CNC: subito la “Carta” del Decoro quale strumento culturale e normativo

La riflessione di Catanzaronelcuore

Facendo seguito alla proposta che qualche settimana fa lanciammo all’Amministrazione comunale circa la creazione di una “Carta” del Decoro Urbano e coerentemente con quanto andiamo sostenendo attraverso varie iniziative che il nostro Movimento, negli anni, ha realizzato su questo tema, riteniamo opportuno fornire ulteriori elementi di riflessione che potrebbero rientrare nella suddetta “Carta”.

Partendo dal presupposto che un corretto ordine dell’ambiente urbano aiuta a dare una percezione positiva della città, dei suoi amministratori e soprattutto dei suoi cittadini, dotarsi di questo strumento diventa inderogabile. Pertanto una Carta del decoro urbano così immaginata dovrebbe prevedere principi e norme che abbiano l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini, ma anche di obbligarli, all’esercizio sistematico di una cultura civica coerente. Medesimo obbligo deve però ricadere sull’Amministrazione, le cui ataviche deficienze nel settore del decoro urbano non devono tradursi in atteggiamenti vessatori sui cittadini ma devono piuttosto colmare le tante lacune interne (dal controllo alla manutenzione dell’ambiente urbano) facendo sì che essa stessa sia sensibilizzata ad una maggiore vigilanza e cura della cosa pubblica.

Lo “statuto” del decoro che noi immaginiamo per Catanzaro deve essenzialmente sottolineare ciò che, in larga misura, è già previsto dalle normative: il divieto di imbrattare con vernici e spray; la cura degli arredi, degli spazi verdi e dei parchi; un attento controllo con relativa severa repressione sulle discariche abusive, ivi compresi i conferimenti della spazzatura fuori dagli spazi e dagli orari consentiti; corretta e consona installazione di antenne e climatizzatori che soggiaceranno a preventiva autorizzazione e a criteri di buon gusto architettonico stabiliti nella medesima Carta; regole certe e precise per il commercio; divieto di abbandonare autoveicoli sulle strade comunali; controllo della pubblicità abusiva. Senza tralasciare la redazione di un piano delle facciate, del colore e delle insegne che armonizzi il contesto urbano e lo caratterizzi in funzione dei quartieri poiché, com’è evidente, il centro storico ha peculiarità diverse da quelle del quartiere marinaro e lo stesso dicasi per altri rioni cittadini. Similmente nella Carta occorre prevedere misure atte a sanare le situazioni di degrado architettonico.

Il decoro urbano è una cultura civica che si costruisce gradualmente ed in cui l’Amministrazione Comunale deve essere protagonista proprio attraverso l’applicazione ferrea della “Carta”, facendo rispettare i regolamenti in essa contenuti: multe e sanzioni per chi fosse colto in flagranza di reato ma anche l’immediato ripristino dello stato dei luoghi, il che significa agire con tempestività nell’eliminare l’oggetto del degrado o dei segni vandalici. A supporto di quest’ultima considerazione ci piace riportare l’esperienza, ormai divenuta da manuale, di quanto operato a New York alla fine degli anni ’90 del secolo scorso dal sindaco Rudolph Giuliani: questi faceva bonificare immediatamente il sito danneggiato per dissuadere i vandali nella reiterazione del reato; si dimostrò infatti che dopo pochi episodi il vandalo veniva scoraggiato dal ripetere ulteriori azioni scorrette.

Siamo certi perciò che il sindaco Abramo e l’intero Consiglio Comunale vorranno tenere in considerazione la “Carta” che proponiamo, quale strumento culturale, normativo e coattivo il quale, se correttamente applicato, se portato nelle scuole, se pubblicizzato massicciamente, inciderà sulla mentalità e dunque sulla qualità della vivibilità cittadina.

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Redazione

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