Bar Mangialavori

Il brand non conta

Scritto da Redazione
Chiude i battenti il torneo 2012/2013. Tra tante sorprese, bilancio  positivo per il Catanzaro di Giuseppe Cosentino.

La Prima divisione 2012/2013 chiude i battenti ed emette le inevitabili sentenze. Il principale output del campionato è che il brand non conta nulla e che meno si fa riferimento a certi discorsi votati alla supponenza e meglio è.  Piazze come Perugia, Lecce e lo stesso Pisa si sono viste sbarrare la porta di accesso alla serie B da società neofite (Avellino a parte) della cadetteria che si troveranno a salire sul secondo gradino del calcio professionistico senza neanche troppi strombazzamenti.

La cosa che ha più meravigliato è stata quella di vedere festeggiamenti troppo soft per la conquista di traguardi storici. L’aspetto più divertente è che nelle stesse locations protagoniste dei successi, le parole dei vari speakers stonavano con la moderazione nel festeggiare la promozione. Stile inglese insomma, nulla da dire, ma se la promozione fosse arrivata a Catanzaro… bè che dire!

Il Catanzaro ricomincia da Oscar Brevi, una faccia nuova e pulita accolta con tanto entusiasmo dal Presidente Giuseppe Cosentino e dal suo entourage. L’esperienza vissuta con Ciccio Cozza ha lasciato strascichi inaspettati e deluso il massimo dirigente soprattutto sotto l’aspetto prettamente umano. L’importante per il futuro sarà dotarsi dei necessari fattori anticorpali senza per questo eccedere nelle pur comprensibili chiusure o diffidenze che potrebbero essere ostativi ad una corretta crescita aziendale.

Insomma ogni eccesso è difetto e Armando  Ortoli è già all’opera per consegnare a mister Brevi un organico all’altezza e soprattutto non gravato da un numero eccessivo di atleti (e di conseguenza di contratti per la società giallorossa). La Società nello scorso campionato ha investito un budget eccessivo nell’intento di porre rimedio ad una campagna acquisti pre-campionato e ovviare ad una posizione di classifica che si stava via via facendo sempre più deficitaria. Molte le concause e sarebbe fin troppo semplicistico analizzare il torneo 2012/2013 ponendo sul piatto della bilancia un solo aspetto. Ha detto bene Giuseppe Cosentino: è stato importante fare esperienza per non ricadere in futuro negli stessi errori.

In tanti si interrogano quali saranno le strategie della Società. Il campionato 2013/2014 si prospetta come un campionato costituito da potenziali corazzate. Dicevo: “potenziali”, proprio perché soprattutto nel calcio due più due non fa sempre quattro e a testimonianza del concetto, proprio il responso dello scorso campionato. Dopo la fantastica stagione del settore giovanile giallorosso che ha raggiunto traguardi insperati dal nulla, la Società deve considerarsi orgogliosa dei risultati raggiunti. Il bilancio è quindi da considerarsi più che positivo. Due anni: una promozione diretta e una salvezza seppure strappata con i denti e ancora più preziosa proprio perché conquistata superando innumerevoli problematiche che hanno mostrato la propria vera faccia… solo in corso d’opera. Il settore giovanile, nato dal nulla è stato sin da subito foriero di ottimi risultati. Andiamo avanti dunque consci che nulla è facile, ma che non bisogna fasciarsi la testa prima di eventuali rotture… Il prossimo sarà un campionato che appartiene più alla seconda lettera dell’alfabeto che alla terza.

Il Catanzaro ci sarà e certamente non avrà nulla da invidiare in motivazione a nessuno. Perugia, Pisa, Lecce, Salernitana … solo per citare qualche team, porranno presunti diritti di supremazie virtuali? Quello che alla fine conterà sarà la supremazia reale unitamente al responso del manto erboso e il Catanzaro sarà presente, pronto a volare basso per poi (non si sa mai) decollare verso la vetta. Là dove solo le Aquile possono osare.

 

Si spera solo di riappropriarsi di un impianto e di un settore storico come quello dei “distinti” e che il calvario finisca sia per i tifosi, che per la Società giallorossa che deve vietarsi forzatamente di introiti che risulterebbero preziosi alla causa. Ci si augura che il prossimo anno, in questo periodo non si debba parlare nuovamente di certe tematiche e che chi di competenza faccia almeno la metà del proprio dovere.

 

                                                                                                                                                    Giuseppe Mangialavori

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Redazione

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