REGIONE: Palazzo Consiglio, ”Intitolarlo a S.Tommaso D’Aquino”

Intitolare il palazzo del Consiglio regionale a San Tommaso d’Aquino. E’ la proposta del sindaco di Belcastro, piccolo centro della Presila catanzarese, Ivan Ciacci, che definisce “alternativa” questa idea in merito al sondaggio lanciato dal mensile del Consiglio regionale, “Calabria”, e che ha raccolto gia’ tante proposte.
“Desidero sommessamente avanzare l’ipotesi di un’intitolazione del palazzo del Consiglio regionale al piu’ grande calabrese di tutti i tempi: San Tommaso d’Aquino – scrive Ciacci – del piu’ dotto dei Santi e del piu’ santo dei Dotti. Colui che venne innalzato alla gloria degli altari, 50 anni circa dopo la sua morte (Abbazia di Fossanova, 7 marzo 1274) con una motivazione misconosciuta e mai toccata ad altri: “Non solum virtutem sed etiam doctrinam”. Belcastro rivendica da sempre il bel vanto di aver dato i natali a questo immenso personaggio (ed e’ pronta a dimostrarlo), che solo l’indifferrenza, la pigrizia e la sordita’ di molti calabresi hanno consentito che altri se ne appropriassero (Roccasecca), usurpando la storia prima che la cultura della nostra regione. Quale migliore occasione per ridestarsi da questo triste sopore e celebrare cosi’ degnamente il rientro di cosi’ grande capitale? Lui che ha messo a fondamento della filosofia e della politica l’etica di Dio, salvandole dal dissolvimento eresiaco e aprendo la cultura al mondo, come ha recentemente affermato il Prof. Antonio Livi, Ordinario di Filosofia nell’Universita’ Lateranense. Lo stesso afferma – aggiunge il primo cittadino di Belcastro – che San Tommaso tornera’ dopo il duemila ad essere la guida del pensiero cristiano. E questo processo e’ gia’ iniziato”. A sostegno della proposta Ivan Ciacci sottolinea un importante istrumento del 1334, con il quale San Tommaso veniva eletto Protettore e Patrono di Belcastro, esattamente nella stessa ricorrenza della sua canonizzazione e che riproduce integralmente l’atto di Battesimo del piccolo Tommaso, cosi’ come trascritto all’originale “liber renatorum”. C’e’ poi il manifesto che venne pubblicato il 20 settembre 1899 a Belcastro dopo il ritrovamento di antiche ed interessanti pergamene, attestanti il legame fisico e spirituale del santo alla nati’a Belcastro, oggi conservate nell’Archivio Diocesano di Santa Severina (Crotone)

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Redazione

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