Due condanne per la rapina alla stazione di Catanzaro Marina

Si è concluso con due condanne a tre anni di reclusione e 800 euro di multa ciascuno il giudizio abbreviato a carico di Franco Bevilacqua e Antonio Passalacqua, catanzaresi di 37 e 46 anni, ritenuti gli autori della rapina a mano armata avvenuta alla Stazione Ferroviaria di Catanzaro Lido il 14 ottobre scorso. Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare, Tiziana Macrì, a cui il pubblico ministero, Carlo Villani, all’udienza del 26 marzo, aveva chiesto due condanne, a 4 anni e mezzo di reclusione una, ed a 3 anni e 2 mesi l’altra. Il giudizio abbreviato, che è valso agli imputati lo sconto di un terzo della pena, è stato chiesto per Bevilacqua e Passalacqua dai difensori, gli avvocati Nicola Tavano e Maurizio Costanzo, dopo che la Procura di Catanzaro, al termine delle indagini condotte dalla Polizia di Stato, chiese per loro il giudizio immediato. La rapina oggetto del processo è avvenuta la sera di domenica 14 ottobre scorso ai danni di un dipendente della biglietteria di Trenitalia che ha poi dato l’allarme. Quando la Polizia è giunta sul posto i rapinatori si sono dati alla fuga, uno a piedi e due su una Fiat Panda guidata da un altro uomo che li aspettava. Gli agenti sono partiti all’inseguimento e i malviventi, dopo aver abbattuto con l’auto il cancello in ferro del posteggio che si trova accanto alla stazione ferroviaria, hanno abbandonato il mezzo per scappare a piedi. Uno di loro, Franco Bevilacqua, è stato subito bloccato dai poliziotti, mentre gli altri sono riusciti a far perdere le proprie tracce nelle campagne circostanti. Dopo la convalida dell’arresto Bevilacqua è stato sottoposto dal giudice per le indagini preliminari alla misura cautelare della custodia in carcere, poi sostituita con quella degli arresti domiciliari lo scorso 21 dicembre, in accoglimento dell’istanza presentata dall’avvocato Tavano, suo difensore. Le indagini sulla rapina avevano intanto portato, già il giorno seguente ai fatti, all’arresto di Antonio Passalacqua, già noto alle forze dell’ordine, raggiunto il 18 ottobre da un ordine di custodia in carcere.

Autore

Salvatore Ferragina

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