Luiso assaggia la C1

“Ma qui c’è sempre questo vento?” Ufficiosamente sono le prime parole di Pasquale Luiso una volta giunto al Ceravolo, prima del consueto allenamento del martedì. In sostanza è stata la prima battuta rivolta ai cronisti presenti. Poi, il tempo di conoscere il gruppo e lo staff tecnico, ed eccolo in campo. Molte le persone giunte in un pomeriggio freddo e ventoso per vederlo in giallorosso. Il silenzio viene interrotto dagli applausi dei tifosi per il suo primo gol nel corso della partitella a ranghi misti.
Finito l’allenamento è la volta delle prime dichiarazioni, questa volta ufficiali: “Vengo a Catanzaro con grosse motivazioni. Ho scelto questa piazza perché voglio tornare quanto prima in B. Ero in una squadra di A, ma giocavo poco. Avevo anche qualche richiesta tra i cadetti, ma ho voluto tuffarmi in una realtà che è affamata di calcio”. Poi il “toro di Sora” ha fatto chiaramente capire che in calabria non è venuto per svernare come si dice in gergo: “Ho gli stimoli giusti per far bene. Scendo di categoria sicuramente con tanto entusiasmo. Poi, Catanzaro è una piazza che non si sente per niente in C, basta vedere gli spettatori che domenicalmente affollano il “Ceravolo”. Quindi l’obiettivo è tornare subito in B?
“Verissimo. Giocare nella cadetteria con la maglia giallorossa sarebbe il massimo, perché è una categoria che qui manca da tempo”.
Le sue condizioni?
“Mi sono sempre allenato. L’ultima partita l’ho disputata un mese fa, in quel di Bologna, con l’Ancona da titolare. Fisicamente sto bene”.
Cosa vuole dimostrare Luiso a se Stesso? Per meglio dire, la sua è una scommessa personale.
“Esatto. E’ una scommessa con me stesso. Voglio vedere se si è spenta quella lampadina che ti permette di fare certe cose. Se si è spenta, vorrà dire che tornerò a giocare vicino casa. Potevo anche starmene ad Ancona sino a giugno. Invece, mi sono voluto rimettere in discussione a 34 anni, dopo avre fatto gol in tutte le categorie e in Europa. L’ultimo anno, purtroppo, è andato molto male per diversi motivi. Infatti, non ho giocato e sono stato alle prese con un infortunio. E’ un peccato uscire dal “giro” solo perché in una stagione non ha dimostrato molto, dopo aver sempre messo a segno tante reti in carriera. Gli anni passano e allora si deve sempre dimostrare qualcosa. Ora, una parte della stagione è già andata, ma ci sono cinque mesi per rifarsi…Ripeto, mi sono messo in discussione a 34 anni in una categoria che non conosco. Questo significa qualcosa”.
Tatticamente come le piace muoversi sul terreno di gioco?
“Innanzitutto, non sono la classica boa. Non aspetto i palloni per buttarli in rete. Se sto bene, fisicamente, sono uno che corre, pressa. Ho giocato sia con il 3 –4 – 3, che con il 4 – 4 – 2”.
In un attacco a tre punte, quindi, può essere schierato al centro o sugli esterni…
“Queste decisioni spettano al mister, che deve anche valutare le mie condizioni. Se non sto bene, aspetterò il mio turno…”
L’impatto con i nuovi compagni come è stato?
“Direi molto positivo – risponde sorridendo -, sono quasi tutti del Sud, e parliamo la stessa lingua. Non ci sono problemi. Battute a parte, alcuni li conoscevo già come Zattarin e Briano sin dai tempi del Torino e Ferrigno…Comunque, l’importante è il gruppo, che è il segreto di ogni successo e qui a Catanzaro c’è uno spogliatoio molto compatto”.
Al momento in cui lei ha gonfiato la rete in allenamento il pubblico presente non le ha risparmiato un primo caloroso applauso…
“Mi ha fatto piacere ed è la conferma che la mia è stata una scelta giusta. Ripeto, affronto questa nuova avventura con entusiasmo, sapendo a cosa si va incontro sia se le cose andranno bene che se andranno male. Sono consapevole dei miei mezzi e della scelta che ho fatto. Non sono venuto a “svernare”, ho fatto un contratto solo per la B. Insomma, voglio far capire che sono venuto solo per conquistare la serie cadetta e, quindi, per giocarci nel prossimo torneo. Altrimenti, vorrà dire che tornerò a casa…”

Vittorio Ranieri