Il Rompicalcio

Cosentino, Kamara e un giorno da ricordare

Scritto da Redazione
Dalla sentenza TNAS del 27 luglio di tre anni fa all’acquisto di oggi del senegalese. Il Catanzaro è tornato

Catanzaro-Frosinone_13.14_02Il 27 luglio di tre anni fa tutta la città era col fiato sospeso per la sentenza del TNAS. Una sentenza che avrebbe potuto soffocare al primo vagito il neonato Catanzaro 2011, la società costituita un mese prima per provare a restituire un minimo di dignità alla gloriosa maglia gialla e rossa, sgualcita da anni di semi-dilettantismo e da due fallimenti ravvicinati e dolorosi. La società era stata messa in piedi da un piccolo uomo coi baffi e le cravatte viola, originario di Anoia, un borgo di duemila anime, sperduto nel Sud del Sud e schiacciato tra Rosarno e le pendici dell’Aspromonte. Quel giorno Maurizio De Filippo e Ulisse Corea, due professionisti e tifosi giallorossi, completarono un mezzo miracolo, consentendo al giocattolo di Giuseppe Cosentino, patron giallorosso, di muovere i primi passi senza essere soffocato nella culla.

Tre anni dopo il 27 luglio torna a colorarsi di giallorosso. Il merito, manco a dirlo, è sempre del presidente Cosentino. I suoi cattivi pensieri nel mese successivo alla sconfitta col Benevento rischiavano di trasformarsi in vecchi incubi per tutti i tifosi del Catanzaro. Quel pessimismo, quella rabbia nei confronti di pezzi importanti di una città assente, se non palesemente ostile, Cosentino li ha trasformati in energia positiva. La nuova stagione è partita, la campagna acquisti ha regalato tante sorprese e una qualità insperata nell’organico affidato a Moriero. Poi oggi è arrivata la classica ciliegina sulla torta.

DSC_1003Il 27 luglio 2014 entra di diritto nel lungo calendario giallorosso di date da ricordare. Non sappiamo se il ritorno a Catanzaro di Joe Kamara sia il più importante colpo di mercato della storia giallorossa. Sicuramente era quello più difficile da realizzare. Portare un giocatore di indiscussa caratura internazionale al “Ceravolo”, in Lega Pro, sembrava un’utopia. Noi invece ci abbiamo sempre creduto, pur considerandolo semplicemente un sogno. Ma i sogni si possono inseguire e realizzare. Diffidate di chi oggi cercherà di spiegarvi i retroscena di questo matrimonio, le cifre, i dettagli. Non ce ne sono, o comunque hanno poco senso.

In questa storia c’è solo un antefatto curioso che vale la pena raccontare. Un giorno di fine giugno, tra una riunione di redazione e l’altra, a noi di UsCatanzaro.net viene una pazza idea: e se Kamarà tornasse a Catanzaro? In fondo è stato proprio lui, un anno fa, a manifestare pubblicamente questa volontà in uno dei suoi passaggi in città. Adesso è svincolato, è quasi alla fine di una carriera importante. Rapido giro di telefonate, poi il contatto con Alessandro Mazza, il migliore amico di Joe a Catanzaro. Ci proviamo? Proviamoci. Dopo qualche ora, il contatto tra società e calciatore è stabilito. E Fabrizio Scarfone scrive un pezzo memorabile. 

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Com’è andata a finire oggi lo sappiamo tutti. In mezzo un’incredibile ondata d’amore per Kamara, culminata con la creazione di un gruppo Facebook che ha raccolto in un mese 12.000 tifosi giallorossi (e non solo) pronti a sostenere il Catanzaro in questa pazzia. Il merito naturalmente è tutto delle due parti. Da dividersi equamente. Lo straordinario sforzo del presidente Cosentino e l’abilità del DS Ortoli hanno incontrato la volontà reale di Joe di tornare sui tre colli, per riprendere il discorso interrotto il 17 giugno 2001 contro il Sora in un “Ceravolo” stracolmo.

Quella staffetta con Caggianelli e quella dolorosa sconfitta in finale play-off segnarono un’intera generazione di giovani tifosi giallorossi che si stavano riavvicinando pian piano al Catanzaro. Oggi il Catanzaro è tornato. Non è una semplice operazione di mercato. È una favola. Di quelle sempre più rare in questo calcio moderno. E per questo ancora più belle. Oggi Catanzaro è di nuovo in prima pagina sui giornali. E stavolta non all’interno dello stadio su cui indaga la Digos. Oggi è il giorno della sconfitta più grande per chi in questi mesi ha remato contro Cosentino e contro il Catanzaro, per chi ha cercato di cacciarlo da Catanzaro, per chi ha provato a contestarlo nonostante un campionato, quello di Brevi, comunque positivo.

Adesso la società giallorossa, con un presidente non catanzarese, ha lanciato l’ultimo segnale a una città che negli ultimi tempi ha messo troppo spesso in secondo piano il suo Catanzaro. Cosentino, davanti alle prese in giro delle istituzioni (il “Ceravolo” versa in condizioni vergognose nonostante le periodiche e false promesse elettorali) e ai rifiuti di gran parte del tessuto imprenditoriale, ha deciso di andare da solo e di costruire una squadra che punti dritta alla serie B. Adesso i burattinai di questa piccola città sono con le spalle al muro. Ma c’è da giurarlo: sono già pronti a saltare sul carro dei vincitori. Speriamo con i fatti e non con le parole dei loro vuoti comunicati di cui riempiono le pagine dei giornali. 

abbonamentiL’ultimo grande sforzo dovrà essere quello dei tifosi. Davanti a una campagna acquisti del genere e al ritorno di Kamara, i prezzi della campagna abbonamenti più cara della storia giallorossa devono per forza passare in secondo piano. Da una parte sarebbe delittuoso per la società non approfittare, dal punto di vista del marketing, di questa incredibile operazione di mercato. Ma servono professionisti veri e un ticketing di livello. Dall’altra serve una mano da parte di tutti i tifosi per ricominciare a costruire sogni. Uno si è già avverato oggi. L’altro, quello più grande, è rientrare nel calcio che conta. Da domani bisognerà rimboccarsi le maniche e riempire di nuovo il “Ceravolo”, seppur monco. È un treno che ripassa oggi, oltre 25 anni dopo l’ultimo. Sarà il caso di salirci in fretta, senza pensarci più di tanto. Noi di UsCatanzaro.net non siamo mai scesi, toccando anche le stazioni più sperdute delle periferie calcistiche italiane. Noi c’eravamo davanti al TNAS, c’eravamo all’Arturo Valerio di Melfi per la prima del Catanzaro di Cosentino, c’eravamo contro il Benevento a maggio di quest’anno. Ci saremo sempre. Salite anche voi.

Ivan Pugliese 

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