gli undici titolari una partita molto nervosa, con
poche occasioni da gol. Nel primo tempo un buon Catanzaro non ebbe problemi a
contenere gli attacchi viterbesi. Poi, nella ripresa, gli uomini di Carboni
presero il sopravvento, grazie a un gol di Santoruvo al ’67. Gli attacchi del
Catanzaro portarono a tante mischie che produssero soltanto l’espulsione di
Ascoli a cinque minuti dalla fine, un gol annullato a Corona in pieno recupero e
il raddoppio di Martinetti al sesto minuto di recupero, grazie alle praterie
concesse dal Catanzaro, proiettato in attacco alla ricerca del pareggio. La
sensazione fu di un punto perso per i giallo-rossi. La partita fu decisa dagli
episodi più che da una vera e propria supremazia dei laziali. Domenica la
rivincita.

 

I
TIFOSI

Come seguito di pubblico la
Viterbese è assolutamente deficitaria. Se la squadra di Carboni merita la
posizione che occupa, la tifoseria giallo-blu non riesce a scrollarsi di dosso
il suo torpore storico. La media degli spettatori al “Rocchi” (che sarà
finalmente ristrutturato a fine campionato) è stata finora di 1.840 spettatori
(14° posto nel girone) con soli 286 abbonati (peggio solo Paternò e Fermana).
Evidentemente erano in pochi a credere in un grande campionato da parte della
squadra del patron Capucci.

Per il big-match di
domenica, attesi al “Ceravolo” oltre 10.000 spettatori, con un centinaio di
supporter giallo-blu. All’andata, a Viterbo, presenti meno di 2.000
spettatori, tra i quali 600 tifosi giallo-rossi.

Ivan
Pugliese

Autore

Redazione

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