Concolino: a Cosenza apre Feltrinelli, a Catanzaro invece altri segnali

La nota stampa del consigliere AdC del Comune. Il nostro centro storico: le vetrine rattoppate col nastro adesivo, i locali sfitti, le locandine “cedesi attività” sono sintomo di un malessere che parte da lontano.

L’inaugurazione della libreria Feltrinelli nel centro storico della città di Cosenza deve essere da stimolo per un’analisi critica sullo stato in cui versa il centro storico della città di Catanzaro.

Al momento, i corsi principali delle due città consorelle hanno in comune solo il nome del patriota a cui sono intitolati.

Ci sono segnali che, più di altri, danno il senso della vitalità di un borgo. L’apertura di una libreria di livello, su 400 metri quadri, è uno di questi. Ci sono segnali che vanno nel senso contrario. Le vetrine rattoppate col nastro adesivo, i locali sfitti, le locandine “cedesi attività” sono sintomo di un malessere che parte da lontano.

Ben venga l’università in centro, volano fondamentale per lo sviluppo del cuore cittadino, ben venga la rivisitazione di piazza Matteotti e l’idea di coprire il tratto finale di corso Mazzini. Ma per rianimare il centro ci vuole ancora dell’altro.

Catanzaro necessita di una profonda connotazione di unicità che possa suscitare, nel potenziale viaggiatore, turista o studente la curiosità che spinga a visitare la nostra città e, nel contempo, determinare la popolazione autoctona a non migrare, settimanalmente, in cerca di quel “qualcosa“ che la propria città non riesce ad offrire.

Una città che si snoda dalle pendici della Sila per terminare sulle acque dello Jonio, è vocata dalla natura a vivere di turismo ma, tant’è, questo non avviene perché non si ha la capacità di “fare rete”.

Quella rete che porta, altrove, alla creazione di un Sistema Turistico Locale in grado di offrire una programmazione sistematica e puntuale in termini di offerta, competitività, professionalità, qualità, cortesia, diversificazione, originalità.

La stessa rete che porta amministratori, imprenditori, operatori economici ad agire sinergicamente per porre in essere le misure atte a “fare sistema”, dialogando e confrontandosi continuamente per essere pronti, in tempo utile, ad affrontare le stagioni turistiche.

La medesima rete che porta la politica a pianificare un turismo che non sia privo di senso, quando immaginato senza un rapporto stretto con un sistema di trasporti e di viabilità asservito ad esso e carente di una pianificazione commerciale adeguata, quindi di un’offerta di intrattenimento ludico-culturale sovente tesa più a puntare sull’importazione di eventi che a valorizzare le proprie eccellenze in termini di risorse umane, in un’ottica di chiara legittimità, professionalità ed amore per la propria gente.

Le fughe in avanti possono dare l’effimero risultato della tappa ma è il gioco di squadra che premia con il gran risultato. La pianificazione e la programmazione a settori stagni nulla di buono potranno mai generare.

Le campagne elettorali sono finite, le promesse alla città non devono rimanere tali. E’ il momento di agire.

Autore

Salvatore Ferragina

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