PEDOFILIA: Individuati tre siti pedopornografici

Sono tre i siti ad alto contenuto pedopornografico, appoggiati al provider di un noto operatore italiano, che l’Osservatorio sui Diritti dei Minori ha denunciato alle autorità istituzionali preposte e che il Nucleo investigativo telematico interforze presso la procura della Repubblica di Siracusa, diretto dal maresciallo Domenico Di Somma e coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Toscano, ha prontamente sequestrato. Continua, quindi, l’impegno del sociologo calabrese Antonio Marziale, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio, contro quello che lo stesso definisce essere “uno stratosferico e turpe fenomeno”. “I fotogrammi – spiega Marziale – mostrano bambini in tenera età manipolati, seviziati, stuprati e costretti ad assumere pose da pornostar a beneficio di un commercio che muove miliardi di euro. I dati forniti da Telefono Arcobaleno, organismo presieduto da Giovanni Arena con il quale operiamo sinergicamente – sottolinea il sociologo – parlano chiaro: l’Italia è prima a livello europeo e quinta a livello mondiale nella tragica classifica di provider sui quali si appoggiano produzioni pedopornografiche dopo Usa, Corea del Sud, Russia e Brasile. Una classifica – secondo il parere di Marziale – che grida vendetta al cospetto di Dio”.

Per il presidente dell’Osservatorio “è lodevole lo strenuo impegno della Polizia Postale, diretta in Calabria da Federico Strano, del Nit (poliziotti, finanzieri e carabinieri) e dei Carabinieri, sicuri punti di riferimento in una lotta così aspra. Le istituzioni inquirenti dimostrano di essere attrezzate e ben disposte a perseguire un crimine così efferato, ma urge una legislazione transnazionale capace di regolamentare i flussi multimediali che pure segnano un passo in avanti sul piano del progresso umano e tecnologico. L’Italia si è dotata di strumenti di contenimento quali il Progetto Ciclope della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Codice Internet e Minori voluto dal ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, ma è a livello di istituzioni internazionali che bisogna muovere dei passi concreti”.
(CNN 23.01.2004)

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Redazione

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