Accordo Regione-sindacati: sì alla stabilizzazione degli ex Why not

I lavoratori davanti alla sede del dipartimento LavoroLa stabilizzazione dei lavoratori ex Why not entra nell’agenda politica calabrese. Questa mattina Regione e sindacati hanno raggiunto un’intesa: sarà istituito un tavolo tecnico per definire il percorso che porterà all’assunzione a tempo indeterminato di circa 300 lavoratori.

Gli ex Why not, oggi ufficialmente riconosciuti come “ex legge 28” o anche “legge 1”, sono i precari calabresi per eccellenza, in attesa di una stabilizzazione da ben 16 anni.
Stamani circa 60 tra loro hanno stazionato davanti alla sede del dipartimento Lavoro, dove si stava svolgendo l’incontro tra l’assessore al ramo, Carlo Guccione, e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb.

Al vertice hanno preso parte anche i dirigenti regionali Vincenzo Caserta e Cosimo Cuomo e il funzionario Pasquale Capicotto.
Fuori si sono vissuti anche momenti di tensione, ma le forze dell’ordine presenti sono riuscite a riportare la calma quasi subito.
Tra i punti all’ordine del giorno discussi, oltre alla stabilizzazione, anche la puntualità nei pagamenti degli stipendi e il rientro in dipartimento del personale oggi al lavoro nei Comuni e nei Tribunali della regione. 

«Stiamo cercando di realizzare un Piano per il lavoro a 360 gradi – ha spiegato Guccione – che sia in grado di dare risposte ai giovani che un impiego non l’hanno mai avuto e a chi un’occupazione l’aveva ma l’ha persa a causa della crisi. Nell’ultima settimana abbiamo presentato insieme al presidente Oliverio il programma “Garanzia giovani”: 111 milioni di euro impegnati in iniziative concrete per sostenere e aiutare i ragazzi dai 15 ai 29 anni ad entrare nel mondo del lavoro, valorizzando le attitudini e il background formativo e professionale.

Adesso stiamo incontrando le parti sociali per avere una mappatura la più dettagliata possibile del mercato del lavoro in Calabria e, gradualmente, prenderemo in carico tutte le vertenze che coinvolgono precari e lavoratori in difficoltà con la consapevolezza che creare lavoro e fare scelte per lo sviluppo presuppone una forte innovazione, rispetto per le condizioni dei lavoratori e il coinvolgimento e la mobilitazione dei tanti soggetti che hanno lavorato e vogliono continuare a farlo per uscire da questa situazione di crisi. Da parte di quest’amministrazione c’è la ferma volontà di ridare centralità al lavoro stabile, superando le contrapposizioni degli ultimi anni e investendo lungo 4 direttrici: riformare gli elementi distorsivi del mercato, combattere il precariato, ridurre la burocrazia e semplificare le norme».
Ora la trattativa riparte dal tavolo tecnico, con l’obiettivo di assicurare un futuro stabile a centinaia di precari storici.

 

Pietro Bellantoni

corrierecalabria

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