Bar Mangialavori

Ricomincio da tre

Scritto da Redazione
Fulvio D’Adderio e 270 minuti per salvare la I Divisione e restituire il sorriso ai giallorossi

Nulla accade per caso. Neanche un divorzio (forse) annunciato insieme al logoramento di un rapporto incrinatosi anche con la tifoseria giallorossa in tempi non sospetti e certificato con la conferenza stampa post Catanzaro-Perugia che ha leso in modo grave il legame con la dirigenza.

Mai nessun Presidente amemoria d’uomo difese il proprio allenatore così come ha fatto Giuseppe Cosentino. I vari “Cozza non sitocca” e poi ancora “Cozza per me è come un figlio” non sono stati detti con leggerezza ma sentiti fino infondo da un uomo passionale e vero come il massimo dirigente dell’US Catanzaro.

Ma nel mondo del calcio e nella vita di ogni giorno poche cose sono “per sempre”. Giuseppe Cosentino ha difeso Ciccio Cozza contro tutti gli attacchi, di qualsiasi ordine e genere. Anche in occasione dello strano siparietto post promozione a seguito delle bordate di fischi rifilate al Presidente della Regione Calabria Scopelliti. Giuseppe Cosentino ha fatto sempre capire come per il suo matrimonio con il Catanzaro sia stato importante il supporto di Ciccio Cozza. Non ne ha fatto mai mistero sin da quando le Aquile rischiavano di languire nel campionato nazionale dilettanti. Dalle vittorie estive in tribunale a quelle sul manto erboso arricchite dalla storica promozione ottenuta “sul campo” in Prima divisione, prima nella storia deigiallorossi.

Se dovessimo ripercorrere gli step con la memoria, nessuna foto della fase embrionale del rapporto Giuseppe Cosentino-Catanzaro, vede il Presidente senza Ciccio Cozza. Un legame fortissimo. Poi l’inizio dell’attuale torneo con i primi risultati a singhiozzo e un Catanzaro rimodellato grazie ad un mercato estivo durante il quale lo stesso Cozza ha svolto il duplice ruolo già ricoperto in seconda divisione ma per sua (e nostra) sfortuna non è andata come tutti speravano. Fonte di approvvigionamento la seconda divisione, la stessa che il Mister aveva vissuto in prima persona alla guida delle Aquile e la sola dalla quale ha attinto. Il parziale sfaldamento dell’ossatura della squadra condito dai divorzi da qualche elemento effettuati troppo frettolosamente e con modalità poco “serene” unitamente ad atteggiamenti mal digeriti da buona partedella tifoseria, hanno fatto da prologo a quello che è accaduto fino all’arrivo di Armando Ortoli.

L’evidente esautoramento/ridimensionamento (mal digerito) metabolizzato dal mister, ha fatto si da incrinare il rapporto con la società. A seguito del buon periodo che è seguito al ritiro di Norcia, l’allenatore non era più lo stesso ed anche i post partita che seguivano alle vittorie ne erano testimonianza. Chi scrive ne ha avuto chiaro sentore in sala stampa dopo il successo ottenuto in trasferta a Barletta dopo la prima giornata di ritorno. Era un Cozza teso più del dovuto con il Catanzaro che viaggiava a meno tre punti dalla zona playoff. Bisogna puntualizzare che il mercato di riparazione doveva ancora avere inizio. Certamente la figura di Armando Ortoli è stata mal digerita da Cozza. Anche nella conferenza stampa della scorsa settimana, tra le righe e non solo… sono emersi questi aspetti. Una conferenza stampa morbida ma allostesso tempo pregna di quegli stessi spigoli che hanno compromesso più volte l’operato dell’ex mister.

Campagna acquisti di inizio stagione palesemente errata, spogliatoio spaccato in due, ingresso di unanuova figura societaria, gelosie varie e chi più ne ha, più ne metta, non avrebbero potuto partorire risultatidiversi, anzi si deve gridare al miracolo se il Catanzaro ha ancora tre giornate per capitalizzare i tre punti divantaggio dalla zona playout.

Le scuse “riparatrici” di Cozza forse sono state inutili per un rapporto oramai compromesso e non sono state sostenute dai risultati.
Dopo le dimissioni in blocco dello staff tecnico il solo D’Urso è rimasto al fianco del nuovo allenatore, Salvo Fulvio D’Adderio espertissimo di Prima Divisione e motivato a dimostrare il proprio valore.

Duecentosettanta minuti per conservare la categoria e motivare un gruppo che ha offerto più volteprestazioni altalenanti. Tutti dovranno rimboccarsi le maniche anche per rispetto di una società che è statasempre puntuale e rispettosa nei confronti di tutti. Quindi scuse zero, gambe e pedalare.

A Salvo Fulvio D’Adderio dunque l’onere di cercare di portare in salvo la barca giallorossa attualmente inbalia delle onde ma in vista del porto con il vantaggio dei tre punti dalla zona playout a tre giornate daltermine. D’Adderio si è presentato con quell’ umiltà che è patrimonio dei professionisti motivati. Al DS Ortoli ha risposto “a Catanzaro verrei anche per novanta minuti” . I minuti rimasti sono duecentosettanta e sarà utile fare tesoro dell’esperienza fatta. Sarà utile per tutti: Presidente, mister e tifoseria, per affrontare il futuro arricchiti di saggezza.

A Francesco (Ciccio) Cozza un grazie per quanto fatto con i migliori auguri per un futuro vincente a Salvo Fulvio D’Adderio un grande benvenuto con l’auspicio di scrivere insieme una storia importante.

 

Giuseppe Mangialavori

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