Dalla Redazione

Martignago piega in rimonta la Juve Stabia di Braglia

Sotto 0-2, si scatena il nuovo acquisto. La sua doppietta e una rete del baby Ferraro ribaltano il risultato. Marchi in evidenza

Finisce tra gli applausi scroscianti dei circa 150 spettatori presenti  la seconda amichevole del Catanzaro in terra umbra. Una prestazione brillante, nonostante i duri carichi di lavoro di questi giorni, al cospetto di un avversario di categoria superiore. Si gioca sotto un caldo torrido e le temperature sfiorano i 40 gradi. Il Catanzaro si presenta con la divisa giallorossa a strisce verticali e si schiera con Scuffia tra i pali, Orchi e Sirignano centrali di difesa, Catacchini e Sabatino ai lati. Il centrocampo a tre è composto da Marchi, Uliano e Casini, tridente offensivo con Fiore, Germinale e Russotto.

Pronti via e le vespe vanno in vantaggio: madornale errore di Scuffia in uscita e Di Carmine ne approfitta per mettere dentro la palla dell’1-0. Dopo l’ingenuità commessa da Scuffia il Catanzaro è bravo a riorganizzarsi subito e a macinare gioco. Il possesso palla è giallorosso, Marchi è ispirato e velocizza l’azione mentre Russotto a sinistra è sempre un pericolo costante per la retroguardia stabiese. Il Catanzaro conquista angoli e punizioni dal limite. Ne contiamo almeno cinque nel corso del primo tempo e su una di queste il portiere stabiese compie un autentico miracolo su Russotto. Poi è Germinale a sprecare da buona posizione dopo una bella discesa di Sabatino.

La Juve Stabia è squadra sorniona, fallosa quando deve e spietata nel ripartire pericolosamente. Prima della mezzora la palla giunge al limite dell’area sui piedi di Di Carmine, tiro e incertezza di Scuffia che non riesce a bloccare, ne approfitta il colored Sowe che insacca il 2-0. Il primo tempo volge al termine col Catanzaro che ha dimostrato di saperci fare, un 4-3-3 elastico dove la difesa denota sicurezza grazie alla carica agonistica di Sirignano, e i centrocampisti si fanno valere sia in fase di possesso sia in fase di ripiego. Il 2-0 è figlio della giornata storta dell’estremo giallorosso. Unanimi i commenti in tribuna degli impagabili tifosi catanzaresi e anche della dirigenza rappresentata dal presidente Cosentino, il direttore sportivo Ortoli e l’a.d. Pecora: “Un buon Catanzaro che sta tenendo bene il campo e che ai punti meriterebbe più dei campani“.

Nella ripresa entrano subito Benedetti, Fioretti e Martignago al posto rispettivamente di Casini,Germinale e Fiore. Gli esperti attaccanti Bruno e Cellini fanno il loro ingresso nell’11 di mister Braglia. Dopo una manciata di minuti il direttore di gara(prestazione discutibile la sua) assegna un penalty al Catanzaro per un fallo di mano in area stabiese, si incarica della realizzazione Martignago che accorcia le distanze. Brevi striglia i suoi e li incoraggia continuamente, ottimo il pressing sulla trequarti campana che induce spesso all’errore gli avversari. Il Catanzaro è galvanizzato e continua a macinare gioco, Fioretti spreca dopo essere stato imbeccato da un rinvio di Faraon.

Col passare dei minuti calano i ritmi e va in onda il festival delle sostituzioni, entrano tutti gli effettivi delle due compagini. L’unico inutilizzato è Corso mentre fa la sua apparizione a bordo campo l’ultimo arrivato Rigione. Nella fase di maggiore equilibrio della contesa e quando ormai si va verso l’ultima parte di gara, i giovani giallorossi ci mettono un qualcosa in più e nel giro di pochi minuti ribaltano il risultato. Prima è Ferraro a sfruttare un assist di Fioretti e a trafiggere con un preciso rasoterra il portiere avversario, poi a cinque dal termine un tocco d’esterno destro di Martignago regala il 3-2 ai giallorossi dopo una bella imbeccata di Uliano ( l’unico insieme a Sirignano ad aver giocato gli interi 90 minuti). Euforia sugli spalti e grande soddisfazione per un raggiante presidente Cosentino.

Mercoledì prossimo amichevole in notturna contro lo Spoleto nel ricordo dello scomparso Marcello Pasquino, mentre sabato pomeriggio alle ore 16 sarà il Castel Rigone del patron Cucinelli ad affrontare le aquile, dopodichè ci sarà il rompete le righe.

 

Massimo Paladino

Autore

Tony Marchese

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