La Striscia

Le 15 giornate del Catanzaro

Puntonet formula a tutti i suoi lettori e ai tifosi i migliori auguri di un sereno Natale, ripercorrendo il girone d’andata dei giallorossi

Diciotto punti, 15 partite giocate, 5 vittorie (di cui 4 al “Ceravolo” e 1 in trasferta), 3 pareggi (uno in casa e 2 fuori), 7 sconfitte (3 fra le mura amiche e 4 in campo esterno; 23 goal all’attivo e 28 al passivo. Sono questi i numeri del Catanzaro al termine del girone d’andata. L’anno 2012, culminato con la matematica certezza della promozione in Prima Divisione dopo l’apoteosi del 6 Maggio scorso contro il Giulianova, è stato un anno fantastico per i colori giallorossi, rinati dopo tante delusioni e umiliazioni per i tifosi catanzaresi sparsi nel globo. Chioseremo ogni evento con il commento sintetico dei tifosi rigorosamente in “iermito”.

Il ritiro pre-campionato è lo stesso dell’anno precedente e si riparte da Polistena. Le amichevoli non sono con squadre di blasone e dopo i test con Polistena, Reggina Primavera e Guardavalle i primi commenti dei tifosi sono contrastanti: “avimu nu squatruna”, dicono alcuni; “avimu e conzara u modulu, simu troppu scoperti” dicono quelli più tecnici.

In pieno agosto inizia la Tim Cup. Si parte per Carrara e si viene eliminati dopo un rocambolesco 5 a 4. Chi diceva “avimu nu squatruna” cambia la versione in “ni ficimu eliminara apposta”; chi invece riteneva che dovessimo sistemare il modulo troppo offensivo dice “tu dissi eu, ca hai ma ti guardi arretu”. Nel frattempo il mercato è aperto e la società lo chiude mettendo a segno il colpo Benedetti, prelevato dal Perugia, che va ad aggiungersi ai calciatori arrivati ad agosto.  

Domenica 2 settembre c’è l’esordio in campionato: arriva il Barletta. Cinquemila affollano gli spalti del “Ceravolo” e il Catanzaro si presenta con 8/11 degli uomini della stagione precedente. I nuovi in campo sono il portiere Faraon (Pisseri il titolare andrà in panchina perché non è ancora pronto) Fiore e Fioretti. E’ la classica partita d’inizio stagione, scoppiettante e senza tanti tatticismi. Il risultato finale è di 4 a 3; segnano Fioretti, Carboni 2 volte, ma il Barletta non si arrende e riesce a pareggiare portandosi sul 3 a 3.

Sarà Cruz nel finale a regalare i 3 punti con un colpo di testa che sarà poi uno dei pochi palloni toccati dal brasiliano durante questo girone d’andata. “St’annu ni scialamu”, mentre quelli preoccupati del modulo troppo spregiudicato rispondono “arretu facimu acqua e tutti parti, troppi golli pigghiamu”.

Dopo 5 giorni si gioca l’anticipo a Latina e la partita è trasmessa da Sportitalia. Dovrebbe essere uno 0 a 0 al termine dei 90 minuti per quello che si è visto in campo, ma l’espulsione di Fiore (cartellini rossi che diventeranno quasi una costante in seguito) complica i piani di Cozza. Un eurogol di Barraco su azione d’angolo (altro tallone d’Achille dei giallorossi) regala ai pontini i 3 punti. C’è l’esordio di Benedetti a partita inoltrata e quello di D’Agostino che sul finale con un tiro da fuori (anche lui come Cruz uno dei pochi palloni toccati nel torneo) potrebbe pareggiare. “In 11 volia ma viu si vincianu” dicono alcuni, gli altri rispondono “ppè mo perdimmi e ringrazia ca Jefferson si lisciau tri golli”.  

Il 16 Settembre arriva al “Ceravolo” la corazzata Benevento, una delle favorite per la vittoria finale. Il Catanzaro come il solito se la gioca a viso aperto, ma loro sono cinici e al minimo errore ci castigano con Germinale. È Papasidero a pareggiare su azione d’angolo.

La ripresa continuiamo a giocarla disinteressandoci dalla fase difensiva e sul finale Montini (ancora su azione d’angolo) ci castiga e il “Ceravolo” è violato dopo tanto tempo. “Chi sfiga chi eppamu, però iocammi bonu” dicono alcuni; “mu futtu ca iocammi boni, apera l’occhi, guarda a classifica e dicitici a Cozza ca a C1 on è a C2”, dicono altri.

La domenica successiva si parte per Pagani. Adesso bisogna fare punti. Cozza cambia modulo e schiera Ulloa a protezione della difesa. I campani nel primo tempo sono innocui e creano pericoli solo nei primi minuti della ripresa; i giallorossi sono pericolosi 2 volte con Benedetti “Menu mala, stu puntu ni servia comu u pana” è il commento univoco dei tifosi che approvano il cambio di modulo.

Arriva l’Andria in casa e servirebbe una vittoria per lasciare la zona calda della classifica. Cozza torna al modulo più offensivo con il tridente Carboni, Fioretti, Masini ma i risultati sono scadenti. Nessun sussulto. Il risultato resta inchiodato sullo 0 a 0. In pratica una brutta partita e questa volta i commenti sono a senso unico: “a viu dura, cu i squatri aperti perdimu e cu chiddi chiusi pareggiamo”. Serve una svolta che però tarderà ad arrivare.

Infatti, ottobre è il mese più avaro in termini di risultati. S’inizia con il brodino della Coppa Italia che vede il Catanzaro eliminare la Vigor Lamezia con il risultato di 2 a 1. Si riparte per la Toscana e c’è d’affrontare il Viareggio che ha Giovinco junior che già ci aveva infilato in Tim Cup con la Carrarese. La sconfitta più brutta del Catanzaro arriva proprio nella città del Carnevale. Il modulo è spregiudicato e l’1-1 del primo tempo è frutto di un goal di Fioretti su calcio di rigore. La prestazione è disastrosa e i cambi effettuati da Cozza nel corso della partita confermano l’approccio sbagliato alla sfida. Nella ripresa soccombiamo per 3 reti a 1 e alla fine il mister chiederà scusa ai tifosi presenti. Ora la classifica preoccupa davvero. Una sola vittoria e anche i più ottimisti si lasciano sfuggire il classico “ma duva cazzu volimu ma iamu e stu passu”. “Mi futtu i scusi e Cozza” è il commento dei più avvelenati. Martedì all’allenamento arriva Andrea Russotto, uno svincolato per rinforzare il Catanzaro.

La Nocerina con alcuni ex dei doppi contratti con Auteri in panca è l’avversario che affronteremo nel posticipo notturno del lunedì.  C’è voglia di fare bene, Russotto è lanciato subito nella mischia dimostrando il suo talento fino a quando il fiato lo sorregge. Chiudiamo il primo tempo in vantaggio giocando benissimo ma il finale è un incubo. Mariotti con un’autorete rilancia i molossi in partita, Borghetti ci riporta meritatamente in vantaggio ma la zona Cesarini è segnata dalle solite disattenzioni difensive e la Nocerina ribalta il risultato passando per 3 reti a 2.

C’è rabbia e delusione fra i tifosi che questa volta imprecano contro la sfortuna. La classica frase “ci vo a punta” a Catanzaro è adesso sostituita con “avimu na difesa chi fa acqua e tutti i parti, serbanu difensori”. La classifica piange di brutto, andiamo a Trapani per la Coppa che non interessa a nessuno e siamo eliminati perché perdiamo 2-0 con i titolari lasciati a riposo. Domenica è ancora Toscana e si vola per Pisa.

Malgrado i risultati negativi e il maltempo che imperversa sulla penisola, 400 tifosi giallorossi gremiscono il settore ospiti dell’”Arena Garibaldi”. Cozza sul pantano di Pisa schiera un Catanzaro più accorto e il Catanzaro tiene testa ai neroazzurri per tutto il primo tempo. Nella ripresa passa addirittura in vantaggio su un’autorete dopo un angolo di Quadri, ma la gioia dura solo un attimo. Un’ennesima assurda decisione arbitrale ci costringe in 10 per l’espulsione di Sirignano per doppia ammonizione con conseguente rigore. Il risultato finale è davvero umiliante e pesante. Un 4 a 1 che è difficile spiegare a chi non ha assistito all’incontro. Infatti, i commenti dei presenti certificano la situazione: ”va spiegaccellu ali genti ca na scannau l’arbitru”. Altri guardano oltre: “e mo cu cazzu ciù dicia a Cosentino, u problema è ca hai ma ciu spieghi a iddu”. Il Presidente era in Cina per lavoro.

Inizia novembre e arriva il Frosinone. Se quella di Viareggio in trasferta era stata la peggiore sconfitta del torneo, sicuramente quella con il Frosinone è la più brutta subita in casa. I ciociari sembrano quasi allenarsi; in panchina si siede anche Cosentino. Dopo aver chiuso in svantaggio il primo tempo di un goal, la ripresa è devastante con un Catanzaro che non ha né capo né coda. Tre a zero il finale e ora c’è davvero da preoccuparsi.

Russotto a un certo punto si mette a giocare da solo e raccoglie gli applausi dal pubblico. C’è aria di contestazione ma nella realtà sono solo normali mugugni visti i risultati che non arrivano e la classifica che preoccupa sempre di più. “Ninda iamu e cozzu si Cozza on vida chi cazzu ava ma fa”. Ormai quasi tutti i tifosi la pensano allo stesso modo. Cosentino ribadisce la fiducia al mister ma prepara l’annuncio del Ds Armando Ortoli.

La prossima è Perugia: “iamu cu i cazzi” diciamo in tanti. A Perugia accade quello che non ti aspetti. Il Catanzaro ritorna al modulo adottato a Pagani, il 3-5-2, e chiude in vantaggio di 2 goal il primo tempo grazie a un rigore di Fioretti e a Ulloa. La ripresa inizia con gli umbri che si gettano in avanti e pareggiano. Quando sembra che ancora una volta stiamo per capitolare, regalando la partita agli avversari, una magia di Quadri dall’angolo dà vigore ai giallorossi che fanno poker andando a segno con Fiore. Tre punti meritatissim e una grande prestazione, nonostante la solita espulsione di Sirignano, e 3 punti che fanno classifica e morale.

Il Presidente sembra un bimbo quando riceve i regali a Natale e saltella sotto la curva degli ospiti insieme ai 200 giallorossi accorsi al “Curi”. “On poteramu iocara sempra ccu u Perugia” dicono alcuni, altri invece rispondono: “peccatu ca si pulizzaru a Battistini”. E ancora:  “e chi cazzu ci volia ma cangia stu cazzu e modulu u mister, a Madonna mo non ma si penta”.

Finalmente adesso è Catanzaro. Con il Prato in casa bisogna vincere e vittoria limpida sarà. Due a 1 il risultato al termine di una partita ben giocata. Esordio casalingo per il giovane Orchi; Ulloa e un grande Russotto, diventato ormai leader della squadra, castigano il Prato che riapre la partita dopo un calcio di rigore. Il Catanzaro rimane in 10 per l’ennesima volta (fuori Pisseri) ma dietro siamo più accorti e si alza una diga. La seconda vittoria consecutiva è cosa fatta. “Play off? Mi sa tantu ca i play offi i potimu acchiappara”. “Ma a classifica a guardati?” Come spesso accade ognuno la pensa in modo diverso.

Dicembre inizia con lo scontro diretto con la Carrarese che può portare la terza vittoria consecutiva ma i toscani raccolgono un immeritato pareggio sul finale. A segno ci vanno Fioretti e Russotto, ma una cappellata di Mariotti regala l’uomo in più agli uomini di Di Costanzo che sul finale raggiungono il pari. “Mannaia alla madosca, na partita in pugno e ci regalammi u pareggiu, baaanculu a Buffon”.

Ora a fare tappa al “Ceravolo” c’è un’altra squadra che naviga come noi nei bassifondi della classifica, il Sorrento. Chi diceva che serviva rafforzare la difesa è accontentato. Cosentino e Ortoli mettono sotto contratto Conti che entra in campo a partita inoltrata perché si fa male Borghetti.

Il terreno è ancora al limite della praticabilità, una costante degli ultimi 2 mesi. Il 3-5-2 o 3-5-1-1 per il momento non si tocca più ma per 90 minuti si soffre. I campani chiudono bene ogni varco e a volte sono pericolosi in attacco. Per fortuna le loro punte non vedono la porta. Finalmente la dea bendata si accorge del Catanzaro. Un lungo lancio di Quadri all’ultimo giro di lancette è sfruttato al meglio da Fioretti che infila il “tondo” Generoso Rossi, protagonista di buone parate in precedenza. “E finalmente puru nui nu pocu e culu”. “Sta vittoria ci volia”, però adesso c’è l’Avellino in trasferta che è la squadra più in forma del campionato.

Al Partenio sono 250 i tifosi giallorossi presenti e per un’ora la partita è bellissima. È davvero il più bel Catanzaro della stagione. Purtroppo abbiamo però dei limiti difensivi evidenti, soffriamo molto sulle palle alte. Poi la solita espulsione condiziona la partita. Sirignano è tolto fuori per un fallo giudicato violento e si rimane in 10. Biancolino prima e Castaldo dopo chiudono la contesa. “Cazza e sfiga, almenu ma na potiamu iocara in 11 contro 11”. 

Archiviata Avellino c’è l’ultima del girone d’andata. Arriva il Gubbio e finalmente siamo noi adesso a giocare in superiorità numerica. Il colored Boisfer si fa espellere subito. Il Catanzaro ribalta lo svantaggio iniziale, soffre come sua consuetudine ma alla fine dilaga calando il pokerissimo.

Ora la sosta e si ricomincerà il giorno della Befana da Barletta. “A classifica è curta e si ni rinforzamu cu sapa” “Sarbamuni e natr’annu sinda parra”. Queste due frasi racchiudono lo spirito con cui i tifosi si apprestano ad affrontare il girone di ritorno.

Forza Giallorossi e Buone Feste a tutti.

Salvatore Ferragina

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Salvatore Ferragina

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