Intervistiamo

Il bomber Iaquinta e il boss a pranzo insieme

Scritto da Redazione
Ecco le foto trovate su facebook e finite nell’inchiesta Aemilia che ha smantellato il clan con interessi al Nord e nella quale sono coinvolti l’ex calciatore della Juventus e suo padre. E’ un pranzo dell’estate del 2011 in un villaggio turistico di Cutro

Che fosse un clan con la testa nel pallone lo avevamo già scritto. Ma che si arrivasse a pubblicare una foto del pranzo con il boss di Cutro, Nicolino Grande Aracri, al quale partecipò anche l’ex calciatore Vincenzo Iaquinta, su un profilo aperto di Facebook, non lo potevamo immaginare.

Del resto, ormai, le indagini non possono prescindere dai social, da cui gli inquirenti traggono sempre più spesso elementi utili.

La foto che ritrae, tra gli altri, l’ex calciatore campione del mondo di Germania 2006, agli atti dell’inchiesta Aemilia, una delle tre mega operazioni con cui, sul finire del gennaio scorso, è stato disarticolato il “locale” di ‘ndrangheta di Cutro, è disponibile a chiunque.

Su un profilo Fb aperto è, infatti, rintracciabile anche il singolare scatto, che risale all’estate 2011.

Ecco perché nella mastodontica informativa dei carabinieri si parlava di “certezza” della presenza dell’ex centravanti della Juventus a un summit.

Vincenzo era là insieme al padre, Pino, tra gli arrestati per associazione mafiosa. Una “certezza” che gli inquirenti desumevano anche dal fatto che, nel corso di un’”importantissima conversazione” intercettata il 3 luglio 2011, Antonio Gualtieri, ritenuto uno dei capi della cellula al Nord della cosca cutrese, contatterebbe Pino Iaquinta dicendogli: «, ti chiedevo una cortesia…se qualcuno ti dovesse domandare, tu non mi hai visto, lì...».

Tanta riservatezza, eppure qualcuno ha pubblicato su Fb la foto dell’incontro conviviale avvenuto nel villaggio Porto Kaleo, dove il papà di Iaquinta risiedeva quando rientrava a Cutro per le vacanze estive, e quella del calciatore in posa con Francesco Mauro con la maglia della Juve. Mauro, cognato di Grande Aracri, è tra gli arrestati.

Quella, secondo gli inquirenti, era una riunione preliminar alla creazione di un pool di imprese, «le più grosse che abbiamo a Reggio Emilia», per una serie di appalti in Calabria.

ilquotidianoweb – Antonio Anastasi

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