Intervistiamo

Pino Guerriero: il ricordo di Roberto Talarico

Scritto da Redazione
L’ex assesore al turismo ed ex ultras sul portale weboggi ripercorre le fasi del cambio denominazione della curva ovest in curva “Massimo Capraro”

“L’uomo lo meritava ed anche il politico non era da meno. Per questo non mi sorprendono i tanti messaggi di cordoglio e le numerose testimonianze a ricordo del grande personaggio che è stato Pino Guerriero, scomparso pochi giorni fa. Nessuno ha espresso il proprio rammarico secondo retorica o ipocrisia, perché Pino Guerriero è stato un uomo che ha goduto di stima e di grande rispetto. Per il suo modo unico di porsi a servizio di tutti, di amici, conoscenti e persino di chi non conosceva. Come è capitato a me. Per questo tengo a ricordarlo raccontando un episodio che ho vissuto personalmente nella prima volta che ho avuto modo di incontrarlo. Nel 1996 andai da lui, che in quell’anno ricopriva il ruolo di assessore comunale alla cultura, sport e spettacolo. Gli proposi la volontà dei tifosi del Catanzaro di intitolare la curva Ovest dello stadio “Ceravolo” al tifoso scomparso Massimo Capraro. Subito si dimostrò disponibile, ma mi rinviò la risposta alla settimana successiva. E così fece la settimana dopo, quando ancora mi rispose di ritornare dopo ulteriori sette giorni. E ricapitò ancora un paio di volte, tanto che ebbi il lecito sospetto che Guerriero mi stesse rimandando di settimana in settimana secondo un classico copione della politica e dei politici, che mai dicono di no, ma semplicemente usano il “poi vediamo”. Da lui tornai ancora e quando lo vidi aveva i documenti con i quali ufficialmente si denominava la curva Ovest come curva Massimo Capraro.

Pochi, anzi pochissimi lo sanno. Fu Pino Guerriero, su nostra richiesta, a determinare il cambio del nome alla curva dei tifosi del Catanzaro che celebrammo con la realizzazione della lapide a ricordo presente all’ingresso della curva Capraro. Questo è l’uomo ed il politico che io ho avuto la fortuna di incontrare in quella circostanza. La cosa sorprendente, che dimostra quanta umiltà e spirito di servizio avesse Pino Guerriero, è il fatto che lui mai rivendicò quest’atto. Molti, forse tutti, avrebbero speso un simile servizio in campagna elettorale, rivendicando i propri meriti. Lui no, lui non lo fece. Pino Guerriero non aveva bisogno di rivendicare nulla. Era fatto così. Amava mettersi a disposizione per risolvere i problemi e per dare risposte alle richieste dei cittadini, senza chiedersi se avrebbe avuto quel voto in cambio della sua disponibilità. E’ questo che personalmente voglio testimoniare in ricordo di Pino Guerriero. La sua semplicità ed il suo modo unico di dare senza chiedere in cambio. Un valore che scompare di giorno in giorno. Un valore che va via con gli uomini come lui e che oggi invece, sarebbe necessario raccogliere in eredità e come insegnamento. Perché solo i grandi uomini sono capaci di lasciare ai posteri ciò che di buono sono stati. Grazie di tutto, ciao Pino”.

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