Intervistiamo

Palazzo De Nobili e Ance:fronte comune per il rilancio del centro storico

Scritto da Redazione

comune-catanzaro1È una strategia articolata in cinque punti quella condivisa fra l’Amministrazione comunale e l’associazione industriale dei costruttori edili.

Cardini del percorso saranno il monitoraggio degli immobili sfitti o non utilizzati della parte antica del Capoluogo; la sottoscrizione di un Accordo di programma fondato su idee, tecniche e politiche, mirate a rivitalizzare l’area con l’utilizzo dei fondi regionali per l’edilizia sociale e con i finanziamenti europei; la pubblicazione di una manifestazione d’interesse per acquisire la disponibilità di enti pubblici o privati a partecipare al processo di rinascita del centro; la ristrutturazione e la vendita dei fabbricati; il coinvolgimento dell’Università “Magna Graecia” attraverso un apposito tavolo di concertazione.

La sinergia Comune-Ance è stata messa a punto durante una riunione fra il Sergio Abramo e il direttivo provinciale dell’Associazione, presieduto da Alessandro Caruso. All’incontro ha partecipato anche il dirigente dell’U.O.A. Casa dell’assessorato ai Lavori pubblici della Regione, Antonio Capristo.

L’utilizzo dei fondi europei e di quelli regionali destinati all’edilizia sociale è stato indicato come uno strumento utilissimo per il rilancio economico, sociale e culturale del centro storico, sulla base di un progetto organico, strutturale e a lunga scadenza che privilegi un’attenta analisi costi/benefici.

“Una pianificazione mirata per il centro storico – ha affermato Abramo al termine dell’incontro – può contribuire alla crescita dell’economia e delle attività culturali del Capoluogo. Se opportunamente riqualificato con un’azione sinergica delle Istituzioni, delle associazioni di categoria e dei privati, questo patrimonio immobiliare può rappresentare una leva concreta per ripopolare e far rivivere l’intera zona. Il Comune, fino a questo momento, ha fatto la sua parte, riqualificando o avviando gli appalti di ristrutturazione per tutti gli immobili di sua proprietà, dall’ex Istituto Rossi all’edificio ex Stac. L’Educandato, che sarà pronto fra due anni, è solo l’ultimo esempio di un’azione fortemente voluta dall’Amministrazione. Adesso – ha aggiunto – questi contenitori vanno riempiti di contenuti. Le potenzialità culturali, economiche e sociali sono ancora largamente inespresse, ma non ho dubbi che con l’aiuto delle associazioni di categoria, dei privati e degli altri enti pubblici, il centro storico potrà cambiare radicalmente volto.

Ritengo – ha concluso il sindaco – che l’Ateneo possa essere particolarmente interessato a diventare parte attiva in questo processo che dovrà essere curato in ogni minimo particolare. I fondi, sia regionali che europei, sono un’ottima opportunità se affiancati da strumenti concreti come quelli ipotizzati dall’Amministrazione e dall’Ance”.

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