Intervistiamo

Denunciò due Carabinieri, ora rischia l’accusa di calunnia

Scritto da Redazione

Il Giudice per le indagini preliminari di Catanzaro ha archiviato il procedimento a carico di due carabinieri in servizio nel capoluogo indagati per falso e minacce a seguito delle denunce dell’imprenditore Girolamo Albano, che li aveva accusati di aver manomesso un verbale di integrazione della denuncia sporta a sua volta da una donna che aveva lamentato presunte persecuzioni da parte dello stesso Albano.

L’Ufficio di procura aveva già chiesto l’archiviazione per i due militari – rappresentati dall’avvocato Carlo Petitto – ma Albano si era opposto sollecitando un’integrazione di indagini. L’altro ieri, infine, il gip, Domenico Commodaro, ha definitivamente chiuso il procedimento a carico dei carabinieri, respingendo l’opposizione di Albano, e restituendo gli atti al pubblico ministero per eventuali determinazioni in ordine all’ipotesi di calunnia a carico dell’imprenditore rilevato che “le illustrate emergenze rivelano – scrive il giudice – l’intento denigratorio perseguito dall’Albano nei confronti degli indagati, dovendosi ritenere che egli fosse consapevole della infondatezza delle accuse mosse nei lor confronti”.

Se dunque il vecchissimo procedimento giudiziario a carico di Albano nato dalle denunce della donna si chiuse con un nulla di fatto dopo che lei ritirò la querela a seguito di una transazione, l’imprenditore – che nel corso del tempo ha subito altri processi e altre condanne – rischia adesso nuove accuse se la pubblica accusa dovesse ritenere fondata l’ipotesi di calunnia a danno dei militari che sono stati completamente scagionati da ogni sospetto che lui ha adombrato nei loro confronti.

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