La Striscia

Quanto è bella Sorrento

Comincia nel migliore dei modi l’esordio del tecnico D’Adderio chiamato dal Presidente Cosentino per l’ultimo trittico di partite per conquistare i punti necessari per la salvezza.

La giornata è quasi estiva e trecento tifosi giallorossi arrivano da Catanzaro insieme al solito gruppo di tifosi del centro Italia e si accomodano nel settore ospiti dell’impianto stadio “Italia” di Sorrento. Prima di parlare della partita e del suo contesto (per contesto ci riferiamo ai tifosi) vogliamo ancora una volta segnalare l’ennesima “rapina” ai danni di chi vuole assistere a una partita di calcio. La cittadina della splendida costiera amalfitana è bellissima, tanti sono i turisti provenienti da ogni parte del mondo che si mescolano con i tifosi catanzaresi giunti per sostenere la propria squadra del cuore in una delle partite più importanti del campionato. Le norme sugli stadi sono abbastanza rigide ed è risaputo che bisogna garantire l’accesso ai tifosi ospiti attraverso un servizio d’ordine efficiente. Stewart e forze dell’ordine svolgono il proprio compito in modo efficiente, ciò che invece non ci quadra è l’indicazione che ricevono tanti sostenitori ospiti quando chiedono informazioni sul parcheggio loro riservato. I vigili urbani del luogo indicano ai sostenitori un classico posteggio sotterraneo esistente in quei luoghi distante 200 metri dallo stadio; nulla da dire perché due passi fanno anche bene alla salute. L’amara sorpresa arriva però quando si va a ritirare le auto. Otto euro da pagare (2 euro per ogni frazione d’ora). Per fortuna che il risultato ci ha sorriso, ma è normale che per una partita di calcio oltre alle note restrizioni e agli esosi costi per i tagliandi, prevendite e tessere, il tifoso debba essere spremuto così? Uno stadio, non dovrebbe garantire agli ospiti, che sono tifosi e non turisti nel caso specifico, il normale accesso a un impianto sportivo? Infine, chi ha autorizzato lo stadio “Italia” per fare giocare campionati professionistici dovrebbero almeno spiegare perché per altri impianti la rigidità nelle autorizzazioni è eccessiva. Sorrento è una bellissima località turistica ma non crediamo mai che il “Caminia” o il “Pieteragrande” un giorno possano giocare in un campionato professionistico, se non possono ricevere tifosi e soprattutto dove sistemarli. Dopo questa divagazione non di poco conto, veniamo ora alla partita.

Il Sorrento è all’ultima spiaggia, il Catanzaro quasi. Rossoneri e giallorossi hanno bisogno di un risultato positivo per sperare di uscire dalla situazione in cui si sono cacciate. Il neo tecnico giallorosso dopo le pochissime indicazioni fornite in settimana sceglie l’undici titolare presentando un Catanzaro più abbottonato. Sabatino rileva Squillace sulla corsia di sinistra e Quadri nel centrocampo a fianco di Ronaldo sono le principali novità. Il modulo è una sorta di 3-5-2 che si trasforma in un 5-3-2 quando si difende. L’inizio non è dei migliori per il Catanzaro, neanche un minuto di gioco e il Sorrento con Salvi s’incunea nella solita corsia di destra e mette al centro un pericolosissimo pallone che nessuno degli avanti campani riesce a deviare davanti a Pisseri. Alla fine sarà questo l’unico movimento sbagliato della retroguardia guidata da un sontuoso Sirignano, da Bacchetti e Narducci, e da un ottimo Sabatino ripresosi benissimo dopo lo sbandamento iniziale.

Il campo presenta notevoli difficoltà, i rimbalzi sono irregolari per via di un sintetico ormai datato e le misure del campo, come ben sappiamo e come ben conosceva D’Adderio sono ai limiti del regolamento. La palla raramente esce fuori dal rettangolo di gioco e ogni rimessa o punizione dalla trequarti può essere un pericolo. Nel primo tempo la partita è equilibrata, il Catanzaro si difende bene e pur senza un gioco spumeggiante (non era proprio il caso di esprimerlo ieri) quando può, riparte puntando sulle accelerazioni di Russotto. Masini ha il compito di fare salire la squadra ma è ben controllato dai difensori avversari. Ronaldo, Quadri e Benedetti fanno quasi da schermo davanti alla difesa. Il fatto che il Catanzaro pensa prima a non prenderle limita un pochino Russotto che è poco appoggiato sulla corsia di sinistra da Benedetti e Sabatino che sono impegnati più a compiti di copertura e per questo appoggiano poco in avanti; la stessa cosa avviene con Catacchini (suo un bel tiro da fuori) sull’altra corsia. Nel primo tempo la sfida è equilibrata, Tortolano e Russotto sono gli uomini più pericolosi da una parte e dall’altra. Al primo nega il goal Pisseri con una grande parata su una conclusione da fuori, l’estroso fantasista calabrese invece per due volte arriva sul fondo e prima non trova pronto all’appuntamento Masini per un soffio, poi pennella un cross al centro sbagliando la misura.

Quando inizia la ripresa il Catanzaro soffre. Potrebbe esserci la scusante del gran caldo ma sappiamo bene che da tempo le riprese dei giallorossi non sono state all’altezza probabilmente per una condizione atletica precaria. Il campo stretto e l’abitudine a giocarci da sempre aiutano il Sorrento che si riversa in avanti. Il Catanzaro ha difficoltà a ripartire per grandi tratti della partita. Mister Papagni inserisce l’esperto Konan per aumentare il potenziale offensivo ma i rossoneri sbattono contro il muro giallorosso che difende con tutti i suoi uomini. I calciatori giallorossi raddoppiano e triplicano le marcature con tutti i loro effettivi. Una sola volta rischia seriamente di capitolare quando Bernardo da due passi non trova il guizzo giusto. Prima era stato ancora Tortolano a impegnare un attentissimo Pisseri. Quando a circa venti minuti dal termine anche il Sorrento inizia ad accusare la fatica qualche spazio si apre. D’Adderio fa due cambi in sette minuti e ci sorprende; toglie prima Ronaldo che nel mezzo lottava come un leone, in luogo di Fiore e dopo sette minuti Russotto che negli spazi poteva diventare pericoloso per Fioretti. I cambi ci lasciano un pochino perplessi ma è probabile che i due calciatori stessero accusando qualche problema fisico più degli altri. Quadri si accentra e continua lottare anche nel mezzo, Fiore sta largo a destra. Allo scadere quando i rossoneri sono sbilanciati un triangolo sull’asse Fiore – Benedetti porta Fioretti a tu per tu con Generoso Rossi. Il bomber è spietato e in diagonale batte il portiere uscito alla disperata. La panchina esplode, Pisseri esulta insieme ai trecento sistemati dietro la sua porta impazziti di gioia. Un Catanzaro con cuore, attento, difensivo e cattivo al punto giusto conquista la sua terza vittoria esterna di questo campionato. I tifosi sono stati per davvero il dodicesimo uomo in campo e le dichiarazioni di D’Adderio lo confermeranno. Per tutti i novanta minuti hanno sostenuto la squadra specialmente nei momenti di difficoltà della ripresa. Questi tre punti sono importantissimi per la classifica e per l’obiettivo della salvezza che adesso è davvero a un passo. Domenica ci sarà l’Avellino cui manca un punto per la B. Gli Ultras 73 hanno invitato la tifoseria a non mancare, l’invito è “Tutti allo Stadio” per sostenere il Catanzaro alla conquista della salvezza. A quest’appello noi non possiamo che unirci. Mantenere questa categoria conquistata dopo anni di delusioni è troppo importante ed è soprattutto il giusto premio a una società guidata dal Presidente Cosentino che tanti sacrifici ha fatto, sta facendo e farà per una città che a livello d’istituzioni e con la sua classe imprenditoriale è ancora sorda. Noi, e siamo certi i tifosi tutti non lo abbandoneremo mai, FORZA GIALLOROSSI.  

Salvatore Ferragina

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Salvatore Ferragina

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