Dalla Redazione

«Massimé, pari na molla». Ovazione al Premio Sacco

Premiato a Catanzaro Massimo Palanca. Tantissima emozione in platea per la settima edizione 2015
 
palanca

È inutile negarlo: quando Massimo Palanca torna a Catanzaro è sempre una grande emozione, per grandi, giovani, ragazzi e bambini. Sì, anche bambini, perché i loro padri, quelli che hanno assistito alle gesta del più grande talento calcistico che ha giocato a Catanzaro non possono non aver raccontato le emozioni vissute in quell’epoca quando il calcio era il calcio.

Orey arrivò da illustre sconosciuto a Catanzaro in un lontano 16 Luglio del 1974, era il Catanzaro del Presidentissimo. Da quel giorno sono passati 40 anni, 10 mesi e 9 giorni, e Massimo, nel cuore dei tifosi catanzaresi e di tutti quelli che l’hanno apprezzato come uomo e come calciatore, è sempre lo stesso.

Dopo un primo anno di difficoltà condito da qualche polemica, che dovrebbe far riflettere tanti tifosi del cosiddetto calcio moderno, spesso abituati a bistrattare o a elogiare frettolosamente chiunque, “il sinistro di Dio” come lo definì il mitico Sandro Ciotti, a suon di goal bellissimi e da qualunque posizione del campo, entrò nel cuore di tutti. Le foto storiche, le immagini proiettate sullo schermo, sono accolte da scroscianti applausi e in platea a molti scappa la classica lacrimuccia. Perché quel Catanzaro fece davvero sognare tutta la Calabria e se ancora oggi parliamo di calcio, è perché in quell’epoca tanti s’innamorarono del Catanzaro.

«Massimé, Massimé pari na molla» echeggia in sala, e per un attimo sembra come se il vecchio “Militare” si sia trasferito all’Auditorium “Casalinuovo”. Attraverso poche righe, Orey dedica un ricordo alla memoria di Pietro Rubino, grande tifoso giallorosso scomparso di recente. Chi conosceva “Petru” sa bene quanto fosse legato a Palanca e sa bene pure (lo confermerà lo stesso ex calciatore) quanto gli è stato d’aiuto in quel primo anno, quando non poche furono le difficoltà d’ambientamento.

L’ennesimo premio ricevuto ieri porta un nome importante, quello di Umberto Sacco, storica figura del calcio catanzarese, prima come calciatore a cavallo degli anni ’40 e ’50 e poi allenatore delle giovanili e in seconda fino a quando Gianni Di Marzio non lo portò con sé a Napoli.

La manifestazione, organizzata dall’associazione “Catanzaro nel Pallone” guidata da Tonino Minicelli, è stata presentata brillantemente dai giornalisti Carlo Talarico e Nico De Luca. Premiati anche altri due attaccanti: Alfredo Ciannameo, centravanti nato a Paola, tre anni a Catanzaro che fece coppia con Angelo Mammì nello spareggio della prima serie A giocata a Napoli, che con orgoglio ha parlato di quanto era bello sentirsi calabresi in quei tempi; Antonio Soda, cresciuto nelle giovanili del Catanzaro, che porta con sé il record di aver militato nelle Aquile in tutte le categorie professionistiche e che in coppia con Massimo Palanca sfiorò la serie A nella stagione 1987/1988 ricordata da tanti come un grande furto.

Non si poteva non parlare del Catanzaro attuale e l’hanno fatto tutti i presenti a cominciare da Massimo Palanca, il quale ha detto che nelle società di provincia è necessaria, oltre a una buona programmazione, la valorizzazione dei giovani. A tal proposito si è soffermato sulle strutture che non ci sono e sulle condizioni pietose dello stadio che ha avuto modo di visitare. Parole di apprezzamento sono state rivolte al presidente Cosentino incitandolo a non mollare e poi a tutto l’ambiente per dire che solo compattandosi e remando tutti verso la stessa direzione si possono ottenere grandi risultati.

In platea c’era l’assessore allo sport Tony Sgromo che dopo, qualche epiteto lanciato da alcuni tifosi sulla questione stadio, si è sbilanciato con l’ennesima promessa affermando che per ottobre, al più tardi novembre, lo stadio sarà pronto.

Non ci resta che attendere. Come diceva un vecchio coro, “Noi saremo sempre qua…“.

Salvatore Ferragina

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Salvatore Ferragina

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