Intervistiamo

Inchiesta parco Romani: nuova audizione per Abramo e Guglielmo

Nuova audizione oggi in Procura a Catanzaro per Paolo Abramo, presidente della Camera di Commercio del capoluogo calabrese, coinvolto nell’inchiesta su presunti illeciti connessi al Parco commerciale “Romani” che sorge nel quartiere Sala che vede al momento lui e altre 11 persone indagate, a vario titolo, per tentata truffa, tentata percezione di fondi pubblici, ed estorsione.

Abramo, affiancato dal proprio legale, Nicola Cantafora, è tornato davanti al sostituto procuratore titolare delle indagini, Carlo Villani, che già lo aveva sentito una prima volta, il 20 settembre scorso, quando lui aveva categoricamente respinto le accuse mossegli in base all’assunto accusatorio che egli abbia presieduto il tavolo di concertazione sulla realizzazione dell’Ente Fiera comunale nel parco “Romani” e non più, come inizialmente deciso dall’amministrazione, nell’area appositamente individuata a Germaneto. Su quanto riferito oggi da Abramo vige stretto riserbo ma, intanto, sempre oggi gli inquirenti hanno raccolto anche le dichiarazioni del notaio Rocco Guglielmo, sentito in qualità di testimone, che ha ripercorso gli atti relativi al Parco Romani che furono stilati alla sua presenza.

Anche Guglielmo era già stato sentito, e precisamente il 13 luglio 2012, dopo che il suo studio, nelle settimane precedenti era stato oggetto della visita degli uomini della Guardia di finanza per l’acquisizione di atti utili al prosieguo delle indagini.

Dopo queste ulteriori audizioni potrebbe adesso essere vicina alla conclusione l’inchiesta che, tra gli altri, ha coinvolto anche i presidenti di Confindustia Calabria e Catanzaro, Giuseppe Speziali e Giuseppe Gatto – che si sono autosospesi dalle rispettive cariche dopo aver ricevuto un’informazione di garanzia -, coinvolti in qualità di imprenditori, nonchè l’ex sindaco di Catanzaro, Rosario Olivo (Pd). L’indagine è concentrata sul Parco commerciale e sulla possibile realizzazione al suo interno dell’Ente fiera comunale – che sarebbe stata decisa con un tavolo di concertazione variando l’iniziale decisione dell’amministrazione di ubicarlo nell’area appositamente individuata a Germaneto -, voluta dall’amministrazione di centrosinistra per il tramite della municipalizzata “Catanzaro servizi”, attraverso la quale il Comune di Catanzaro ha acquistato una parte del Parco. Un nuovo importante capitolo si è registrato all’inizio di luglio, con il sequestro da parte della Guardia di finanza di un milione e 300.000 euro destinati alla società che ha dato il nome al polo commerciale.

Il provvedimento di sequestro d’urgenza recava la firma del procuratore aggiunto del capoluogo, Giuseppe Borrelli, e dei sostituti procuratori assegnatari del fascicolo d’indagine, Carlo Villani e Alberto Cianfarini, e ha di fatto bloccato la somma in questione presso la tesoreria della Regione Calabria, che avrebbe dovuto disporre il pagamento a favore della “Parco Commerciale Romani” a seguito della decisione del tribunale civile di Catanzaro di accogliere la domanda di pignoramento verso terzi presentata dalla società. Quest’ultima, infatti, si era rivolta all’autorità giudiziaria poiché vantava un credito pari alla somma in questione dalla municipalizzata “Catanzaro Servizi”, che a sua volta attendeva la stessa cifra dalla Regione Calabria, ottenendo ragione dal tribunale. Ma il pagamento da parte della Regione alla società è stato bloccato in virtù del sequestro. (AGI)

Autore

Salvatore Ferragina

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