Rassegna stampa

«Il Catanzaro in serie B»

Il bomber Corona esce allo scoperto e punta al primo posto
«Il nostro obiettivo è cambiato: vogliamo rimanere agganciati al treno promozione»
da Il Quotidiano

CATANZARO ­ Per un attaccante che arriva, un altro se ne va. Massimo Campo non è più un giocatore del Catanzaro, o meglio, non lo sarà fino al termine della stagione in corso.
L’acquisto lampo di Morello, dal Siena, ha ridotto notevolmente gli spazi a disposizione nel reparto avanzato, costringendo la dirigenza giallorossa a ridurre un po’ il parco attaccanti. Così, il calciatore messinese, è stato girato in prestito al Sora, squadra che milita nello stesso girone del Catanzaro. In Ciociaria, ritroverà un suo vecchio allenatore: Capuano. «Lascio un allenatore vulcanico ­ commenta lo stesso Campo, riferendosi a Braglia ­ e ne ritrovo uno che è peggio ancora. Io sono felicissimo di andare a Sora. E’ una scelta che abbiamo preso insieme alla società, anche se in fretta e in furia. Penso di essermi comportato bene a Catanzaro e vado a Sora con le stesse motivazioni, con cui ero giunto qui. Spero di ritornare con il Catanzaro in serie B».
Già, perché l’ex attaccante della Nocerina, nella prossima stagione, potrebbe tornare a disposizione di Braglia. «Io ho ancora un anno di contratto, con il Catanzaro ­ continua Campo ­ e ho intenzione di rispettarlo. Ho sempre fatto il tifo per questa squadra e lo farò ancora di più adesso. Qui avevo legato con tutta la squadra, in particolare con Ascoli, mio coinquilino. Lascio però un gruppo meraviglioso e una dirigenza straordinaria».

MERCATO CHIUSO? Sembrerebbe proprio di sì, per lo meno in entrata. L’arrivo di Morello, sbarra definitivamente la strada all’acquisto di un altro attaccante, dalle caratteristiche di vice-Corona (tanto per intenderci). Ma chi poteva accettare un ruolo da vice, con addosso una casacca di serie B? Non c’era forse il rischio, d’altronde, che, se schierato in coppia con il bomber palermitano, potesse creare più imbarazzi che utilità? Domande a cui è difficile dare una risposta, e forse solo il tempo saprà soddisfarci.
Una rosa di 25-26 elementi, certamente però, dovrà essere in qualche modo sfoltita. Probabilmente qualcuno andrà in prestito (come Morelli, Cunzi, Machado, Piemontese) e altri saranno anche ceduti. E’ però difficile prevedere quali siano le prossime mosse che, nelle stanze di via Lombardi, sono in fase di studio.

GIORGIO CORONA. «Il gol mi manca. Sono un attaccante ed è normale che sia così». Re Giorgio non si nasconde dietro alle parole, ma a parlare con lui, ci si rende subito conto che, quello spirito battagliero che lo aveva contraddistinto nelle prime uscite stagionali, non è per nulla svanito. «Io sono tranquillo ­ assicura lo stesso Corona ­. Mi è dispiaciuto non esserci a Pesaro, ma era quasi impossibile rimanere in diffida per tutta la stagione. Prima o poi doveva pur scattare la squalifica. Non ho approfittato del turno di stop per ricaricare le batterie, quelle le avevo già ricaricate nel periodo natalizio. Non ho visto la gara ma, da quanto ho sentito, i miei compagni meritavano quantomeno il pareggio e io, sono stato ottimamente sostituito».
Giorgio segna poco ultimamente, ma è anche vero che le palle giocabili non sono più numerose come un tempo. Chissà, se con Morello ogni cosa tornerà al suo posto. «E’ un ottimo attaccante ­ commenta il capocannoniere, non più solitario, del girone ­ che sicuramente ci darà una mano per rimetterci in carreggiata. Il nostro obiettivo è cambiato, vogliamo rimanere attaccati al treno promozione e sferrare un attacco per puntare dritti alla serie B. Fra due mesi si capiranno tante cose. Ci siamo quasi, l’importante è continuare a crederci».

Domenico Concolino

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