Intervistiamo

Calabria Etica: iniziato esame documenti sequestrati da Procura

È iniziato il lavoro dei carabinieri del Nucleo investigativo sanità e ambiente (Nisa) chiamati a esaminare la mole di documenti acquisita nei giorni scorsi nell’ambito degli accertamenti disposti dalla Procura della Repubblica di Catanzaro in merito alle assunzioni disposte da “Calabria Etica, ente “in house” della Regione per progetti di assistenza alle famiglie disagiate.

Si tratta, in particolare, della documentazione relativa alle numerose assunzioni a tempo determinato effettuate dall’ente nel periodo immediatamente precedente alle elezioni regionali del 23 novembre scorso (circa 250 contratti), ma anche quelle effettuate nel periodo successivo, per un totale di circa 700 contratti al costo totale di oltre 5 milioni di euro.

Assunzioni finite alla ribalta delle cronache per via di un servizio giornalistico del “Corriere della Calabria” che ha anticipato i primi risultati dell’attività di una commissione di ispettori mandata dal neo presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, nella sede della fondazione “Calabria etica”, e soprattutto per l’approfondimento sulla vicenda andato in onda su Rai Uno nel settimanale TV7.

Al centro dell’interesse mediatico il fatto che i soggetti che hanno ottenuto gli impieghi siano stati, in maggioranza, giovani residenti nel collegio Catanzaro-Vibo-Crotone, circoscrizione nella quale si è ricandidato ed è stato rieletto Salerno, prima delle regionali; e persone di Lamezia Terme, dove Ruberto è fra i possibili candidati a Sindaco in vista del voto che avverrà in primavera, in epoca successiva e fino a gennaio.

Altro elemento evidenziato, il ruolo della compagna di Ruberto, che nel marzo 2014 ha ottenuto un contratto per un anno e poi, il 10 dicembre, ha avuto un nuovo incarico triennale da 114.000 euro come responsabile della comunicazione.

La donna si è dimessa in seguito all’interesse dei media. Interesse che ha suscitato l’attenzione della Procura catanzarese. Il procuratore aggiunto, Giovanni Bombardieri, ha deciso di approfondire le notizie sulla vicenda, per verificare se possano delinearsi eventuali ipotesi di reato. Il lavoro degli inquirenti è infatti, allo stato, in fase del tutto “embrionale”, e solo l’esame dei documenti potrà indicare se sia riscontrabile qualsivoglia irregolarità che possa consentire di configurare eventuali comportamenti illegali da iscrivere nel registro delle notizie di reato. (AGI)

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Redazione

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