Rassegna stampa

Hai segnato in A? Per premio vai al Catanzaro

Morello arriva da Siena: «Non mi sento declassato. Ho vissuto un bel momento ma la mia dimensione era un’altra»
da Gazzetta dello Sport

CATANZARO – E’ stato, alla fine, ingaggiato Antonio Morello (77), che ieri ha festeggiato il suo ventisettesimo compleanno, realizzando il quarto gol con cui il Siena ha piegato il Modena. Resasi difficile la strada di Bonfiglio e Del Core, la società, per non perdere tempo, ha ripiegato sul piccolo attaccante di Palmi (1.65 d’altezza, 62 chili). Già ieri, Morello era a Catanzaro e si dimostrava soddisfatto della sua destinazione: “Certo che sono contento. Non mi sono certamente montato la testa per il gol di domenica. So bene di non essere un elemento di serie A e non perdo la mia dimensione.”
– Resta il fatto che è un bel tuffo passare, in 24 ore, dal paradiso delle cronache della massima serie, alla C1…
“In paradiso mi hanno portato, ma non ci sono andato io. A tutti fa piacere vivere un gran momento, ma la maturità consiste nel ritornare ad essere quel si è. Poi, arrivare a Catanzaro non significa sprofondare, Al contrario, questa è una piazza notoriamente ambiziosa, dai grandi obiettivi, con un buon pubblico. Ho certamente più possibilità di giocare a Catanzaro, che non in categorie superiori. Non arrivo come un estraneo, in quanto, a parte le mie origini calabresi, conosco Pastore, Biancone ed Andrisani. Ho in corpo tanta umiltà, e mi metterò a disposizione di Braglia.”
– Si vuole descrivere come giocatore…
“Sono un esterno offensivo, che può giocare su entrambi i fronti, così come a centrocampo e dietro le punte. Ritengo d’essere tatticamente abbastanza duttile.” Non è un goleador di razza, in quanto in carriera ha siglato 18 reti, compreso quella di domenica. Ha iniziato da professionista nella C2 di Castrovillari (96-97), passando nella stagione successiva nella categoria superiore del Cosenza. Poi, è stato per 2 anni a Battipaglia (31 gare in C1 e 20 in C2), altrettanti nella B del Siena (28 presenze), per andare ad Ascoli (22 gare e 5 gol) e, infine, a Martina (26 partite e 5 gol). Nelle premesse, non dovrebbe consegnare a Braglia i gol che mancano per l’ambito progetto della promozione (Campo, pur 2 anni più anziano, ha segnato più di lui), ma è certo che risolverà qualche problema tattico, perchè il tecnico giallorosso chiedeva essenzialmente un esterno. Piero Braglia, da parte sua, ripete suo neogiallorosso la sua abituale battuta che è, ormai, la sostanza della sua filosofia: “Se dimostrerà d’essere migliore degli altri giocherà, altrimenti resterà fuori.” Sul momento della squadra, l’allenatore toscano ha riferito: “Abbiamo perso, giocato male, ma non mi pare il caso di gettare alle ortiche quanto di buono abbiamo sin qui fatto. “ Sui motivi della sconfitta, ha aggiunto: “Potrei dire che ci mancavano tre giocatori importanti, ma non è mio costume accampare queste cose. Non sono stati bravi nemmeno gli elementi che avevano sin qui fatto meglio. Non ci sono ragioni, è andata così. Ora, dovremo dimostrare di risollevarci immediatamente con una prestazione importante, contro il forte Lanciano.” Sul campionato, così prosegue: “A me non meraviglia la mezza battuta d’arresto dell’Acireale. Non si può andare sempre a mille e quel che è successo domenica a noi, capiterà a turno a tutti. Semmai, è stata molto brava a risorgere la Viterbese, dimostrando il carattere delle buone squadre. Ci sta tutto, infine, il ritorno del Crotone, che ha compiuto una bella rimonta. Vedo 6-7 squadre sullo stesso livello.”

Fabio Blasco

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