Ripascimento del litorale a Lido: «Gli inerti da usare, sono ecocompatibili e si

Il Movimento “Catanzaro Marina” interviene sulla questione, sottolineando l’urgenza di una riunione aperta in cui i tecnici del Comune rendano noti i particolari del progetto

Abbiamo letto con attenzione le relazioni (descrittiva e paesaggistica) e gli studi (meteomarino, morfologico, morfodinamico e di inserimento ambientale e paesaggistico) e visionato le tavole del progetto di ripascimento del litorale di Catanzaro Marina, i cui lavori sono iniziati in questi giorni, con l’uso degli inerti accumulati in corrispondenza del Porto di Casciolino. Abbiamo partecipato ad incontri anche presso la sede dell’ex IV^ Circoscrizione e chiediamo che i tecnici comunali rassicurino la cittadinanza anche  a mezzo stampa sulla bontà dell’opera e sulla eco-compatibilità della stessa. Invitiamo al contempo, i consiglieri comunali tutti, le associazioni ambientaliste e soprattutto gli imprenditori balneari ed i proprietari dei lidi a dire la loro su tale progetto, che ci interessa tutti da vicino. Nessuno infatti, ha mai indetto in questi anni, alcuna riunione per spiegare alla cittadinanza, nei minimi particolari il progetto, proprio in ordine alla salvaguardia dell’ambiente. E’ questo che pretendiamo dal Sindaco Sergio Abramo, che detiene la delega all’Ambiente, un’operazione di trasparenza e di verità. Vorremmo sapere, infatti se verranno usate nuove tecniche, che prevedono anche la posa di barriere sommerse e sistemi di protezione costieri, affinchè il ripascimento artificiale che verrà posto in essere, non sia poi vanificato dalla costante azione del mare, esportando il problema anche ai litorali limitrofi. Vorremmo sapere se il progetto ha previsto e tenuto in debita considerazione i moderni indirizzi di ingegneria costiera per la sua esecuzione o se prevede esclusivamente metodologie tradizionali. Non  vorremmo ritrovarci, alle prese nei prossimi anni, con “questioni” ambientali di impraticabilità e/o di inquinamento della spiaggia di Marina, da sostanze nocive e tossiche per la salute umana (allergie, malattie della pelle ecc.), quali idrocarburi, e piombo, rilasciate dagli inerti che si andranno ad utilizzare, inerti che sicuramente hanno subito nel corso di quaranta anni, l’azione dei materiali e dei carburanti usati dalle paranze dei pescatori e dalle imbarcazioni di diporto, sia all’interno dello specchio del porto che nei siti limitrofi, e che qualora non fossero idonei, puliti e sicuri, metterebbero a rischio la stessa balneabilità della meravigliosa costa. Ed ancora, tale progetto, ha previsto la salvaguardia di quel sistema roccioso (beachrack), che a detta di fior di professionisti già intervenuti sulla questione, anche in conferenze stampa, assomiglia ad una spiaggia sommersa figlia di un periodo geologico di milioni di anni, nella quale insiste una ricchissima, e colorata fauna marina, che deve essere quindi difesa e protetta e valorizzata ancora di più, facendo sì che la conoscano non soltanto coloro che praticano le immersioni ? Sull’argomento, quindi, si  organizzi al più presto una riunione aperta alla cittadinanza, ai proprietari e gestori dei lidi balneari e dei rappresentanti delle associazioni interessate, ove avere, da parte di tecnici qualificati, anche di associazioni ambientaliste, adeguate risposte alle domande poste e rassicurazioni ambientali e sanitarie sul progetto. Se ci deve essere un progetto, occorre sempre ed indipendentemente dal caso specifico, che lo stesso sia sostenuto dalla sua completa utilità, altrimenti, onestamente è meglio rinunciarci a priori.  Attendiamo poi risposte certe sulla domanda a suo tempo fatta: le sabbie e gli inerti del porto di Casciolino, che saranno utilizzate nel progetto, sono state campionate ed analizzate ?. Richiediamo che i dati dei campioni siano diffusi e resi pubblici, in un incontro pubblico, onde chiarire se le stesse siano idonee dal punto di vista sanitario ed ambientale e compatibili, per come prevede la vigente legislatura ambientale e sanitaria.

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Redazione

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