Intervistiamo

Cardiochirurgia: disegno organico e strutturale per delegittimare il Capoluogo di Regione

Scritto da Redazione
La nota del consigliere Giglio di SEL

 

Come già denunciato nei mesi precedenti, i recenti accadimenti riguardo due pilastri quali Cardiochirurgia e Medicina dimostrano la persistenza di un disegno organico e strutturale per delegittimare ed indebolire il Capoluogo di Regione, Catanzaro. Suona ancora più ignobile che si utilizzi, nuovamente, la Sanità e la salute dei cittadini quale pedina di un evidente gioco di strategia. Il fatto che il centrodestra calabrese, con in testa il Governatore Scopelliti e il Sindaco di Cosenza Occhiuto, utilizzi, ancora, la Salute per pennacchi e campanili dimostra la pochezza e l’ambiguità di fondo di chi è abituato a comportarsi come il celebre mito di Giano Bifronte. Spiace accostare personaggi, francamente di spessore alquanto sottile, ad un personaggio della mitologia latina. Ma è proprio la caratteristica bicefala di Giano che contraddistingue personaggi di questo calibro. Una faccia, e un linguaggio, per i territori di cui sono diretta emanazione (Reggio e Cosenza); una faccia, e un linguaggio, per la Città di Catanzaro che viene sempre più trattata come una platea di allocchi da sedurre e imbonire. Anticipo che l’opposizione di centrosinistra, che con grande responsabilità istituzionale ha dato l’apporto decisivo a velocizzare le procedure di messa in moto del Consiglio comunale  proprio per affrontare di petto temi e battaglie fondamentali come questa, chiederà la convocazione di un Consiglio comunale ad horas per prendere una posizione chiara e perentoria. Posizione che, si ritiene, abbiano il dovere di prendere tutti coloro che hanno a cuore l’interesse di una Città che potrebbe subire gli ennesimi furti, senza distinzione politica e con in testa il Sindaco Abramo al quale chiederemo di avere il coraggio di smarcarsi. Assieme a questo, però, deve essere chiara una cosa. C’è stato, in queste ore e in questi giorni, fermento di varie associazioni e gruppi, che hanno posto l’attenzione sul tema. Ma non basta. La Città tutta deve mobilitarsi e dimostrare che con la Sanità non si gioca a Risiko, non si fanno guerre di posizione e di consenso. Per Catanzaro, questo deve essere chiaro, è l’ultima spiaggia.


L’intervento di AL.PO.CAT

Come un copione scritto e riscritto, ancora un volta il Presidente Scopelliti attinge al “magro” ventre della città di Catanzaro per i propri interessi personali e per quelli della sua città.

Come già denunciato da movimenti civici e associazioni nelle ore precedenti, anche Al.Po.Cat. si accoda al coro di indignazione legato al possibile e imminente trasferimento della Cardiochirurgia da Catanzaro a Reggio Calabria.

Il Presidente della Regione Calabria (o meglio … presidente di una parte di essa) sta per portare a termine l’ulteriore sopruso ai danni della cittadinanza Catanzarese, a completamento dell’astuta macchinazione manca solo la firma del Rettore dell’ateneo Prof. Aldo Quattrone, il quale si spera non firmi.

Con l’accordo di entrambi, il vergognoso gioco dal sapore vagamente pre-elettorale porterebbe al sicuro ridimensionamento della facoltà di Medicina di Catanzaro, uno dei pochi fiori all’occhiello della nostra città.

Relegati al ruolo di solite comparse inermi e silenziose, gli esponenti della politica locale, che nulla eccepiscono e che non sembrano essere coinvolti in questa vicenda, forse perché i loro interessi e i relativi profitti risultano di gran lunga più importanti rispetto a una città che viene lentamente smantellata nelle sue strutture e nel suo orgoglio.

Inutile continuare a spiegare quanto può essere importante avere un reparto di cardiochirurgia nel capoluogo di regione, non soltanto per gli introiti che una struttura del genere porta con sé, ma soprattutto per l’utilità stessa di tale servizio all’utenza calabrese e a quella delle regioni vicine. Ci si riferisce naturalmente alla favorevole posizione geografica della città, del vicino aeroporto e del complesso di ultima generazione che si erge nel quartiere di Germaneto, a pochi chilometri dalla Statale 280 che da Catanzaro in pochi minuti porta all’arteria autostradale, fattori, questi, che garantiscono un più agevole accesso alla struttura.

Sergio Abramo ora ha conquistato definitivamente il titolo di sindaco e finalmente i battibecchi mediatici tra opposte fazione sono conclusi: è ora di iniziare a lottare per il bene della nostra città e si cominci già da subito.

Ciò che sta succedendo è evidente: al contrario di quanto fatto in passato dai nostri concittadini quando erano a capo della regione Calabria, Scopelliti sta cercando di portare nella provincia reggina quanti più vantaggi possibili lasciando a Catanzaro il solo nome di capoluogo.

Il sindaco Sergio Abramo ha l’obbligo di opporsi e di farsi sentire, di dimostrare il suo attaccamento alla città e non far ricredere chi lo ha votato … per ben due volte consecutive.




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Redazione

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