La Striscia

Un pari con personalità, ma il Catanzaro recrimina

I giallorossi conquistano un buon punto ad Andria. Negato un rigore solare a Benedetti

Sono una settantina i catanzaresi che di buon’ora sfidano “Big Snow” e partono per Andria per sostenere il Catanzaro. Qualcuno arriva dal centro nord e chi parte dal capoluogo ha 2 possibilità: affrontare l’A3 sino a Sibari e poi tagliare per Metaponto o farsi la vecchia SS 106 Jonica. Alla fine al “Degli Ulivi” infreddoliti, ci arrivano tutti. Un “borghetti” o un bicchiere di vino per riscaldarsi e con il classico “compattiamoci” si espongono gli striscioni; ci si unisce agli Ultras e i cori “Noi siamo il Catanzaro e Noi siamo la Massimo Capraro” possono essere lanciati. Dall’altra parte ci sono i tifosi andriesi. La società per l’occasione e per l’importanza della partita aveva abbassato il costo del biglietto ma la tifoseria biancoazzurra non ha risposto alla grande. Saranno circa 1700 i presenti sugli spalti e per via di qualche vecchia ruggine c’è qualche coro di scherno reciproco; niente di che, tutto nella norma. Dal riscaldamento degli atleti in campo si capisce che mister Cozza (in tribuna con Orchi) forse per la prima volta in questo torneo può confermare gli stessi uomini che domenica scorsa avevano battuto la Paganese. Quando le squadre entrano in campo, i giallorossi portano la maglietta “Imbriani non mollare”. Ricordiamo che l’ex calciatore giallorosso e allenatore del Benevento d’inizio stagione, lotta conto il linfoma di Hodgkin e la società catanzarese vuole dimostrare tutta la solidarietà non lasciando solo lo sfortunato ragazzo.

Il Catanzaro sin da subito dimostra che non è la squadra vista nell’ultima trasferta di Benevento. I reparti sono compatti. Il centrocampo guidato da Ronaldo con il supporto prezioso di Castiglia, che sta dimostrando di valere, e di Benedetti che è tornato quello d’inizio di stagione è propositivo in fase d’impostazione e attento quando c’è da difendere. I calciatori si aiutano fra loro, gli attaccanti ripiegano nella fase di non possesso. La difesa, guidata da Sirignano, che si riconferma un lusso per la categoria, è solida con Conti e Bacchetti recuperato all’ultimo istante. E’ un Catanzaro tonico che si presenta al cospetto dell’Andria scesa in campo con il coltello fra i denti alla ricerca dei 3 punti.

Cozza imposta una squadra senza timore reverenziale e Cosco che aveva preparato la sfida all’arma bianca pensando a una partita d’attacco ben presto dovrà rassegnarsi ad affidare le proprie giocate sull’azione dei singoli e in particolare delle due ali Taormina e D’Errico. Quest’ultimo è l’uomo più pericoloso della squadra andriese e Squillace per tutta la partita dovrà limitare le giocate offensive perché il piccoletto deve essere guardato a vista. L’ariete Innocenti stretto nella morsa Sirignano – Conti sarà invece innocuo per tutta la contesa. In attacco Fioretti e Masini si sacrificano a turno nel venire incontro quando i centrocampisti giallorossi portano palla. Nessuno dei due ha però quelle caratteristiche di girarsi per saltare l’uomo e spesso la manovra s’infrange sui 2 forti centrali pugliesi, Migliaccio e Zaccagnini, che confermano di essere una delle migliori coppie centrali del torneo e si capisce il perché i biancoazzurri hanno subito così poche reti.

Per vie centrali è difficile entrare e si prova (cosa rara nel Catanzaro di quest’anno) per ben 3 volte con tiri da fuori di Ronaldo (2) e Benedetti. Le altre soluzioni provate sono gli inserimenti dei centrocampisti o delle ali. In questa situazione gli spunti arrivano da Benedetti e Fiore, mentre Squillace, come suddetto, deve stare più attento perché dalle sue parti opera il sempre pericoloso D’Errico. L’Andria è forte in difesa ma specie nel primo tempo trova un buon alleato che è l’arbitro Rasia.

Lo score della giacchetta nera alla vigilia preoccupava non poco i tifosi giallorossi e dobbiamo dire a posteriori a giusta ragione. Solo 2 erano state le vittorie esterne su 24 partite dirette dal fischietto veneto. Un lieve spinta su Fioretti in area su sponda di Masini non è giudicato come fallo da rigore ma nessuno ha gridato allo scandalo perché forse l’attaccante romano accentua la caduta ed è ammonito per simulazione. Quando invece Benedetti, lanciato a rete è sgambettato in piena area da Malerba e arbitro e collaboratore non vedono un rigore solare e fra lo stupore di tutti è ammonito per simulazione il centrocampista giallorosso, i tifosi di fede catanzarese non sanno più a quale santo imprecare, mentre quelli di fede andriese tirano un sospiro di sollievo. La partita va avanti e Pisseri è impegnato solo una volta uscendo fra i piedi su un’incursione di Taormina servito in profondità da Innocenti. Sarà l’unica vera occasione dell’Andria in tutti i 90 minuti, per il resto il portierino giallorosso svolge con diligenza il suo ruolo con normale amministrazione confermando le sue doti nelle uscite alte fornendo sicurezza ai compagni di reparto.

La ripresa inizia con lo stesso refrain di com’era terminato il primo tempo e dopo 4 minuti un’imbeccata di Castiglia pesca Fioretti a tu per tu davanti a Rossi ma il destro dell’attaccante è alto sulla traversa. Dopo un’ora di gioco da una parte e dall’altra iniziano i cambi per cercare la svolta. Mister D’Urzo, in panchina al posto di Cozza, toglie Masini per Catacchini per cercare d’allargare le maglie della difesa avversaria ma la mossa non sortisce alcun effetto. Il nuovo assetto della squadra tarda a carburare e l’Andria disperatamente si riversa in avanti senza costrutto. Il Catanzaro adesso ha difficoltà nel ripartire e comincia ad affiorare un po’ di stanchezza. Nel frattempo arbitro e collaboratore di linea, quello sotto la tribuna che non aveva visto il fallo subito da Benedetti, ha l’occhio di lince e sbandiera falli a favore dell’Andria facendo battere ai pugliesi almeno 4 punizioni che sono dei pericolosi calci d’angolo corti. Fortunatamente la difesa giallorossa non è quella che ricordavamo (tanti i goal presi in questo torneo su palla inattiva) e con Conti, Bacchetti e Sirignano dietro la palla la prendiamo sempre noi. A 10 minuti dalla fine è ancora pericoloso il Catanzaro quando Conti di testa sfiora il palo alla destra di Rossi. Nella fase finale partita il Catanzaro si accontenta del pareggio, De Risio rileva lo stanchissimo Benedetti e si rivede Carboni per Fiore. Proprio in questo frangente chi capisce di calcio e non di pallone (per dirla alla Lotito) comprende quanto il Catanzaro sia migliorato. La palla è gestita con maestria dai centrocampisti giallorossi con una sorta di melina e una personalità da squadra che dimostra padronanza e sicurezza. Questo significa di essere consapevoli delle proprie forze.

Al 90° gli uomini in campo salutano i 70 presenti e scrosciano gli applausi. Il Catanzaro ha conquistato un punto importantissimo in chiave salvezza. Domenica arriverà il Viareggio ed è ghiotta l’occasione per riscattare la disfatta toscana dell’andata. Ci sarà un Russotto in più ma soprattutto ci sarà un’altra squadra e si spera un pubblico numeroso per sostenere i ragazzi in questo avvincente torneo dove in pochi punti tante squadre lottano fra play out e play off. Forza Giallorossi.

Salvatore Ferragina


ANDRIA-CATANZARO: GLI HIGHLIGHTS DAL CANALE YOUTUBE DEL CATANZARO CALCIO  

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento