Intervistiamo

Catanzaronelcuore: una legge per il Capoluogo è utile per l’ordine istituzionale calabrese

“Fa piacere leggere il sindaco Sergio Abramo che rilancia l’idea di una legge per Catanzaro Capoluogo, ribadendo l’esigenza di un riferimento normativo al particolare status che ha la nostra città nel contesto regionale.” È quanto si legge in una nota del Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore”.

“ Il primo cittadino ricorda, correttamente, che di questa proposta se ne parla da anni e incoraggia la politica affinché “dalle enunciazioni si passi ai fatti e soprattutto alla stesura concreta di questo atto legislativo che deve contenere impegni precisi e altrettanto precise e puntuali risorse. Altrimenti si resta nel vago”.

E’ ovvia la nostra condivisione ad una tale riproposizione normativa. – Prosegue la nota – Non è un caso che il 21 maggio del 2009, oltrepassando la stasi vigente nella politica calabrese tutta ripiegata su campanilismi e difesa delle rendite di posizione, il nostro Movimento si rese protagonista di una provocazione all’inettitudine dei decisori politici locali facendosi promotore di un apposito disegno di legge – denominato “Catanzaro Capitale” – che facemmo presentare al Senato con atto n. 1581 grazie a parlamentari di altre regioni, vista la ritrosia di quelli locali; disegno di legge che il 16 settembre 2009 fu assegnato alla 1ª Commissione permanente Affari Costituzionali e che, nei suoi 6 articoli, prevedeva una serie di norme necessarie per il riordino e la razionalizzazione delle funzioni della città di Catanzaro in quanto capoluogo della regione Calabria, la realizzazione di interventi strutturali nel comune e nella provincia di Catanzaro, nonché il sostegno alle attività industriali e produttive nei medesimi territori.

Chi poteva essere contrario a tanti benefici? Eppure, – viene affermato – con lucida severità, dobbiamo ricordare che all’epoca i politici nostrani si segnalarono per il più assoluto silenzio, mostrando indifferenza, disinteresse e pigrizia.

In questi giorni in cui l’argomento sembra ritornare alla ribalta, crediamo sia doveroso rimarcare che lo stesso non debba essere utilizzato come un espediente per saggiare la disponibilità dell’avversario politico di turno ma, al contrario, debba costituire la base sulla quale costruire il comune e condiviso convincimento che una siffatta legge risulterebbe davvero assai utile per favorire l’ordine istituzionale della Calabria.

Perciò, al di là della destra e della sinistra, o degli amici e degli avversari politici del momento, una proposta che miri al riordino ed alla razionalizzazione delle funzioni spettanti al capoluogo regionale dovrebbe essere portata avanti unitariamente da parte di tutte le componenti partitiche e territoriali, giacché lo scopo dichiarato di una simile iniziativa è quello di dotare la nostra regione di un assetto istituzionale moderno, ordinato, funzionale e dunque più economico e vicino agli interessi della collettività.

Se oggi la situazione è mutata – per come anche il sindaco Abramo ritiene – e dunque si possono ravvisare in Calabria quella maturità e quella responsabilità che, finora, sono risultati assenti nel ragionamento politico attorno al tema del capoluogo, allora non dovrebbero esserci ostacoli per determinare una sorte migliore all’assetto istituzionale regionale, allineandolo allo standard delle altre regioni italiane nelle quali le funzioni, le mansioni ed il ruolo del capoluogo non vengono minacciati costantemente da chi quelle prerogative non le ha.

Auspichiamo – conclude la nota – perciò una condivisione responsabile del progetto, e ci piace pensare che l’imminente apertura del “Palazzo degli Itali” (in cui sarebbe logico riportare anche il Consiglio Regionale attualmente dislocato al di fuori del capoluogo) sia il segno visibile di una nuova stagione per la politica calabrese e per i cittadini calabresi, i quali attendono risposte efficaci a problemi mai risolti.”

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Redazione

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