Rassegna stampa

Corona arrivato a quota quattordici resta l’eroe del giorno

da Gazzetta del Sud

Ieri ancora elogi, più che meritati, a Giorgio Corona, risolutore della partita con il Foggia; partita che sembrava non trovare sbocchi a favore del Catanzaro pur se la squadra giallorossa ha mantenuto l’iniziativa, sia nel primo tempo con il vento a sfavore e sia nella ripresa con le folate alle spalle. Corona, comunque, non è nuovo alle soluzioni isolate e alla distanza. Per ultimo era avvenuto nella recente partita contro il Lanciano al «Ceravolo» un’altra gara durante la quale è riuscito difficile al Catanzaro trovare la soluzione utile. Ebbene, anche in quell’occasione, è stato re Giorgio a rendersi autore del gol vincente e, quindi, a tirare fuori dal cilindro il colpo risolutore. Ma a differenza di quella partita domenica il sempre più inarrivabile capocannoniere del campionato non sembrava nella giornata migliore, probabilmente perché si è trovato a contatto diretto di un francobollatore arcigno e determinato quale Pennacchietti. E questo per non dire che il bomber giallorosso ha finito per innervosirsi di fronte alla pervicacia dell’arbitro Pantana (complessivamente oculato nelle sue decisioni) che gli ha fischiato contro la maggioranza dei contatti con il diretto avversario, quando solitamente si tende a punire il difensore e nel caso specifico lo stesso Pennacchietti il quale è stato tutt’altro che «tenero» nei confronti del goleador giallorosso. Con il gol al Foggia, Corona ha allungato a tre la nuova serie andando in gol nelle ultime partite che hanno fruttato due vittorie e il pareggio a Benevento. Corona ha così toccato quota 14 nelle 21 partite giocate. Senza dubbio un’ottima media che sarebbe stata ancora migliore se il bomber non fosse rimasto all’asciutto per sette partite. Comunque Corona, che non aveva mai giocato in C1 e che sinora ha segnato 14 gol (più di tutti gli altri attaccanti del girone) ha confermato di essere un grande attaccante. «Segnare – ha commentato lui – è il mio compito, cosa che faccio naturalmente con l’aiuto dei compagni i quali domenica, insieme al sottoscritto, hanno voluto, fortemente voluto, vincere per migliorare la classifica e per dare un’altra soddisfazione ai nostri eccezionali tifosi». Senza il gol di Corona – realizzato, va ricordato, in pieno recupero – il Catanzaro non l’avrebbe spuntata pur contro il Foggia superato sul piano dell’iniziativa nel primo tempo e pur con il vento a sfavore e durante il quale Ferrigno e compagni (questa volta il centrocampista citato non a caso visto che è stato colui ad avere l’occasione più limpida per andare in gol), mentre nella ripresa la squadra pugliese ha impostato la gara sulle ripartenze, ma senza creare grossi pericoli. Invece, a dire il vero, poco concreto è stato il Catanzaro, anche quando a secondo tempo inoltrato l’allenatore Braglia ha creduto di rinforzare il potenziale offensivo aggiungendo a Corona Morello e Luiso. Gli è che il Foggia è stato bravo a chiudere gli spazi di fronte a un pizzico di fumosità da parte di centrocampisti e attaccanti giallorossi che, per esempio, con il forte vento alle spalle non hanno tirato quasi mai da fuori area. Un po’ paradossalmente, come si è accennato, il Catanzaro poteva sbloccare il risultato nel primo tempo e non soltanto attraverso la più ghiotta delle occasioni capitate a Ferrigno, ma anche attraverso almeno un altro paio di opportunità. Si tratta comunque di tre punti preziosi, la cui conquista coincide con la prima sconfitta in trasferta della capolista Acireale e con il pareggio casalingo imposto alla Viterbese dal Benevento. Il che «tradotto» significa distanza più vicina dal primo e secondo posto.

Autore

Paolo Spinoso

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