Bar Mangialavori

L’inguaribile allergia e il sempiterno obbrobrio

Scritto da Francesco Panza
La ciociaria si palesa ancora una volta indigesta per i colori giallorossi, colori assenti al premio intitolato al Presidente Nicola Ceravolo

Tifosi giallorossi a FrosinoneIl Catanzaro cade malamente nella più importante gara della stagione e abbandona definitivamente i sogni di gloria, riposizionandosi a soli due punti di vantaggio dalla zona che scotta. Eppure gli uomini di Mister Cozza non avevano iniziato male tanto da fallire anche una buona occasione con Fioretti che graziava Vaccarecci calciando fuori da buona posizione. Possiamo certamente dire che per il Catanzaro versione 2012/2013 rimanere in dieci significa matematica disfatta. Santoruvo, sempre molto motivato quando si trova ad incrociare le Aquile, ha tirato nel tranello Conti. L’inferiorità numerica non per forza deve produrre una sconfitta di così larga misura. L’atteggiamento di vittima sacrificale e l’erroraccio di un De Risio inadeguato a sostituire lo squalificato Benedetti, hanno permesso agli uomini di Stellone di giocare sul velluto rischiando nel finale di gara di mostrare la “manita” ai giallorossi.

Gli episodi sono stati tutti sfavorevoli, ma l’atteggiamento fin troppo remissivo del Catanzaro ha permesso ai padroni di casa di conquistare l’intera posta in palio senza troppi affanni e superare il Benevento in graduatoria. Il risultato finale comunque è un po’ troppo severo e rischia di fotografare la gara in maniera sbagliata.   

Chiedo venia se viro con il mio dire verso argomentazioni che esulano dal campionato in corso (ovviamente parlo della Prima Divisione girone B). La serie A è per altri, si i pluriabbonati Sky che preferiscono trepidare in pantofola per altri colori e che ieri se ne sono privati per “armarsi” di scarpe e inforcare vessilli extraregionali manifestando il proprio delirio al cospetto dell’allenatore della pluriscudettata squadra di Torino. La mia disquisizione non è riservata a chi è libero di dedicare il proprio miocardio a chi meglio crede, ma mi sembra obbrobrioso dimenticare, anzi scordare del tutto a chi sia intitolato il premio che ieri è stato consegnato al leccese Antonio Conte. Quando mi recavo all’allora Militare e avevo la fortuna di assistere alla serie A, anche allora c’erano catanzaresi juventini/milanisti/interisti. Liberissimi di esserlo, ma anche dalle inezie si capiscono cose più importanti. Discorsi triti e ritriti per una terra schiava di troppe contraddizioni e  soprattutto votata a comportamenti che sono retaggio di una dominazione storico-politica che risale a tempi troppo lontani. Ma per cortesia, non offendiamo Nicola Ceravolo, non offendiamo la sua memoria e soprattutto i principi che hanno arricchito la sua e le nostre vite. Distillato di orgoglio verso la propria identità, seme imperituro di riappropriazione di quell’orgoglio che fa infuocare le vene di giallo e di rosso. Ringrazio mio padre per avermi fatto indossare solo vessilli giallorossi, per avermi educato che la fede è unica come l’amore, è indivisibile perché vestita di fedeltà, lo ringrazio per avermi regalato solo magliette di lana allora prive di sponsor e rigate di giallo e di rosso. Discorsi mielosi? Non credo.

Troppo spesso ci si vergogna della realtà che si vuole dipingere e si usa etichettarla come demagogia perché il discorso ai piùConte e Cozza non conviene… Troppo comodo signori miei! Quello che è accaduto ieri ha stonato perché ha fatto anche capire a Giuseppe Cosentino che c’è ancora tanto, ma tanto lavoro da fare. Un giorno qualcuno disse che prima di fare l’Italia bisognava fare gli Italiani. L’Italia è stata fatta (purtroppo) anche senza Italiani, o meglio con pochi degni di essere classificati come tali e le conseguenze le patiamo ancora oggi.

Caro Presidente Giuseppe Cosentino, prima di fare il Catanzaro ci aiuti a rifare alcuni catanzaresi che forse ieri hanno offeso la sua intelligenza. Loro non sono la maggioranza (o almeno questo si spera), ci aiuti a raggiungere un sogno come quello targato “84′ della ripresa- Angelo Mammì”, non si arrenda innanzi ai politici poco collaborativi, non si arrenda di fronte alla mediocrità condita di sempiterna ignavia, non si arrenda dinanzi ad un settore del Ceravolo patologicamente incompleto, perché la stragrande maggioranza è con lei e la aiuterà a riconquistare il nostro passato e magari a migliorarlo. Conservi la sua genuina passionalità, vale di più di qualsivoglia capitale, perché per noi c’è solo il Catanzaro.

Il prossimo appuntamento sarà uno dei tanti mattoni necessari ad edificare il sogno per scenari più adeguati al Catanzaro. Bisognerà battere ad ogni costo il Perugia per non soffrire troppi patemi d’animo e iniziare a programmare con calma il prossimo campionato che Giuseppe Cosentino ha più volte ribadito, dovrà essere di vertice. Il Popolo giallorosso darà la spinta decisiva e sarà presente esponendo l’unico vessillo che appartiene alle nostri radici: quello giallorosso. C’è solo il Catanzaro.

 

Giuseppe Mangialavori

Autore

Francesco Panza

Scrivi un commento