Intervistiamo

Parco Romani, sei chiedono il rito abbreviato

Scritto da Redazione

Hanno chiesto il giudizio abbreviato sei dei dodici indagati coinvolti nel procedimento giudiziario nato dall’inchiesta su presunti illeciti connessi al Parco commerciale “Romani”, che sorge nel quartiere Sala di Catanzaro, ed alla realizzazione al suo interno dell’ente fiera comunale, che l’Amministrazione aveva inizialmente deciso di collocare in un’area appositamente individuata a Germaneto.

Si tratta di degli imprenditori Giuseppe Speziali e Giuseppe Gatto, di Giuseppe Grillo, presidente della società municipalizzata “Catanzaro Servizi”; di Alba Felicetti, ex dirigente del Comune di Catanzaro; di Pasquale Costantino, in qualità di dirigente del Comune; e dell’avvocato Marina Pecoraro, per i quali i riti alternativi cominceranno il 26 gennaio.

Per le altre sei persone indagate, che sono l’ex sindaco di Catanzaro, Rosario Olivo (Pd); Giulio Elia, consigliere comunale di Catanzaro e presidente della Commissione urbanistica dell’Ente; l’imprenditore Gaetano Romani, costruttore del parco commerciale; Biagio Cantisani, ex dirigente del Comune di Catanzaro e presidente dell’Ordine degli architetti; Francesco Lacava, ex consigliere comunale e presidente del consiglio d’amministrazione della società “Parco Romani”; Rosalba Piscioneri, il 24 novembre proseguirà la normale udienza preliminare al termine della quale il giudice, Pietro Scuteri, deciderà se e chi mandare sotto processo come chiesto dall’Ufficio di Procura e ribadito oggi in aula dal pubblico ministero, Fabiana Rapino.

Nel procedimento, in cui sono costituiti parte civile il Comune di Catanzaro e la municipalizzata “Catanzaro Servizi”, la pubblica accusa contesta, a vario titolo, i reati di falso, abuso d’ufficio, tentata truffa aggravata, tentata percezione di fondi pubblici, corruzione, distruzione soppressione o occultamento di atti, estorsione, concussione.

L’indagine è concentrata sul Parco commerciale e sulla possibile realizzazione al suo interno dell’ente fiera comunale – che sarebbe stata decisa con un tavolo di concertazione variando l’iniziale decisione dell’amministrazione di ubicarlo nell’area appositamente individuata a Germaneto -, voluta dall’amministrazione di centrosinistra tramite la “Catanzaro servizi”, attraverso la quale il Comune di Catanzaro ha acquistato una parte del Parco. Uno specifico filone d’indagine ha riguardato poi la permuta di due immobili, che si trovano uno in via Argento e uno in viale De Filippis, ricevuti dal Comune di Catanzaro in qualità di creditore nei confronti del Parco Romani. Una permuta che gli investigatori ritengono sia stata completamente svantaggiosa per l’Amministrazione.

 

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento