Coni, i dirigenti calabresi: «Il commissariamento è un golpe»

Cinquanta rappresentanti firmano un documento a sostegno dell’ex presidente Praticò. «Lo sport regionale non può essere tenuto sotto scacco da una sparuta minoranza». La richiesta: scadenza naturale del mandato

Mimmo Praticò«Lo sport calabrese rivendica il proprio diritto ad autodeterminarsi nel rispetto delle regole democratiche dell’ordinamento del Comitato olimpico nazionale italiano. La Calabria ripudia qualsiasi indebita ingerenza o tentativo di condizionare il libero svolgimento dell’attività istituzionale del mondo sportivo per mezzo di trame oscure disegnate con comportamenti illegittimi e atti illegali». È quanto si legge in un documento approvato da una cinquantina di dirigenti sportivi calabresi, che si sono riuniti in assemblea per manifestare solidarietà al presidente regionale del Coni Mimmo Praticò dopo il commissariamento del Comitato regionale.

«La Calabria sportiva – prosegue il documento – si oppone a iniziative antidemocratiche finalizzate a rimuovere la giunta del Comitato regionale legittimamente eletta, con ampia investitura democratica, all’inizio di questo quadriennio olimpico. Una sorta di “golpe”, maldestramente tentato e alimentato da ambizioni personali che nulla hanno a che vedere con l’interesse generale del mondo dello sport. A una sparuta minoranza non può essere consentito di provare a tenere sotto scacco l’intero mondo dello sport calabrese e il suo governo legittimo.

I dirigenti sportivi calabresi rispediscono al mittente le diagnosi sbagliate sulla genesi dei problemi dello sport regionale che finirebbero per essere aggravati da una gestione straordinaria, destituita di fondamento giuridico e dunque destinata immediatamente a infrangersi dinanzi a qualsiasi vaglio di ordine giurisdizionale. Difendere l’operato della giunta regionale del Coni, presieduta da un galantuomo di nome Mimmo Praticò, non significa solo tutelare il volto pulito di una Calabria onesta, operosa, ricca di generosità e di dignità umana e sportiva; vuol dire soprattutto schierarsi dalla parte di un principio essenziale: la legalità. Tale principio rappresenta l’architrave dell’intera politica dello sport condotta sotto la presidenza di Mimmo Praticò.

«Riteniamo – conclude il documento – che il percorso condotto in questi due anni da Mimmo Praticò e dalla sua giunta debba andare avanti e proseguire fino alla sua scadenza naturale. Al contempo, auspichiamo che, dopo la conclusione della presidenza Praticò, che per 14 anni ha diretto lo sport calabrese con onestà, probità, generosità e lungimiranza, si prosegua nel solco della continuità attraverso la scelta di un nuovo presidente che sia largamente condiviso, apprezzato per le sue doti umane e di dirigente sportivo, e pronto a rappresentare con un’immagine positiva il mondo dello sport e la Calabria tutta».

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Redazione

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