Il Calcio di Oggi!

Inizia la collaborazione giornalistica fra Massimo Palanca e www.uscatanzaro.net.
In esclusiva per questo sito il pensiero di O’Rey

Fare una disamina sul Settore
Giovanile sarebbe troppo difficile e porterebbe via parecchio spazio e tempo,
perciò mi limiterò a raccontare qualche mia riflessione e considerazione su
questo importantissimo e affascinantissimo mondo.

lo sono un
coordinatore delle Nazionali giovanili Under 15,16 e 17 (a proposito tre di
questi coordinatori sono ex giallorossi : Palanca, Bui e Braca), la mia zona di
competenza è la Toscana, le Marche e l’Umbria, il mio compito è quello dì
andare a visionare i ragazzi durante le partite domenicali e segnalarli
all’allenatore delle Nazionali. Le due vetrine più importanti sono : il Torneo
di Natale per la categoria Allievi cioè ragazzi nati nel 1988 e il Torneo
Giovani Speranze che si svolge a primavera per i Giovanissimi nati nel 1989.
Questi due tornei si effettuano sempre a Coverciano cioè nella casa del
“Club Italia” di cui fanno parte tutte le Nazionali, dalla Under 15
alla Nazionale di Trapattoni.

Fatta questa
doverosa premessa per far capire sommariamente come si lavora a livello di
Nazionali giovanili, voglio ora addentrarmi un po’ più specificatamente
nell’argomento dicendo innanzitutto che l’Italia esprime una marea di ragazzi
che giocano al calcio e che se seguiti attentamente e adeguatamente possono
aiutare a risolvere il problema economico del calcio italiano senza che le
società si indebitino nell’acquistare stranieri che non sono all’altezza della
situazione e con conseguente fuoriuscita di capitali all’estero. Tutte le
società di calcio dovrebbero investire sui giovani ma purtroppo a livello
nazionale ce ne sono pochissime e guarda caso sono quelle poche a non avere
grossi problemi economici (vedi Atalanta).

Nel mio
girovagare domenicale e leggendo le liste dei giocatori che scendono in campo
noto con rammarico che ci sono tantissimi ragazzi che provengono dal sud e che
sono costretti ad emigrare per avere una possibilità di sfondare nel calcio.
Con questo voglio dire che è necessaria un’inversione di tendenza, le società
del sud, insieme a loro le istituzioni locali, devono investire sui settori
giovanili, devono creare le strutture e campi di calcio degni di questo nome e
non devono essere solo ricettacolo di giocatori a fine carriera per guadagnare
gli ultimi “spiccioli” senza dimostrare quell’attaccamento alla maglia
necessario per ottenere buoni risultati. Secondo me una società di calcio senza
settore giovanile è una società senza futuro. Tanto per entrare nell’argomento
che ci interessa di più, tempo fa ho parlato con Parente, Poggi e Improta di
questo problema e mi hanno assicurato che a breve sarà costruito un centro
polifunzionale per ospitare giovani della regione e non che vogliono indossare
la casacca giallorosa. Oltretutto i dirigenti catanzaresi si stanno impegnando
per dare la giusta importanza al settore giovanile con un campionato Beretti e
uno di Allievi Nazionali, squadre che si stanno comportando molto bene nei
rispettivi tornei.

Per
concludere vi dico che personalmente lavorare per i giovani è gratificante
sotto tutti i punti di vista, il calcio non è solo Totti, Vieri o Del Piero è
soprattutto la gioia che si prova nel dare la possibilità ad un ragazzo di
sognare di diventare qualcuno nello sport più bello del mondo.

Un abbraccio

Massimo Palanca

Ps. Se volete scrivermi potete farlo all’indirizzo redazione@uscatanzaro.net

Autore

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