Intervistiamo

Processo “U Cinese”, chieste sei condanne

Scritto da Redazione

Si è conclusa con la richiesta di sei condanne, a pene comprese fra 11 e 6 anni e mezzo di reclusione, la requisitoria del pubblico ministero nell’ambito del processo a carico degli altrettanti imputati coinvolti nell‘inchiesta antidroga della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro denominata in codice “u Cinese”. Il pm, in particolare, ha chiesto al tribunale collegiale di condannare: a 22 anni di reclusione Domenico Rizza, a 11 anni e 6 mesi Antonio Donato, a 6 anni e 8 mesi Aurelia Chianese, a 7 anni e 2 mesi Alessandro Foglia, a 7 anni e 8 mesi Felice Foglia, a 7 anni e 6 mesi Ettore Greco. La parola è poi passata ai difensori degli imputati, le cui arringhe dovrebbero concludersi all’udienza del 5 luglio, data in cui riprenderà il processo (tra gli avvocati impegnati Eugenio De Luca, Emma Izzi, Aldo Truncè, Luigi Ciambrone e Gregorio Viscomi, Vittorio Platì).

Per altri imputati dell’operazione “u Cinese” il procedimento è già in fase avanzata. Uno in particolare, Danilo Lo Scavo, ha patteggiato subito un anno e due mesi di reclusione, mentre per altre 19 persone i giudizi abbreviati si sono conclusi, il 29 marzo del 2012, con due assoluzioni e 17 condanne (comprese fra 14 e 2 anni di reclusione) che poi, in sede di giudizio d’appello, il 13 febbraio scorso sono state 6 confermate, 8 scontate, e 3 ribaltate in assoluzioni. Il blitz denominato “u Cinese” scattò all’alba del 2 marzo 2011 tra Catanzaro, Roma, Napoli e Latina per l’esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari. Nell’inchiesta, portata avanti dai Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro per un anno e mezzo, si ipotizzò l’esistenza di associazione per delinquere dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana nell’area catanzarese, napoletana e del basso Lazio, per un periodo compreso tra il dicembre 2006 ed il febbraio 2009.

Il sodalizio malavitoso, secondo le accuse, sarebbe stato diretto da quattro persone, primo fra tutti il catanzarese dal cui soprannome, “U Cinese” appunto, ha preso il nome il blitz, e cioè Sergio Rubino, 34 anni, di Catanzaro, e poi ancora Domenico Rizza, 55 anni, di Catanzaro, ed i coniugi Biagio Chianese, 39 anni, vigile del fuoco, e sua moglie, Ida Pirozzi, 37 anni, entrambi della provincia di Latina. Loro e gli altri indagati sarebbero stati parte di due gruppi criminali che gestivano un rilevante traffico di sostanze stupefacenti nel comune di Catanzaro e nei centri limitrofi, rifornendosi dalla piazza napoletana, come dimostrerebbero ampi riscontri ottenuti dai militari con intercettazioni, pedinamenti e appostamenti, arresto di corrieri, nonché il sequestro complessivo – in cinque diverse attività – di poco meno di 100 chilogrammi di hashish. (AGI)

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