Nomine Regione: chiesto rinvio a giudizio per Scopelliti, Stasi e Tallini

Il 21 giugno le arringhe dei difensori degli indagati

Si è conclusa con la richiesta di mandare gli indagati sotto processo la requisitoria della pubblica accusa nell’ambito dell’udienza preliminare a carico del presidente della giunta regionale della Calabria, Giuseppe Scopelliti, del vice presidente, Antonella Stasi, e dell’assessore al personale, Domenico Tallini, indagati per abuso d’ufficio nell’inchiesta sulla nomina della dirigente del Dipartimento controlli della Regione, Alessandra Sarlo. L’udienza ha avuto inizio oggi, davanti al giudice Giovanna Mastroianni,dove il pm, Domenico Guarascio, ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per tutti. È seguita la discussione dell’avvocato Francesco Iacopino, che rappresenta la parte offesa, Ligio Bulotta, costituitosi parte civile, il quale si è associato alla richiesta del pubblico ministero.

Sono poi iniziate le arringhe dei difensori degli accusati, ed hanno preso la parola gli avvocati Francesco Scalzi per Tallini, e Aldo Labate per Scopelliti, motivando le richieste di proscioglimento per i rispettivi assistiti. Infine il rinvio all’udienza del 21 giugno, quando sono previste le arringhe degli avvocati Enzo Ioppoli per Tallini, e Francesco Laratta per Stasi, e la decisione del gup. Secondo a tesi della pubblica accusa, che chiede il processo per i tre indagati, sarebbe stata irregolare la nomina a dirigente della Sarlo, che giunse nell’agosto 2011 dopo che era “andato a vuoto” un avviso interno per l’individuazione di un candidato che avesse i requisiti per l’incarico nella nuova struttura Controlli. Alessandra Sarlo, che nel 2010 è stata per un breve periodo commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, e che rispetto a tale nomina è indagata per corruzione, è la moglie del giudice Vincenzo Giglio, arrestato nell’ambito dell’inchiesta denominata “Infinito” e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano su presunti rapporti con la cosca Lampada operante nel capoluogo lombardo.

Relativamente alla stessa indagine i pubblici ministeri titolari, Guarascio e il collega Gerardo Dominijanni, avevano in precedenza chiesto e ottenuto l’archiviazione delle posizioni degli assessori regionali Francescantonio Stillitani, Giacomo Mancini, Giuseppe Gentile, Pietro Aiello, Antonio Caridi, Mario Caligiuri e Francesco Pugliano, nonchè della dirigente Rosalia Marasco. (AGI)

Autore

Salvatore Ferragina

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