Operai calabresi rapiti in Libia, ancora nessuna notizia

Ancora nessuna notizia dei due operai, Francesco Scalise e Luciano Gallo, scomparsi da venerdì mentre erano in Libia, nella zona della località Derna della Cirenaica. Entrambi di origini calabresi, si trovano nel Paese nordafricano per conto di una società edile.

I due  sarebbero stati rapiti da un gruppo armato che li ha costretti a scendere dal loro furgone e a salire su un altro veicolo nei pressi del villaggio Martuba, tra le città di Derna e Tobruk. Ad affermarlo è l’agenzia libica Lana citando il racconto dell’autista dei due operai. che aggiunge come «gli uomini del gruppo armato che hanno rapito i due operai calabresi erano a volto coperto. Secondo il racconto dell’autista, la vettura sulla quale sono stati fatti salire Francesco Scalise e Luciano Gallo si è diretta verso Derna». Il sequestro, aggiunge l’agenzia libica, non è stato rivendicato.

Secondo la ricostruzione dell’accaduto, quindi, ieri mattina Francesco Scalise, 62 anni, di Pianopoli, e Luciano Gallo, 52, di Feroleto Antico, che lavorano da 4-5 mesi in Libia per un’impresa edile che si occupa di lavori stradali, sono usciti con il loro furgone per eseguire dei lavori e non hanno fatto più rientro.
Il furgone e gli attrezzi da lavoro sono stati trovati abbandonati in una zona isolata. Il ritrovamento è stato effettuato da alcuni operai della General World, l’impresa edile di Crotone per la quale lavorano Scalise e Gallo.

Gli operai hanno cercato i loro due colleghi nella zona adiacente a quella del ritrovamento del furgone, ma non hanno trovato alcuna traccia. I familiari dei due scomparsi stanno tentando da ieri di mettersi in contatto con loro, ma ogni tentativo è risultato vano.
La scomparsa dei due operai calabresi in Libia è stata denunciata dal fratello di Luciano Scalise che si trova anch’egli in Cirenaica per lavoro. L’uomo si è presentato nell’ambasciata italiana di Tripoli per presentare denuncia. Ora la notizia del rapimento.

I familiari di Scalise hanno preferito non rilasciare dichiarazioni limitandosi a sostenere che «è stato informato il Ministero degli Esteri. Noi non possiamo dire nulla».

 Il console italiano a Bengasi Federico Ciattaglia ha confermato la scomparsa e ha aggiunto: “Stiamo facendo tutti gli accertamenti possibili per chiarire la situazione”. “Stiamo facendo tutti gli sforzi necessari, a tutti i livelli, per chiarire la situazione – ha detto Ciattaglia -. Sappiamo che in quella zona la situazione è molto difficile e lo abbiamo segnalato. Ci rendiamo conto che molte aziende hanno fatto scelte coraggiose di operare in quella zona della Cirenaica che è ad alto rischio. Siamo facendo tutto il possibile”. La Farnesina ha confermato ufficialmente che i due italiani in Libia risultano “irreperibili”. Il ministero degli Esteri, attraverso l’Unità di crisi e l’Ambasciata a Tripoli, “sta vagliando ogni ipotesi” sull’accaduto.

Red

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Redazione

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