Sergio Abramo: «non intendo dimettermi»

«Non lascerò la città in balia delle onde» Il sindaco spazia sui problemi emersi dalle intercettazioni e in particolare parla di multe, lottizzazione di Giovino e mense.

Non intende rassegnare dimissioni il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo.

La richiesta di dimissioni, giunta dall’opposizione dopo le intercettazioni uscite in questi giorni, rimarrà pertanto inevasa.

Il primo cittadino nella giornata di ieri, intervenuto alla trasmissione televisiva “Articolo 21” in onda su RTC Calabria ha difeso la bontà del suo operato.
«Non intendo assolutamente dimettermi, lasciando la città – ha detto Abramo- in balia delle onde. Dovrei dimettermi perchè? Stiamo discutendo delle multe comminate a 13 sindaci venuti a Catanzaro per firmare un protocollo a Catanzaro. Si parla di scandalo perchè un assessore si è impegnato a far revocare le multe comminate per un fatto di disorganizzazione a 13 primi cittadini arrivati in città per impegni istituzionali. Sinceramente – ha continuato – non vedo perchè dovrei dimettermi. Stiamo parlando di fatti penalmente irrilevanti, se poi emergessero risvolti penali, ne trarrei le conseguenze». «Dalle intercettazioni, ha evidenziato Abramo, “è venuto fuori quello che tutto sommato i cittadini sanno sul funzionamento della politica. Io ho sempre criticato questi atteggiamenti da parte dei partiti e della politica. Ho azzerato la Giunta – ha detto ancora – per dire a tutta la cittadinanza e alla politica che se questi sono gli atteggiamenti state sbagliando, prendo le distanze e da questo momento in poi si fanno le cose diversamente da quanto fatto fino a oggi. Ma, attenzione, perchè questo è un piccolo spaccato di un andazzo che c’è nella politica a livello nazionale e che bisogna sconfiggere».
L’intervento del sindaco è poi proseguito con il lancio di alcune note stampa, diramate direttamente dall’ufficio stampa di Palazzo De Nobili.
Sulla presunta lottizzazione in atto a Giovino ha dichiarato: «ho sempre espresso in tutte le sedi, pubbliche e istituzionali, la mia assoluta contrarietà ad ogni possibile lottizzazione dell’area di Giovino, il più grande polmone verde dell’area sud del Capoluogo, sulla tutela del quale non ho mai avuto dubbi. Posso comprendere la grande preoccupazione creata fra i cittadini dalla lettura di alcune intercettazioni in cui si fa riferimento a una presunta lottizzazione di Giovino, ma posso assicurare chiunque che questa possibilità non è mai stata presa in considerazione dal sottoscritto. Anzi, ho più volte ribadito tramite comunicati e in qualsiasi manifestazione pubblica tenutasi nel corso di questi mesi nel quartiere Lido, di essere assolutamente contrario ad ogni tentativo di lottizzazione della zona, tant’è che una richiesta di lottizzazione nell’area è stata bocciata dalla mia Giunta nei mesi scorsi. Le stesse considerazioni erano specificate nel mio programma elettorale e sono state ribadite diverse volte, anche da consiglieri della maggioranza, in Consiglio comunale. Non c’è alcun pericolo che a Giovino sorgano come funghi villette, case, alberghi e costruzioni in generale che possano deturpare l’area, perché l’idea di permettere un’edificazione indiscriminata è morta e sepolta con un altro modo di fare politica, che non mi appartiene, e non trova spazio nel mio programma di governo. Oltretutto, ogni possibile nuovo intervento sul territorio comunale dovrà passare al vaglio del Consiglio e rispettare le linee guida inserite nel Piano strutturale comunale ma, ripeto ancora una volta, il mattone e il cemento, a Giovino, non troveranno mai spazio».    
L’altro intervento ha riguardato il problema sorto sull’intercettazione che riguarda le mense scolastiche, a tal proposito ha esposto quanto segue: «la fornitura centralizzata da parte del Comune del servizio di refezione scolastica scadrà a giugno e dal settembre prossimo sarà a completa discrezione dei singoli istituti».
Il sindaco Sergio Abramo ha aggiunto come «sin dall’inizio della mia legislatura, anche pubblicamente, ho affermato che il Municipio avrebbe continuato ad appaltare il servizio di refezione scolastica soltanto fino al giugno del 2014, per poi lasciare la più ampia discrezionalità nelle scelte agli istituti comprensivi del Capoluogo. L’appalto degli ultimi due anni, oltretutto, è stato affidato alla società che ha offerto il prezzo più basso sempre nel pieno rispetto, ovviamente, degli standard di qualità dei pasti che sono imposti e verificati dal settore competente dell’Asp. Il risparmio per le casse comunali è stato evidente oltre che necessario per rimanere nei parametri fissati dal Patto di stabilità: rispetto all’appalto precedente, in cui un pasto costava al Comune 4,73 euro, si è scesi ai 3,11 euro, con un taglio di circa un terzo della somma. È stata, questa, una delle tante operazioni di riduzione dei costi che Palazzo De Nobili ha dovuto varare per sopperire ai sempre più esigui finanziamenti statali e per rispettare i limiti del Patto di stabilità interno».
«Il clamore mediatico creato dall’inchiesta in corso – ha proseguito Abramo – sul quale sono sicuro che la Magistratura farà piena luce e individuerà le colpe di chi ha sbagliato, non può comunque far passare in secondo piano tutto il lavoro che è stato fatto in questo momento per il bene della Città: dal risanamento delle Partecipate e delle stesse casse del Comune allo sblocco di tanti cantieri e all’avvio di nuovi progetti, dal rilancio del Politeama ai finanziamenti incassati per infrastrutture come lo stadio, il Porto, l’acquedotto e la metropolitana di superficie. È giusto indignarsi – ha concluso il sindaco – per i comportamenti di alcuni, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio e dimenticare il lavoro di chi finora si è rimboccato le maniche nell’esclusivo interesse dei catanzaresi».

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Redazione

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