In manette a Milano i vertici della Daneco. Alli e Pianopoli a rischio?

A Milano sono finiti in manette i vertici della Daneco – società che in Calabria gestisce le discariche di Pianopoli e Alli- con le accuse di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione e attività finalizzata al traffico illecito di rifiuti.

Il Tribunale di Milano ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per Francesco Colucci, presidente del consiglio di amministrazione della società Daneco Impianti srl e Bernardino Filipponi, amministratore. In carcere è finito anche il catanzarese Luigi Pelaggi, dirigente del ministero dell’Ambiente.

L’operazione denominata “Black Smoke” condotta dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Milano, giunge a conclusione dell’attività investigativa avviata nel 2011 che ha interessato il sito di bonifica di interesse nazionale di Pioltello e Rodano.

Le indagini condotte dalla Dda di Milano avrebbero dimostrato come i titolari della Daneco, Colucci e Filipponi, corrompendo il commissario delegato con la somma di 700mila euro, avrebbero ottenuto illegittimamente l’aggiudicazione della bonifica del sito pur non avendo i necessari requisiti e la declassificazione dei rifiuti da pericolosi a non pericolosi, agevolando lo smaltimento dei materiali in siti di proprietà. 

Le indagini del Noe non sembrano comunque terminate. In queste ore si cerca di verificare infatti se i rifiuti pericolosi dell’ex area Sisas siano finiti anche negli altri impianti della Daneco come quelli calabresi. 

Con i vertici della Daneco in carcere, ci si chiede peraltro come potranno proseuguire la propria attività le due sole discariche calabresi in grado di scongiurare il collasso dello smaltimento dei rifiuti nella nostra regione.

 

Red

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento