Intervistiamo

Progetto “Safe City”: associazioni in rivolta, esprimono il loro dissenso

Un insulto alla nostra Città, dopo il M5S ancora altri arrivano altri NO.

Alcuni zelanti consiglieri comunali di maggioranza intervengono in difesa del progetto Safe City. Difesa che in verità si limita a due gratuite affermazioni. La prima: “… i fondi PON Sicurezza non si possono utilizzare diversamente …”. Come dire, o si accetta il progetto Safe City, o si perde tutto. Niente di più falso!  Non è affatto vero, infatti, che i fondi PON sicurezza debbano essere necessariamente utilizzati per progetti di questo tipo. Al contrario, le possibilità alternative sono numerosissime, e vi rientrano tutte le iniziative volte ad “… accelerare lo sviluppo socio economico delle Regioni interessate, migliorando le condizioni per la crescita e l’occupazione attraverso il miglioramento della qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, lo sviluppo dell’innovazione e della società della conoscenza, dell’adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, la tutela e il miglioramento della qualità dell’ambiente e l’efficienza amministrativa …”. (fonte Ministero dell’interno sui PON sicurezza).

 Seconda affermazione: “… se il comune di Catanzaro non dovesse accedere a tali finanziamenti, sarebbero altri comuni calabresi ad usufruirne …”. Anche qui, come dire: meglio che i denari ce li pappiamo noi, piuttosto che se li pappino altri! Altre panzane in libertà, davvero disarmanti per la pochezza “istituzionale” che esse rivelano.  In realtà, nessuno vuole che il Comune non usufruisca dei fondi PON, ma ciò che si chiede, anzi che si pretende, è che i fondi non siano sperperati in tal modo, ma siano utilizzati per promuovere realmente il miglioramento delle condizioni di vita dei catanzaresi, e non per favorire ancora una volta operazioni oscure quanto immotivate. Ad esempio, alcuni comuni calabresi hanno utilizzato i PON sicurezza per progetti  contro il disagio giovanile,  per l’integrazione della popolazione ROM, per iniziative di formazione alla legalità, per progetti di inclusione sociale, o per realizzare o recuperare infrastrutture sociali, culturali e sportive, coerentemente con lo spirito e i dettami degli stessi PON sicurezza. Peraltro, i progetti più meritevoli, seri ed efficaci sono precisamente quelli che intervengono a ridurre il disagio sociale, vera e principale causa della insicurezza urbana!

Catanzaro ha tantissime emergenze che possono essere affrontate con 24 milioni di euro: dall’emarginazione giovanile, alla promozione del lavoro, alla tutela del lavoro regolare, alla sicurezza sul lavoro, dal risanamento delle periferie, alla messa in sicurezza del territorio, degli edifici scolastici e delle infrastrutture  pubbliche,  da azioni contro il degrado ambientale, alla educazione e formazione alla legalità, alla maggiore trasparenza negli appalti pubblici, dal recupero e riconversione a pubblica utilità di beni confiscati, alla realizzazione di infrastrutture sportive, culturali, o di aggregazione sociale, e tanto, tanto altro ancora: così debbono essere spesi  i 24 milioni di euro!

 E invece cosa fa la nostra amministrazione comunale? Decide di spendere una cifra stratosferica in telecamere, e in marchingegni di ispirazione militare, e per giunta senza bandi pubblici ed in violazione di norme e prassi amministrative, per scoprire niente po’ po’ di meno chi inciampa dolosamente nelle buche  copiosamente sparse per le strade della nostra Città!

 Non ci sono parole per definire questa classe dirigente. Il progetto “Safe City” è emblematico di un modo di fare politica e di amministrare la cosa pubblica distante anni luce dai veri bisogni della città capoluogo di regione. Il progetto “Safe City” rappresenta il peggio che certa politica ed una ben nota classe dirigente sanno esprimere. Nulla di nuovo sul fronte occidentale, potremmo dire, citando il titolo del noto libro. Sì, nulla di nuovo.

 In ragione di tutto ciò, noi ci opporremo in tutte le sedi, e con tutte le possibilità che la legge consente, contro la realizzazione dell’affaire Safe City, contro questo ennesimo insulto alla nostra Città, a difesa della nostra Comunità,  e del corretto impiego delle risorse pubbliche.

 

Il Baco Resistente

Cittadinanzattiva

Prc – Fed. Catanzaro

Uisp

Slega la Calabria

Alternativa Calabria

  Sel  Catanzaro

Ulixes

Azimut 360

Risveglio Ideale

Astarte

Il Pungolo

 

 

 

 

Autore

Redazione

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