Un Catanzaro da stropicciarsi gli occhi

Iniziamo dalla fine. Occhi strabuzzati di tutti i supporters Catanzaresi presenti (un centinaio rigorosamente a torso nudo che sfida i pochi gradi, ma sembrano essere almeno il triplo per la passione profusa) e , ne siamo certi, grande soddisfazione anche per tutti coloro i quali hanno seguito da casa le sorti delle Aquile. Quelle maglie arricchite dai colori più belli del mondo, degnamente vestite da professionisti che in meno di una settimana a disposizione hanno fatto gruppo grazie ad un direttore d’orchestra del calibro di Sanderra che ha saputo assemblare in poco tempo le nuove risorse umane messe a sua disposizione da Giuseppe Cosentino, un Presidente motivato oltre ogni immaginazione.

Chiunque abbia diagnosticato o avanzato congetture figlie direbbe chi studia greco, del periodo ipotetico di quarto tipo, ha avuto un feedback di prima scelta. I giorni durante i quali lo stand by comunicazionale aveva generato qualche timore in qualcuno e invettive in altri, sembrano già essere un lontano ricordo. Il carattere dell’uomo Giuseppe Cosentino è votato a meravigliare e gli uomini coinvolti in quello che speriamo si possa chiamare nuovamente “Progetto” Catanzaro, dimostrano che la Società ha agito in maniera drastica ma strumentale al raggiungimento dell’obiettivo: quello di avere sul manto erboso professionisti veri corredati dalle giuste motivazioni.

Di altri “obiettivi” nessuno vuole parlarne e forse è giusto così. Tranquilla salvezza? Si, meglio volare basso e tutto quello che verrà sarà tanto di guadagnato. Il sogno è che dopo le esternazioni del primo cittadino catanzarese, lo stesso sia costretto a completare l’impianto entro l’anno corrente! Ci sarebbe da divertirsi. L’Amministrazione comunale aveva promesso la consegna del cosiddetto campo B entro la fine del mese di Gennaio. Non è stata (come ahinoi al solito è abituata a fare) di parola, ma chi scrive non ha udito urla di disapprovazione, né invettive contro chi pur avendo le sostanze economiche già destinate, prosegue in una sorta di “dolosa melina” della peggiore specie. Stranezze del mondo catanzarese.

Anche se la Società si è chiusa a riccio senza lasciar trapelare nulla sulle manovre strategiche, tutto ciò è accaduto in buona fede e dopo avere scongiurato il cataclisma sportivo causato da primedonne che hanno deluso le aspettative di tutti. Vedere a Matera il nuovo Catanzaro è stato come svegliarsi dopo un incubo. Undici leoni pronti a raddoppiare e se necessario triplicare le marcature, aiutare il compagno, sudare fino all’ultima goccia di sudore e gioire come se quella gloriosa maglia l’avessero cucita sulla pelle da chissà quanto tempo. La vittoria è di Giuseppe Cosentino che ha deciso da solo ed ha agito con i propri intendimenti coinvolgendo negli stessi i suoi collaboratori più stretti. Ma sarà assolutamente necessario organizzarsi onde non incorrere negli stessi errori.

Adesso tocca al Popolo giallorosso. Tocca al “Nicola Ceravolo” infettare di entusiasmo i nuovi ragazzi che a Matera hanno giocato splendidamente. Se dovessi redigere le pagelle darei a tutti un dieci con lode. Sin dall’inizio della gara la squadra ha dato la sensazione di poter fare di Auteri e del suo Matera un sol boccone. Un Matera (non inganni il punteggio) che è squadra ostica e con un modulo di gioco ben testato. Non dimentichiamo che i biancoazzurri sono partiti con propositi ambiziosissimi e che tuttora frequentano le zone nobili della graduatoria. Ma per loro sfortuna si sono scontrati contro undici indemoniati, un vero e proprio incubo per gli uomini del presidente Columella.

Eccellenti le prestazioni di tutti. Sorprendenti i nuovi arrivati: da Razzitti (torre? Ma quale torre! In attacco fa tutto salta l’uomo, fa salire la squadra, suggerisce. Un attaccante completo dal piede fino, chiamatelo “Attila”…) a Zappacosta (un lavoratore del centrocampo inesauribile, chiamatelo “Duracell” …). Da Bernardo (opportunista e tatticamente intelligente a sostegno di tutto il reparto… chiamatelo “il killer”) a Mancuso (che bel giocatore! Fa praticamente tutto e confeziona una doppietta splendida senza perdersi in lezio sismi o personalismi … chiamatelo “Michelangelo”). Da Giandonato (vero leader, direttore d’orchestra che emula Palanca dal corner … chiamatelo ” il Professore”) a Ghosheh (inesauribile e reattivo su tutti i palloni … chiamatelo ” la furia”). Ma vogliamo parlare della prestazione di Squillace? Di Giampà? Di Daffara? Dello stesso Rigione? Di Bindi? E del Direttore d’orchestra Mister Sanderra? Il mister ha inserito nel momento giusto anche gli ottimi Calvarese e Mounard dimostrando una visione della gara eccellente.

Una fantastica giornata che potrà essere prologo di molte altre soddisfazioni per la tifoseria del Capoluogo. Ma sarà importante ricompattare l’ambiente e soprattutto ritrovare quella serenità nel giudizio che è figlia della maturità. Riempire in tutti i settori (tranne il settore dei distinti sempiternamente incompiuto) il Nicola Ceravolo sarà un imperativo per la prossima settimana. Il Presidente Giuseppe Cosentino ha fatto la sua parte. Ora è giusto passare ai fatti anche da parte della ineguagliabile tifoseria giallorossa. E’ necessario far vedere ai nuovi cosa significa giocare al Nicola Ceravolo!

Avanti Aquile, è giunto il momento della riscossa.

Giuseppe Mangialavori