Bar Mangialavori

La febbre della domenica sera

Scritto da Redazione
Il Catanzaro non si ferma più, espugna anche Grosseto e infiamma i cuori giallorossi

DSC_2918In silenzio, defilati e senza il favore dei pronostici in un campionato che lento pede sta per consegnare al Catanzaro una realtà e un ruolo che forse in pochi si aspettavano. E’ ancora presto per parlare, meglio trattenere il fiato e soprattutto le parole che (forse) a sproposito qualcuno potrebbe proferire. Ma questo Catanzaro ci è piaciuto.

Ci è piaciuto quando ha lottato sino a non arrendersi mai con il Pontedera, raccogliendo all’ultimo respiro quanto seminato(A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato… – J. Morrison), ci è piaciuto domenica quando è andato a vincere contro la compagine forse più in forma del momento e non dimentichiamolo, corsara contro quella Salernitana che sarà ospite al Ceravolo nel prossimo turno. Da un “Fiore” ad un “Fioretti”, ma la sostanza non cambia. E pensare che il simpatico speaker di SKY ancora stenta a nominare il nome “Catanzaro”. Presenta la Prima divisione con sorrisetti di sufficienza allegati e nel leggere la classifica, tralascia sistematicamente quel nome così bello che tanto amore porta in sé. Meglio così, meglio accorgersene quando (oramai) sarà troppo tardi …

Duecento tifosi giunti da ogni dove inzuppati di pioggia ma convinti di una cosa: quella di Brevi è una squadra tosta che non lascerà nulla di intentato e non tralascerà nessun traguardo, il tutto coerentemente con il carattere del proprio Presidente Giuseppe Cosentino che ci ha tenuto a griffare la vittoria in trasferta con il nome della propria figlia Jessica. Storie di passione pura che si sposa con gli aspetti personali, per un calcio che riscopre valori oramai dimenticati e oggi (ahinoi) affidati ai ralenty con colonne sonore al seguito, per campioni o meglio come si dice oggi, top players di importazione.

Il Catanzaro lotta e vince per un traguardo importante (per il momento la seconda lettera dell’alfabeto) che se raggiunto nel corso dell’attuale stagione, farebbe gridare al miracolo ma il vero sogno quello di una certa fascia generazionale è un altro che chi scrive omette in ossequio a quanto premesso in aperturA …

cz_pisaLa speranza è che questa Società venga supportata anche per quanto riguarda l’annoso problema dell’impianto che un giorno vide giocare campioni dello spessore di Falcao, Zico, Platini, Palanca … e tanti altri protagonisti della storia del calcio. Una volta “sbloccato” il quantum necessario per ultimare i lavori, ora si attendono gli step successivi che dovrebbero riconsegnare alla decenza lo stadio del capoluogo di regione. Pronosticare l’impronosticabile è arduo, ma ci si augura che la buona volontà e il buon senso di chi finora ha nicchiato, prendano il sopravvento su tutto il resto. A tal proposito bene fa Giuseppe Cosentino a ricordarlo ogni volta che glielo permettono le circostanze (come domenica scorsa).

L’ottimo Oscar Brevi ha potuto schierare un team più equilibrato ed allo stesso tempo propositivo, con un Germinale super che ha garantito alla squadra equilibri diversi e una difesa (ottimi Rigione e Ferraro) e un centrocampo (bravi Vitiello, Marchi e soprattutto Benedetti) compatti che hanno sistematicamente smontato il gioco degli avversari. Fioretti ci ha messo lo “zampino” vincente e Fiore ha anche “rischiato” il raddoppio. Il Mister giallorosso legge sempre meglio le gare e con esse le qualità e il contributo alla causa che possono dare i propri uomini.

Ed ora, avanti il prossimo: la Salernitana. Una gara che nasconde molte insidie non tanto sotto l’aspetto tecnico / tattico, quanto per le stesse ragioni che hanno causato più di qualche disturbo epatico nella gara contro il Pisa. A pensar male qualche volta … chi scrive si augura che ciò non accada nuovamente anche perché qualcuno … farebbe un autogol molto grave e certificherebbe disquisizioni che per il momento appartengono al pianeta delle ipotesi.

Tentar non nuoce soprattutto quando la tua storia ha fame e vuole riemergere, soprattutto quando vuole riproporsi per un futuro che regali tante soddisfazioni a quei duecento del “Carlo Zecchini” (e non solo) che meritano di calcare altri palcoscenici, perché i nostri sogni ora più che  mai hanno il diritto di sbocciare in realtà, per una febbre che raggiunge temperature sempre più interessanti. Avanti tutta Catanzaro!

Giuseppe Mangialavori

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Redazione

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