Intervistiamo

Sospesa assistenza ai celiaci nella provincia di Catanzaro, protesta l’Associazione

Scritto da Redazione

Aic-Calabria-OK.jpgL’assistenza ai celiaci a Catanzaro e provincia è stata sospesa. A denunciarlo è l’Associazione Italiana Celiachia, che si batte per la tutela dei pazienti celiaci, e che chiede provvedimenti immediati alla sanità pubblica “per imporre ai farmacisti di garantire l’accesso ad un diritto stabilito dalla legge dello Stato”. A decorrere dal 18 Aprile, infatti, Federfarma Calabria ha interrotto l’erogazione gratuita degli alimenti senza glutine ai pazienti affetti da celiachia nella provincia di Catanzaro. “E’ inammissibile – dichiara la Presidente di AIC Calabria, Anna Cannizzaro – che venga negata ai pazienti celiaci l’accesso all’unica terapia ad oggi nota per il trattamento della celiachia, malattia autoimmune, a componente genetica ed irreversibile, che colpisce nella nostra regione oltre 6000 persone” . “Le farmacie rappresentano in Calabria l’unico canale di distribuzione della terapia per i celiaci, perché ad oggi non siamo riusciti ad attuare la distribuzione anche nei supermercati che la legge in Italia consente dal 2001” prosegue la Presidente.

La sospensione attuata da Federfarma, che ha già presentato ricorso al Tar, è per chiedere l’annullamento della delibera della Regione Calabria del 14 luglio 2013, che per la prima volta in Calabria consentirebbe la spendibilità dei buoni d’acquisto anche fuori dalle farmacie.

In un regime di sostanziale monopolio della distribuzione di questi alimenti, l’iniziativa di Federfarma impedisce ai celiaci della provincia catanzarese l’accesso alla loro terapia “salvavita”

L’Associazione Italiana Celiachia, che attraverso le sue 20 organizzazioni regionali, rappresenta i celiaci in tutta Italia, in Calabria chiede all’amministrazione sanitaria locale di imporre alle farmacie di Catanzaro e provincia di far fede al loro compito sociale di garanzia delle cure, oltre che di dare seguito alla Delibera del Luglio scorso per permettere che anche grande distribuzione e negozi specializzati possano erogare attraverso i buoni gli alimenti senza glutine. Anna Cannizzaro continua dicendo che “in questo modo proteggeremo i celiaci da simili abusi, che possono mettere a rischio l’osservanza della dieta e, quindi, la loro salute. Rispondere ai soli obiettivi commerciali non rende onore ad una categoria professionale che dovrebbe avere nella salute della popolazione il suo principale obiettivo” .

 

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