Intervistiamo

Costanzo: «Mancuso, il dg dei miracoli»

La nota stampa dopo che il DG aveva parlato di bilancio in attivo

O il direttore generale dell’Asp di Catanzaro è un mago e prevede il futuro, oppure è un santo e fa miracoli. Non si spiega altrimenti la sua conferenza stampa dei giorni scorsi nel corso della quale, insieme al direttore sanitario e al direttore amministrativo, ha snocciolato dati e risparmi tali da fare invidia al più autorevole manager italiano. Se le cose fossero così come egli ce le ha prospettate il dg, suggerirei al premier Mario Monti di nominarlo ministro all’economia oppure alla sanità. A sentire il dottor Gerardo Mancuso, il conto economico dell’Asp, alla data della conferenza stampa, evidenzia un attivo di 3 milioni e 800mila euro. Ma il dg è andato anche oltre, prevedendo addirittura il futuro, quando ha ipotizzato un attivo di 4,5 milioni di euro al 31 dicembre 2012. Da quando sono amministratore pubblico, è la prima volta che sento parlare di bilancio consuntivo prima della chiusura dell’anno solare. I numeri sono certamente degni di nota. E se le cifre fossero effettivamente quelle indicate da Mancuso non possiamo che congratularci con lui.
Da attenti osservatori dei dati quotidiani e soprattutto delle lamentele che riceviamo da cittadini e dipendenti, chiediamo però al direttore generale se nella sua analisi rientrano i costi che l’Asp deve per buoni mensa ai dipendenti, mai liquidati nel corso del 2012. Ed in soldoni, considerato che i dipendenti sono in totale 3.200 e che ciascuno avanza dal mese di gennaio una media di 520 euro, il conto è fatto: 1.676.000,00 euro per buoni mensa. Mancuso ha inserito questa spesa nel suo rendiconto? E quale atto ha prodotto in merito? Se per caso non avesse incluso nella sua rendicontazione finale questa spesa, l’attivo da lui indicato si dimezzerebbe.
Altra nota dolente i debiti verso i fornitori, a partire da Telecom. Da quanto ci risulta, la società di telecomunicazioni avanza ad oggi 2.617.174,85 euro, di cui ? 892.221,44 per il 2009, ? 628.829,41 per il 20120, ? 166.863,11 per il 2011, ? 929.860,89 per il 2012. A proposito di Telecom, vorremmo che il  direttore generale dicesse ai cittadini, quanto è costato il sito aziendale, costruito a sua immagine, e quali sono state le procedure seguite per l’affidamento dei relativi lavori informatici, considerato che l’importo complessivo supera sicuramente quello della soglia comunitaria. E vorremmo che spiegasse ai cittadini a cosa è servito spendere somme ingenti per predisporre l’invio on-line delle deliberazioni, con programma predisposto dalla ditta Golem e mai effettivamente decollato, visto che la stessa direzione generale continua ad operare con il cosiddetto “cartaceo”. E vorremmo altresì che spiegasse soprattutto alle aziende fornitrici di lavori e servizi, come mai alcune fatture vengono regolarmente registrate ed acquisite dai competenti uffici finanziari ed altre invece sono accantonate, in attesa di successivi “ordini”. E’ stata forse questa “imposizione” a suggerire al dirigente di ragioneria di trasferirsi altrove? E vorremmo altresì capire a quanto ammontano e quali sono analiticamente le cosidette scorte di magazzino, ma soprattutto i singoli costi. Su tutto ciò chiediamo alla Magistratura contabile di acquisire i relativi atti.
Vorremmo infine che spiegasse se i risparmi sui costi del personale siano dovuti solo al fatto che sono andati in pensione circa 380 dipendenti, non sostituiti per il noto blocco governativo. Se Mancuso ha previsto questo e non lo ha detto, lo spieghi adesso pubblicamente ai cittadini e alle aziende fornitrici e gliene saremo grati. 
Altrimenti chiediamo al presidente Scopelliti un suo immediato e risolutorio intervento perché siamo stufi di ascoltare sommari rendiconti e programmi di rilancio mai effettivamente realizzati. Lo sa il presidente Scopelliti che centinaia di proposte di delibere attendono da giugno di essere approvate? E sa che centinaia di deliberazioni dello scorso anno sono state restituite dalla direzione generale nel primi mesi del corrente anno agli uffici proponenti chiedendo ai relativi dirigenti di riproporle on-line? E poi, seppure riproposte, non sono state deliberate? E sa che tante aziende, piccole e grandi, attendono il pagamento di cospicue somme? Speriamo di si, altrimenti sarebbe molto grave.


Autore

Salvatore Ferragina

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