Multopoli: inchiesta sulle multe, Abramo: rispetto per la magistratura

Il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro ha rigettato la richiesta d’arresto avanzata dal sostituto Dominijanni nei confronti di 14 indagati

Inchiesta sulle multe, Abramo: rispetto per la magistratura«Il lavoro che sta svolgendo la magistratura in ordine ad un’indagine sulla gestione delle multe va rispettato».

Lo afferma il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, circa l’inchiesta della Procura di Catanzaro sulla gestione delle multe nel capoluogo calabrese. Nell’ambito dell’inchiesta il giudice per le indagini preliminari ha rigettato la richiesta d’arresto avanzata dal sostituto procuratore della Repubblica, Gerardo Dominijanni, nei confronti di 14 indagati ed ha fissato per lunedì l’interrogatorio per decidere sulla richiesta di interdizione di dodici vigili urbani. «In attesa che siano chiariti tutti gli aspetti della vicenda – aggiunge Abramo – sento il dovere di dire che eventuali responsabilità personali, ove mai fossero accertate, non potrebbero oscurare il ruolo istituzionale del Corpo di Polizia locale che svolge, in condizioni di oggettiva difficoltà e di gravi carenze di organico, funzioni e servizi molto importanti per la città. Non posso nascondere la mia amarezza per l’accusa che mi viene rivolta e che mi fa molto riflettere sulle difficoltà che quotidianamente incontra il sindaco nello svolgimento delle sue funzioni.

Mi sono limitato a segnalare alla Polizia locale una situazione, verificatasi in occasione della gara di campionato tra Catanzaro e Ascoli del 2013, che meritava una loro riflessione anche per evitare di incorrere in eventuali ricorsi avverso le sanzioni».

«L’ho fatto – prosegue – alla luce del sole, anche attraverso un comunicato stampa, invitando comunque i tifosi a collaborare con le forze dell’ordine, evitando nel futuro soste non corrette nelle vie limitrofe allo stadio “Ceravolo”. Quanto alle due multe riferite ad auto nella mia disponibilità, desidero precisare che mi muovo in città, senza autista, con la piccola Panda di servizio, sempre per motivi istituzionali, e che in via Lombardi, dove sarebbero state elevate le contravvenzioni, da anni non esiste più la mia segreteria che è stata concessa in fitto ad un istituto bancario. In ogni caso, non ho mai sollecitato, nè tantomeno richiesto, l’annullamento di multe a mio carico, anche perché credo di essere nelle condizioni economiche di pagarle regolarmente, così come ho sempre fatto».

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Redazione

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