Intervistiamo

La replica di Pisano all’annunciata querela di Lomonaco

Anche gli altri componenti della Giunta Abramo, dopo Massimo Lomonaco, hanno dato notizia di avere conferito ai propri legali incarico di procedere per calunnia e diffamazione contro l’esponente di SEL Giuseppe Pisano.

 

Ho appreso dagli organi di stampa che il due volte ex assessore Lomonaco, che non rispetta i provvedimenti dei Tribunali, intenderebbe denunciarmi per calunnia e diffamazione a seguito della querela che io ho depositato (e non solo annunciato) contro coloro, tra cui il Lomonaco, che, disinteressandosi della sentenza del TAR di Catanzaro, hanno continuato a svolgere pubbliche funzioni nonostante fossero stati dichiarati decaduti. Non vedo, pertanto, in cosa possa consistere la diffamazione nè la calunnia se i fatti da me esposti agli inquirenti sono veri e risultano documentalmente. La delibera N. 482 del 22/11/2012 è stata adotatta dalla Giunta, che non esisteva più, tra cui il Lomonaco. La detta delibera è visionabile da chiunque sul sito del Comune di Catanzaro ed io l’ho già depositata agli organi inquirenti. Invece che annunciare denunce, che sarebbero totalmente prive di fondamento, farebbe meglio il Lomonaco a far comprendere, ma ciò non è ovviamente possibile, alla comunità dei catanzaresi e alla Procura della Repubblica, cosa ci faceva lui, dopo la sentenza del TAR che lo aveva mandato a casa, seduto in Giunta appropriandosi del potere e delle funzioni di Assessore a lui non più spettanti per dare incarico, a spese della collettività, al fine di appellare la sentenza del TAR che lo aveva dichiarato decaduto. E’ come se ad un automobilista sia stata ritirata la patente e ciò nonostante continui a guidare. Ecco, allora, a Lomonaco il TAR ha ritirato la “patente” di assessore e il Lomonaco deve farsene una ragione. Soprattutto perchè lui non solo voleva, senza patente, continuare a “guidare” ma voleva anche spendere i soldi pubblici per fare appello. Il Lomonaco, pertanto, dovrà difendersi, a seguito della mia denuncia, per avere indebitamente usurpato un potere e una funzione che a lui non spettavano più. E’ finito il tempo del “lascia stare” occorre che in città venga ripristinata nei luoghi pubblici la legalità affinchè nessuno possa più compiere soprusi e arrogarsi funzioni e poteri che non gli spettano. Il Lomonaco, pensi, pertanto, più a difendersi che ad annunciare mediaticamente, nel vano ed inutile tentativo di intimorirmi, eventuali e ipotetiche azioni nei miei confronti avverso le quali, ove mai si concretizzassero, mi costituirò, con contestuale contrquerela, difendendo me e la mia città e la legalità che non può mai essere elusa in cambio di nulla e di niente.


I componenti dell’Esecutivo che hanno votato la delibera che ipotizzava di ricorrere al Consiglio di Stato, dopo avere sottolineato che motivi di opportunità politica è stata chiesta la revoca dell’atto al commissario, hanno affermato che “la valanga di fango gettata su persone che hanno sempre fatto della dignità e dell’onestà una bandiera di vita non può essere accettata passivamente” e che “il signor Pisano sarà chiamato a rispondere delle sue nefandezze nelle sedi competenti”.

Gli ex Assessori Comunali Giunta Abramo

 

 

Autore

Salvatore Ferragina

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