Regione, stretta sui “portaborse”

Lettera del segretario generale ai consiglieri: «Per i collaboratori esperti è richiesto il possesso di competenze, professionalità e titoli di studio adeguati». Stop alle nomine solo sulla base della fedeltà politica

Palazzo Campanella, sede del consiglio regionaleSi annunciano tempi duri per i “portaborse” del consiglio regionale.

Basta con le nomine basate sul principio della più alta fedeltà al politico eletto, questa volta ai piani alti di Palazzo Campanella sono determinati a imprimere una svolta rispetto al recente passato.

I rilievi formulati nei mesi scorsi, al termine dell’ispezione dei tecnici del ministero dell’Economia, evidentemente hanno lasciato il segno.

Motivo per cui il segretario generale del Consiglio, Carlo Calabrò, ha inviato una missiva indirizzata ai trenta consiglieri regionali. Oggetto: invito formale per procedere ad assumere nelle proprie strutture personale con competenze specifiche sulle materie che andranno a trattare.

«Da un sondaggio informale condotto in altre assemblee regionali – scrive Calabrò nella lettera fatta recapitare agli eletti della decima legislatura – è emerso che ai collaboratori degli organismi politico-istituzionali, che svolgono funzioni analoghe a quelle dei collaboratori esperti, è richiesto il possesso di competenze, professionalità e titoli di studio adeguati allo svolgimento delle attività loro affidate nell’ambito istituzionale (pareri, attività di studio e consulenza, redazione progetti di legge)».

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Redazione

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