Oliverio: c’è un buco da 2 miliardi e mezzo

Il governatore denuncia il cattivo stato di salute dei bilanci regionali. E annuncia: faremo un’operazione verità

Mario Olivero, presidente della Regione«Io mi sono insediato due mesi e mezzo fa e già quelli che hanno compiuto disastri in questa regione mi chiedono il conto. Nei prossimi giorni presenteremo il rapporto di “un’operazione-verita” sui conti di questa regione. In ogni punto dove si mettono le mani si trovano macerie».

Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, intervenendo a Cosenza alla manifestazione sul tema: “Sprofondo Sud“. «Chiedi un rapporto, seppur parziale, sui conti dell’Afor – ha aggiunto Oliverio – e scopri un buco da 200 milioni. Vai a guardare nelle società in house della Regione, un sistema di matrioske, di scatole cinesi in cui si trovano dappertutto centinaia di consulenze, migliaia di clienti e sprechi a non finire.

È stata ricostruita una prima mappa del “buco” che ammonta a circa due miliardi e mezzo, ma è ancora molto parziale. A fronte di questa situazione drammatica scopri, poi, che le risorse europee sono state utilizzate poco e male.

Io ritengo invece, che si possa fare molto. E in questo senso ritengo che se dovesse nascere un ministero del Mezzogiorno, dovrebbe avere la funzione intanto di ordinare e di dare propulsione, ma soprattutto di dare aggiuntività e non sostitutività alle politiche generali. Nelle regioni del Mezzogiorno per troppo tempo ci si è fermati alla programmazione e alla cura dell’interesse particolaristico.

Bisogna rompere questo cerchio magico, recuperando forme di automatismo nell’utilizzazione delle risorse. Non ci possono più essere personaggi che esaminano i progetti e che, a seconda delle simpatie o delle antipatie, assegnano le risorse. Automatismi, dunque, e premialità. Chi riesce a realizzare gli obiettivi deve essere premiato. Bisogna investire nella innovazione e nella trasparenza».

«È chiaro – ha detto ancora il presidente della Regione – che tutto questo presuppone un cambiamento e mette in discussione interessi e privilegi consolidati. Non è né semplice né facile fare tutto questo.

È necessario stringere un patto. Una volta definito il percorso e gli obiettivi, bisogna “tirare” verso la direzione giusta. Solo attraverso uno sforzo corale in questa direzione e’ possibile rimettere in piedi questa nostra terra e costruire una condizione di crescita, di sviluppo e di credibilità». «Diciamolo chiaramente: non tutti ha concluso Oliverio – hanno metabolizzato il risultato elettorale che c’è stato in Calabria.

Ci sono forze che si sono sedute sulla riva del fiume aspettando che prima o poi passi il cadavere (politico) del sottoscritto. Io sono convinto che con il fuoco non si possa giocare: in questa regione c’è dignità, determinazione e, soprattutto, tanta speranza e tanta attesa per costruire il cambiamento necessario. Ed io sono lì per cercare di dare voce e risposte a questa attesa e a queste speranze. Sono sicuro che le risposte le daremo. E nessuno condizionerà il nostro progetto».

corrieredellacalabria

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Redazione

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